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#170670 Storia Antica

Le prime armi di Giulio Cesare. Estratto dal fascicolo di aprile 1912 della Rivista d'Italia.

Autore:
Editore: Tipografia del'Unione Editrice.
Data di pubbl.:
Dettagli: cm.16x24, pp.525-34, brossura un punto metallico. Ottimo esempl.

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#117123 Storia Antica
Prefaz.di Domenico Settembrini. Milano, SugarCo 1988, cm.13,5x20,5, pp.164, brossura, copertina figurata a colori. Coll.Argomenti, 121. Travolgendo quasi ovunque il principio rnonarchico, e riducendolo all'ombra di se stesso là dove non lo abbatte, la prima guerra mondiale lascia in campo per la successione solo il principio democratico, per il quale molti popoli, sia tra i vinti che tra i vincitori materiali del conflitto,non sono affatto maturi. Di qui il sorgere prima in Russia poi in Italia, di regimi che, pur richiamandosi in forme diversamente contorte al principio democratico, sono di fatto regimi illegittimi, fondati sulla nuda forza ... "Ecco dunque che sono gli avvenimenti stessi a porre in primo piano il problema deUa legittimità del potere, vale a dire della giustificazione della più grande disuguaglianza tra gli uomini che sia dato immaginare, e quindi della più difficile ad accettare, quella tta chi comanda e chi deve obbedire. Senza una convinzione indiscussa da parte per lo meno della grandissima maggioranza del popolo, sulla boma dei principi che affidano il potere a determinati uomini e ne regolano la successione; e senza il rispetto scrupoloso di quelle medesime norme da parte di coloro che del potere fruiscono o possono prima o poi realisticamente sperare di fruire; paura, arbitrio e pericolo di guerra civile sono destinati ad angosciare in permanenza la vita di tutti, sovrani e sudditi. "Ecco, dunque, la decadenza di Roma -la lunga e tormentata agonia dell'Impero dei Cesari - acquistare una grande rilevanza, diventare un argomento di storia contemporanea. A far precipitare Roma fu, infatti, proprio la crisi della legittimità imperiale, vale a dire il fatto che la scelta del capo supremo fosse rimas a a un certo punto affidata unicamente all'arbitrio delle legioni in gara tra loro, per il venir meno della funzione legittimante del Senato, che aveva rappresentato per più di due secoli il legame di continuità tra l'Impeto e il passato repubblicano". Dalla Prefazione di Domenico Settembrini
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#129663 Storia Moderna
Prefaz.di Massimo Terni. Milano, SugarCo Edizioni 1986, cm.13,5x21, pp.XII,196, brossura Allo stato di nuovo. Coll.Argomenti,112.
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#170675 Firenze
Dalla Nuova Antologia, 1° novembre 1910. Roma, Nuova Antologia 1910, cm.16x24, pp.19, brossura un punto metallico. Ottimo esempl.
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Extrait de la Revue des Revues, n° du 1er Juin 1898. Paris, Typographie A,Davy 1898, cm.16x25, pp.15, brossura intonso, ottimo esempl.
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Prima edizione. Milano, Rusconi Ed. ottobre 1987, cm.13,5x22, pp.635, con tavv.bn.e col.ft. legatura ed. sopraccop.fig.a col. Coll.Orizzonti della Storia.

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All you got to do is pray. There is a house in New Orleans. Go, tellit on the mountains. Amen. Budapest, Koenemann Music 1999, cm.23x31, pp.97, brossura Coll.Péter Wolf's Piano Solos.

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Torino, Einaudi 2014, cm.14x21, pp.122, brossura con bandelle e copertina figurata a colori. Coll. Einaudi-Stile ibero Big. Circola in questo breve romanzo di Carlo Lucarelli una leggerezza rara, una gioia di narrare, una sorta di allegra malizia. Entriamo con una naturalezza che ci sorprende in un mondo sconosciuto eppure subito familiare, la Colonia Eritrea: e impariamo a vedere noi stessi, i t'Iiàn, gli italiani, i "so tutto io", cullu ba'llè, quelli cui piace "di averle pensate loro, le cose", con gli occhi di un personaggio che non vorremmo lasciare più: il carabiniere indigeno Ogbà, unito da un patto più fraterno che di disciplina con il capitano Colaprico. A ogni colpo di scena, e sono tanti, a ogni parziale verità subito caduta, i due anziché deprimersi trovano nel loro rapporto una ragione per continuare, tra bellissime dame che sembrano assorbire sensualità e sprezzatura dall'aria stessa che respirano, ambigue creature del male, monelle prostitute, geologi che forse non sono geologi, furieri furfanti, camerieri magrissimi, e una vera festa di lingue e dialetti nella cornice dello sfavillante, modernissimo, Albergo Italia. Il più elegante, e anche l'unico, di Asmara, Eritrea, Italia. Che viene inaugurato, ovvio, con un cadavere di faccendiere neanche tanto impiccato, a guardar bene. Quel tanto che basta per iniziare una storia.9788806220365

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