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Il Saggio, il gusto e il cliché. Per un'interpretazione di Mario Praz.

Autore:
Editore: Duepunti.
Data di pubbl.:
Collana: Coll.Posizioni,2.
Dettagli: cm.13x19, pp.198, br.con bandelle. Coll.Posizioni,2.

Abstract: Mario Praz (1896-1982) è considerato il maggiore anglista e da alcuni anche il più grande saggista - del Novecento italiano. Il suo libro più noto, "La carne, la morte e il diavolo nella letteratura romantica", è stato saccheggiato da generazioni di studiosi, studenti e amatori. Non sono molti gli autori che hanno lasciato un segno cosi personale da richiedere la creazione di un aggettivo specifico: nel suo caso è stato il grande critico americano Edmund Wilson a parlare di "prazzesco", ossia la predilezione per una peculiare intersezione tra "bellezza e bizzarria" (altro titolo di Praz). Sarebbe difficile individuare un argomento, un settore del gusto, uno scrittore, un luogo del mondo, uno stato d'animo su cui non esiste un saggio di Praz: dagli adorati mobili Impero agli emblemi, da Shakespeare a Jane Austen, da d'Annunzio a Hemingway, dal rococò dei Tropici alla Roma di Piranesi, dal "non so che" al presepe, alle figure di cera, alle terrazze... Le sue opere comprendono una usatissima "Storia della letteratura inglese", studi su ogni aspetto dei rapporti tra cultura inglese e italiana, ma anche libri e saggi di viaggio, ritratti e piccoli racconti, scritti che uniscono sterminata erudizione e tenaci passioni. Senza dimenticare "La casa della vita", sorta di autobiografia attraverso le stanze della sua abitazione e i loro contenuti, che è stato definito "il più atipico ma anche uno dei più bei romanzi del Novecento italiano".

EAN: 9788889987711
EUR 18.00
-27%
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Palermo, Due Punti Edizioni 2011, cm.10,5x16,5, pp.124, brossura copertina figurata. Dove siamo? Un punto di domanda inaugura una nuova collana di critica letteraria. Non un nuovo intervento pubblico sul "senso della critica" o sulla sua "attualità", ma un ragionamento plurale e - al tempo stesso - primo esito, programmatico e dichiarativo, di un progetto culturale, che vorrebbe essere, nel suo farsi, anche una presa di posizione rispetto allo stato delle cose in Italia. Volendo dirla in un altro modo: in questo libro si prova a porre la questione della legittimità del lavoro critico, nonché del mandato civile degli intellettuali, praticando e progettando, appunto, lavoro critico, anziché ragionare sterilmente sul perché non lo si fa più, o lo si fa poco, o lo si fa senza ricavarne il riconoscimento sociale di un tempo. Pur senza rinunciare alla polemica e all'irriverenza, beninteso: anzi con la piena consapevolezza di agire in un contesto culturale e politico dove è più che mai necessario non rimanere terzi o neutrali.

EAN: 9788889987520
EUR 15.00
-26%
EUR 11.00
3 copie