Chiecchi, Giuseppe.
Nell'arte narrativa di Giovanni Boccaccio.
Firenze, Olschki Ed.
2017,
cm 17 x 24,
xvi-236 pp.,
brossura
Biblioteca di «Lettere italiane». Studi e testi,76.
Nei sette capitoli (e una quasi-premessa) del libro, si effettuano altrettante esplorazioni nella narrativa di Boccaccio, in ogni caso senza pretesa di giudizio. Infatti, la grande scrittura narrativa coincide con la rivelazione alla coscienza dello spazio infinito aperto alla parola e, per conseguenza, del carattere episodico, irriducibile, del contenuto e della forma del racconto. Boccaccio, fin dall’apprendistato retorico (si pensi allo Zibaldone Laurenziano) e fin dagli esordi napoletani (Filocolo; Filostrato), ha reso disponibile la sua scrittura ad ogni eventualità tecnica, come il dictamen medievale, alle cangianti prospettive della diegesi, alla varietà di impiego delle auctoritates più venerate e dei topoi della tradizione letteraria, alle anfibologie del linguaggio. In conseguenza di questa coraggiosa consegna alle circostanze narrative di tutti miti (compresi quelli più intimi e personali) e delle varie forme della loro rappresentabilità, l’autore del Decameron è giunto in zone pressoché inesplorate della psiche e ha riprodotto con gli effetti anche spettacolari della verisimiglianza il vitalismo e la dissimulazione, la gloria e la miseria umane e, insomma, la molteplicità di quanto può accadere nel mondo per mirabile virtù della parola.
EAN:
9788822264947