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#257365 Ebraica

Il testimone immaginario. Auschwitz, il cinema e la cultura pop.

Autore:
Editore: Ipermedium Libri.
Data di pubbl.:
Collana: Coll.Memorabilia,17.
Dettagli: cm.13x21, pp.196, brossura con bandelle, copertina figurata a colori. Coll.Memorabilia,17.

Abstract: Scompaiono gli ultimi testimoni della Shoah e la trasmissione della memoria è affidata ormai a narrazioni di seconda mano: film, serie tv, romanzi, fumetti. Ma queste narrazioni si sforzano sempre più spesso di simulare il punto di vista del testimone oculare, fornendo l’illusione di un accesso diretto al passato. Se, come dice Elie Wiesel, l’Olocausto è un mistero oscuro che solo chi ha vissuto può comprendere, agli altri non resta che una possibilità: immaginare di riviverlo. Da qui hanno origine quelle che Gary Weissman chiama fantasie di testimonianza, i tentativi immaginari di sperimentare l’evento che è divenuto ormai il nostro "mito negativo delle origini". A queste fantasie il cinema ha fornito un veicolo privilegiato, non solo attraverso i film maggiori come Schindler’s List o Shoah, ma anche e soprattutto tramite il ricco e misconosciuto universo dei film di genere. La fantascienza e i suoi viaggi nel tempo, le testimonianze "dal buco della serratura" del cinema erotico, la fascinazione del male estremo nell’horror, sono tutte vie per immergere lo spettatore nel cuore di tenebra di Auschwitz. Dopo l’"era del testimone", inaugurata dal processo Eichmann, si annuncia l’era del testimone immaginario.

EAN: 9788897647010
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#257332 Sociologia
Caserta, Ipermedium Libri 2004, cm.17x24, pp.212, brossura Coll.Manuali,8. Nel corso di questi ultimi anni, parallelamente al crescente interesse generale per i temi inerenti il fenomeno della "comunicazione", stiamo assistendo ad un vertiginoso aumento dell’attenzione nei confronti dell’analisi e della ricerca scientifica dei processi comunicativi da parte delle istituzioni universitarie italiane. La proposta di corsi di laurea di primo e di secondo livello si moltiplica e lo stesso accade per i corsi di master e di dottorato, interessando oramai anche Facoltà tradizionalmente poco aperte ad un sapere così marcatamente interdisciplinare. Ma è forse proprio questa peculiare interdisciplinarietà una delle principali fonti di ricchezza della ricerca sui media, che ha fatto sì che tali tematiche abbiano finito per disporre, allo stato attuale di espansione, di molteplici e tutte plausibili "paternità". Dall’ingegneria alla psicologia, dalla linguistica alla filosofia sono infatti diversi e assai variegati i possibili riferimenti alle presunte "fondamenta" di questo settore di ricerca. Il testo che viene qui proposto intende fornire una prima presentazione di quegli studiosi il cui nome, per una ragione o per l’altra, ricorre costantemente in citazioni, esempi, quadri teorici e metodologici presenti nella letteratura scientifica sull’argomento.

EAN: 9788886908528
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#233495 Ebraica
A cura di Mauro Perani e Ermanno Finzi. Firenze, Giuntina 2016, cm.21x28, pp.246, brossura cop.fig. Quaderni di Materia Giudaica. Marco Mortara nacque a Viadana il 7 maggio 1815. Frequentò il liceo a Mantova ed entrò poi nel Collegio Rabbinico di Padova, dove conseguì il Dottorato nel 1836, iniziando subito dopo a Mantova il suo ufficio, prima di Rabbino coadiutore e poi Maggiore, succedendo a Israel Claudio Cases quando questi morì nel 1842, carica che Mortara ricoprì fino alla morte nel 1894. A Mantova egli condusse una vita interamente dedicata allo studio, alla famiglia e alla comunità. Scrisse sermoni, testi per conferenze, elogi funebri, lettere e altre opere di varia natura, in parte edite e in parte inedite, collaborando con i principali periodici dell'epoca, italiani fra cui «Rivista israelitica», «L'Educatore israelitico», «Il Vessillo israelitico», «Il Corriere israelitico», e anche stranieri come «Israelitische Annalen», «Archives israélites», «L'Univers israélite», firmandosi talvolta con lo pseudonimo di Dores tov, Colui che ricerca il bene. Compendiò la concezione che aveva elaborato dell'ebraismo nel suo opus magnum "Il pensiero israelitico" edito a Mantova nel 1892 due anni prima della morte. Introdotto dal suo maestro Samuel David Luzzatto al Collegio Rabbinico di Padova nello spirito scientifico e nell'apprezzamento della Wissenschaft des Judentums tedesca, fu sempre in stretto contatto e collaborò con i suoi principali esponenti d'oltralpe, che spesso gli chiedevano manoscritti rari e testi preziosi. Nato nell'anno della Restaurazione 1815, salutò con entusiasmo l'adesione di Mantova al Regno d'Italia. Elemento centrale del pensiero di Mortara fu l'idea che l'emancipazione riconosciuta agli ebrei nel Regno d'Italia, comportasse una transizione dell'ebraismo dall'originaria connotazione nazionale-religiosa a quella esclusivamente religiosa, con la conseguente capacità d'integrarsi interamente nella vita nazionale italiana. Precursore del dialogo con le altre religioni e culture, si spense a Mantova il 6 febbraio 1894.

EAN: 9788880576785
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