Vincenzo Pianciani al figlio Luigi. Vol.III.1846-1849.

Lucca San Micheletto,Aprile 1992. Lucca, San Marco Litotipo per Cassa di Risparmio di Lucca 1992, cm.21x23, pp.cc.35 nn.,num.ill.e tavv.bn.e col. brossura cop.fig.

A cura di M.L.Magini. Roma, Il Grafo 1969, cm.24x22, pp.80, numerose illustrazioni bn.e a colori nel testo brossura Ediz.fuori commercio per la Casa Ed.Giuffrè.

Edizione critica a cura di Alessandro Gnocchi. Firenze, Società Editrice Fiorentina 2003, cm.16x24, pp.456, brossura copertina figurata a colori. Quaderni Aldo Palazzeschi. Nuova serie,7. Univ.degli Studi di Firenze. Verosimile, veridico, vero: questo è quanto ogni libro aspira ad essere, e paradossalmente tanto più quando sia per sua natura (è il caso del romanzo e della fiction in genere) impossibilitato a diventarlo. Cosicché assistiamo da sempre, nella storia letteraria, a una grande varietà di strategie che gli autori attuano per legittimare la propria opera e dimostrarne la sua autenticità. È in questo terreno che si radica l'invenzione del manoscritto ritrovato, che consente a un autore di attribuire a un altro l'origine della propria scrittura. Seguito attraverso i secoli, tale artificio può diventare la traccia di una curiosa riscrittura della storia letteraria, come accade in questo libro per quanto riguarda la letteratura italiana.