Cinema e letteratura. 40 anni dell'Efebo d'oro.

Traduzione di Giuseppe Perrotti. Torino, Giulio Einaudi Ed. 1939, cm.16x22, pp.315, brossura Coll.Saggi,XX.

Ediz.condotta sull'autografo. A cura di Marziano Guglielminetti e Laura Nay. Introduz.di Cesare Segre. Torino, Einaudi Ed. 2010, cm.12x19,5, pp.XCV,570, brossura copertina figurata a colori. Coll.ET Scrittori,716. Iniziato il 6 ottobre 1935 durante i giorni del confino politico, "Il mestiere di vivere" accompagna Cesare Pavese fino al 18 agosto 1950, nove giorni prima della sua morte, e diventa a poco a poco il luogo cui affidare i pensieri sul proprio mondo di scrittore e di uomo e, soprattutto, le confessioni ultime su quei drammi intimi che laceravano la sua esistenza. Amaro, disperato, violento, ironico, raramente sereno, Pavese consegna al lettore una meditazione sulla vita, sui sogni, sui ricordi e sull'arte condotta con rigore intellettuale e morale; e allo stesso tempo, pagina dopo pagina, testimonia con lucidità l'evoluzione di un personale mestiere di vivere. In appendice "Frammenti della mia vita trascorsa", "Pensieri cassati", "In sogno". Completano il volume un ampio apparato di note, la cronologia della vita e delle opere, la bibliografia ragionata e l'antologia della critica.

Quarta edizione, considerevolmente migliorata ed aumentata dall'Autore. Milano, presso Ernesto Oliva, Editore-Libraio 1877, cm.10,5x16, pp.1223, rilegatura in mz.pergamena, tassello in pelle con titoli e fregi in oro al dorso. Segni d'uso ai piatti ma esempl. ben tenuto.

Köln, Taschen 2015, cm.22,5x30, pp.280, illustrazioni. legatura editoriale cartonata con sopraccoperta figurata a colori. Collana Fotografia. Testo Italiano, Spagnolo e Portoghese. Richard Kern negli anni Ottanta l'artista era stato una figura chiave del cinema della trasgressione in veste di regista di pellicole iconiche quali You Killed Me First, Fingered e Submit to Me Now; produttore dei video "Death Valley '69" dei Sonic Youth e Lunchbox di Marilyn Manson; oltre che oltre che editore all'avanguardia della rivista autoprodotta The Heroin Addict, in seguito The Valium Addict. Dopo aver dato un calcio alla propria dipendenza dall'eroina, Kern si è dedicato alla fotografia, iniziando a ritrarre le ragazze della sua cerchia sociale pseudo-punk di New York: nude, sfrontate, tatuate, piene di piercing e in pose casuali dentro a set minimali, che spesso erano semplicemente il fatiscente appartamento di Kern. Erano giovani ma per nulla innocenti, e completamente consenzienti quando si trattava di bondage, gunplay, e della famigerata candle insertion. Il testo era un'intervista a Kern realizzata da Kim Gordon. Tutto questo anticipava SuicideGirls di sei anni, ed era totalmente, superbamente, figo. Questa edizione aggiornata contiene fotografie scartate dalla prima edizione e mai pubblicate finora, oltre a scatti rifiutati perché troppo espliciti per il primo libro e fermi immagine estratti dai suoi 25 film.