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#194343 Filosofia

Così parlò Zarathustra.

Autore:
Curatore: A cura di Liliana Scalero.
Editore: Longanesi & C. Ed.
Data di pubbl.:
Collana: Coll.I Superpocket,341,342.
Dettagli: 2 voll. cm.11,5x18, pp.240,226, tascabili, copp.ill.a col. Coll.I Superpocket,341,342.

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#97040 Filosofia
Traduz.di Giorgio Colli, a cura di Giorgio Colli, Mazzino Montinari. Milano, Adelphi Ed. 1970, cm.13x21, pp.XIII,268, legatura ed.in tutta tela, sopracop. Coll.Classici. Opere complete di Friedrich Nietzsche.

EAN: 9788845900235 Note: Mende alla sovraccop.trasparente, leggere e sparute sottolineature a lapis.
EUR 28.00
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#88687 Filosofia
Con un saggio di Mario Bortolotto. Traduzione di Sossio Giametta e Ferruccio Masini. Milano, Adelphi Editore 1979, cm.10,5x18, pp.275, brossura con bandelle. Coll.Piccola Biblioteca,80.

EAN: 9788845903854 Note: Tracce d'uso.
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#145577 Filosofia
Tests et variantes établis par G.Colli, M.Montanari, Traduit par Robert Rovini. Paris, Gallimard 1968, 2 voll. cm.14x22,5, pp.575,482, brossura [esemplare in ottimo stato]. Coll.Oeuvres Philosophiques Complètes.

EAN: 9782070272440
EUR 44.00
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#109127 Filosofia
A cura di Mazzino Montinari con uno scritto di Giorgio Colli. Milano, SE Edit. 2003, cm.13x22, pp.154, brossura copertina figurata a colori con bandelle,. Coll.Testi e Documenti,128.

EAN: 9788877105608
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#19028 Arte Musei
Introduzione di Luciano Berti. Testi di Paola Zamarchi Grassi, Marco Chiarini ed Ettore Spalletti. Firenze, Giunti Ediz.per la Cassa di Risparmio, 1990, 1995, cm.25x33, pp.238, con ca.120 tavole a colori nel testo legatura editoriale con sopracoperta figurata a colori.
EUR 10.00
Disponibile
Serigrafia a 25 colori su carta Magnani di Pescia facente parte della serie: Appunti da un museo. Museo della Fondazione Beyeler, progettato da Renzo Piano nei pressi di Basilea. 2003, cm.49x34, ma incorniciata cm.45x60, con passpartout e cornice in legno bianco. Tiratura 250+L , nostro esemplare n.26. Sul retro del quadro, applicato vi si trova l'expertise originale stampato, il certificato di autenticità redatto da E.A.M. Edizioni d'Arte, di Milano, firmato in originale. La serigrafia reca oltre il numero della tiratura, la firma del Maestro.
EUR 290.00
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Introduzione di Arrigo Boldrini. Roma, Editori Riuniti 1980, cm.12,5x19,5, pp.140, brossura.
Note: Piccola cifra a penna blu al frontespizio.
EUR 6.00
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#307509 Arte Saggi
Numero monografico della rivista: Livorno cruciale. Quadrimestrale di Arte e Cultura, Numero 4. Pisa, ETS 2010, cm.17x24, pp.96 ill.a colori. brossura copertina figurata a colori. Livorno Cruciale dedica questo numero al tema dell'architettura degli interni: nella sezione intitolata al XX secolo abbiamo voluto presentare i casi emblematici, peraltro assai poco noti se non inediti, di due importanti allestimenti di spazi privati realizzati nella Livorno degli anni '30. Si tratta di opere di micro-architettura dovute al disegno di Roberto Uccelli e Piero Bottoni, il primo, ingegnere che ha svolto la sua attività a Livorno con interventi di pregevole qualità, il secondo, personalità di spicco dell'architettura razionalista italiana. Se ne trae l'indubbia convinzione che Livorno, in quel torno di tempo, fosse ricettiva alle novità dell'architettura contemporanea; e tale attenzione si può ritrovare anche in altre architetture di questi anni, come la casa dello Strologo di Piero Bottoni, la villa Tavani di Giancarlo Palanti e ancora, il palazzo del Governo, segnato dagli interventi di Alberto Legni e Armando Sabbatini, vincitori di un concorso nazionale che aveva visto la partecipazione delle maggiori personalità del Novecento italiano. Immediato è quindi il riferimento alla situazione presente: non è certo un caso che proprio questo numero della rivista offra, nelle rubriche dedicate all'attualità, affondi, decisamente polemici, su alcune tematiche cardine per l'architettura e l'urbanistica della Livorno del nuovo millennio. Ci riferiamo al progetto del nuovo centro, ora ribattezzato Quartiere San Martino, e all'ipotesi, non ancora tradotta in termini di disegno, del nuovo ospedale. Non è nostra intenzione in questa sede entrare nel merito degli aspetti procedurali e amministrativi che hanno condotto alla previsione di diversa dislocazione dell'attuale attrezzatura sanitaria, decisione che rischia di incidere pesantemente sull'immagine architettonica della città dei prossimi decenni. Ci siamo limitati a segnalare come tale decisione avvenga all'oscuro di una strategia di più ampio respiro, lasciando troppi punti indefiniti, a partire dal destino urbanistico e architettonico dell'antico nosocomio. Si finge di ignorare che si tratta di un tema assai delicato che, ove la previsione di tale spostamento fosse assunta in maniera definitiva, coinvolge il riuso e la riconversione di un immenso patrimonio architettonico, patrimonio ormai acquisito, anche da punto di vista storiografico, alle vicende del Novecento italiano. Non pochi sono i dubbi che sorgono, se pensiamo alla manchevole sensibilità che nel recente passato si è voluto dimostrare nei confronti di analoghe testimonianze architettoniche, valga per tutte la demolizione della fabbrica della Peroni o del cinema Odeon. Non siamo necessariamente affezionati allo star system dell'architettura, anche se non possiamo non ricordare che proprio recentemente a Pisa, in un caso analogo, si è scelto di affidare, tramite un concorso internazionale, l'elaborazione del master plan delle aree dell'antico ospedale ad uno dei più noti studi europei. La nostra riflessione diventa tanto più opportuna, se ci volgiamo alle scelte progettuali adottate per il nuovo centro, disastrosamente anonime, che sembrano addirittura mutuate dalle pagine di qualche rivista patinata degli Emirati arabi e che ben poco mostrano di relazionarsi con lo spirito del luogo o con le nuove tendenze dell'architettura contemporanea. Tale giudizio non può non estendersi anche ai risultati dei recenti concorsi banditi dall'Ammnistrazione Comunale nell'ambito dei PIUSS (Piani Integrati di Sviluppo Sostenibile), risultati completamente disattesi, sembra per problemi procedurali, e sostituiti con una nuova progettazione affidata agli uffici interni all'Ente. Le immagini recentemente divulgate di queste architetture non sono con tutta sincerità convincenti: si tratta di una progettazione di routine, forse anche corretta da un punto di vista tecnico, ma certo non tale da offrire alcuno slancio all'immagine della Livorno futura. È un bilancio assai amaro quello che, a nostro giudizio, si profila: al di là delle affermazioni trionfalistiche ufficiali, la città si mostra assente sulle impegnative sfide dell'architettura contemporanea.

EAN: 9788846728463
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