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Muratori tra storia e religione. Atti della Giornata di studi muratoriani (Modena, 3 novembre 2020).

Curatore: A cura di Fabio Marri.
Editore: Olschki Ed.
Data di pubbl.:
Dettagli: cm 17 x 24, vi-256 pp. con 14 figg. n.t., brossura Centro di studi muratoriani. Modena. Biblioteca dell''edizione nazionale del carteggio di L.A. Muratori,15.

Abstract: Al tema della concezione storiografica del Muratori specie su fatti di religione, sempre aperto a nuovi risultati man mano si studiano i manoscritti, è stato dedicato un convegno modenese in cui specialisti di filologia classica e moderna, letteratura italiana e greco-latina, editori di carteggi affrontano aspetti inediti o meritevoli di approfondimento. Ci si occupa di questioni nelle quali Muratori fu coinvolto e talora chiamato come giudice a latere: per accertare l’autenticità di reliquie insigni, o dirimere questioni che vedevano a contrasto esponenti della cattolicità. Si informa anche sull’attività del Centro Studi Muratoriani, impegnato nell’edizione nazionale del carteggio, che nel 2020 ha visto la stampa dei volumi coi corrispondenti da Bianconi a Bottazzoni, da Lazzari a Luzán, lo spoglio sistematico di una filza finora trascurata dell’Archivio muratoriano, e la riedizione commentata dei due trattati sull’Intendimento e la Fantasia. Il procedere dell’impresa è certificato da saggi che anticipano temi estratti da carteggi in elaborazione: come la prima edizione commentata di una epistola giovanile in greco, indirizzata dal Muratori al suo maestro Bacchini, e l’attribuzione a Benedetto Marcello di una lettera giuntaci frammentaria.

EAN: 9788822267788
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#254634 Facsimili
Il ms. Palatino 556, straordinario prodotto della cultura delle corti padane, porta la data del 20 luglio 1446; fu realizzato dal copista Zuliano degli Anzoli e dai suoi collaboratori. Commentario di Cardini, Roberto; Delcorno Branca, Daniela; Bertolini, Lucia; Faietti, Marzia; Hoffmann, Annette; Tordella, Piera Giov Roma, Treccani 2009, cm.20x27,5, pp.348, 289 disegni. facsimile con legatura in velluto, contenuto insieme al commentario in una teca rilegata in pelle. Edizione in facsimile e commentario. Edizione limitata in 750 esemplari. Il manoscritto Palatino 556 (Tavola Ritonda) si inserisce nella tradizione letteraria e illustrativa del ciclo bretone, legato alla mitica figura di Artù e ispirato alle vicende cavalleresche di argomento amoroso. Il genere, sorto nell’Alto Medioevo e affermatosi in Francia, si diffuse in Italia dall’inizio del XII secolo, e la sua fortuna continuò anche nei secoli successivi. Nelle biblioteche signorili, in particolare dell’Italia settentrionale, abbondavano i manoscritti illustrati che rievocavano le avventure della civiltà cortese-cavalleresca, e il loro successo è testimoniato dalla grande quantità di codici pervenuti fino a noi. Il ms. Palatino 556, straordinario prodotto della cultura delle corti padane, porta la data del 20 luglio 1446; fu realizzato dal copista Zuliano degli Anzoli e dai suoi collaboratori. Si tratta di un’opera di grande fascino sia sotto il profilo letterario sia dal punto di vista artistico. Quanto ai contenuti, il testo rielabora le storie connesse all’epopea arturiana, incentrate sulla ricerca del Santo Graal e sulle imprese dei cavalieri della Tavola Rotonda, intrecciate alle vicende amorose di Lancillotto e Ginevra e di Tristano e Isotta. La redazione in volgare dialettale è arricchita da un cospicuo apparato illustrativo costituito da 289 disegni, eseguiti quasi esclusivamente a penna, che commentano il racconto, visualizzandolo in sequenza narrativa a ogni pagina. La presenza di tali disegni, distribuiti su 171 carte, accresce l’importanza che il codice riveste nell’ambito dell’illustrazione dei romanzi arturiani. Per la loro attribuzione sono state avanzate varie ipotesi che riguardano due esponenti della famiglia Bembo – Bonifacio, il più famoso tra i pittori della famiglia, e Ambrogio, noto come miniatore , oltre allo stesso Zuliano degli Anzoli. Riguardo alla committenza, è stato possibile formulare delle ipotesi sulla base di alcune caratteristiche iconografiche del codice: così, la particolare attenzione posta nell’illustrazione della liturgia del Santo Graal ha suggerito un legame diretto con i Gonzaga, mentre la raffigurazione ricorrente del ghepardo con collare e guinzaglio ha indotto a ricercare il committente nella cerchia delle famiglie cremonesi o nel contesto della famiglia viscontea; motivi prevalentemente legati all’araldica e agli stretti rapporti con la corte milanese hanno invece fatto ipotizzare una committenza di ambito parmense, nella persona di Pier Maria Rossi (1413-1482), conte di Berceto e di Corniglio, marchese di San Secondo. All’approfondimento delle problematiche legate ai diversi aspetti del codice è dedicato il volume di saggi, curato da Roberto Cardini, che accompagna l’edizione in facsimile della Tavola Ritonda. Il volume si apre con il contributo di Daniela Delcorno Branca sulla specificità del Palatino 556 nell’ambito della tradizione arturiana italiana; seguono l’imponente saggio linguistico di Lucia Bertolini sull’influenza esercitata nella redazione del codice dalla lingua del copista; lo studio storico-artistico condotto da Marzia Faietti sul complesso rapporto tra testo e immagine; l’accurata indagine iconografica di Annette Hoffmann sui rapporti del codice con l’illustrazione figurativa precedente e coeva, e sulle novità che esso presenta. L’analisi degli aspetti tecnici della scrittura, quali le tipologie degli inchiostri, le loro combinazioni e la dinamica delle varie fasi del disegno è invece affrontata da Piera Giovanna Tordella, cui fa seguito lo studio di Adriana Di Domenico sulla committenza. Completano il volume la descrizione codicologica del manoscritto e un’accurata trascrizione del testo.
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#282341 Facsimili
Incunabolo veneziano di Vindelino da Spira del 1470, nell’esemplare Della Biblioteca Civica Queriniana di Brescia, con figure dipinte da Antonio Grifo, Inc. G V 15. Commentario al facsimile a cura di Giuseppe Falasso, Giordana Mariani Canova, Ennio Sandal. pp.224. Un vol. in facsimile di mm. 267 × 176, di cc. I + 155 (= pp. 312), rilegato in piena pelle con capitelli e tagli in colore, fregi e incisioni in oro e a secco sui piatti e sul dorso, in custodia in plexiglass. Il facsimile è accompagnato da una cartella extra contenente pagine cadute nell esemplare queriniano recuperate dall'esemplare della Bibl. Trivulziana di Milano Triv. Petr. 49. Roma, Salerno 2017, cm.21x28, Tiratura in 499 esemplari. Rilegatura in piena pelle.

EAN: 9788869732201
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