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De captivitate ducis Iacobi.

Autore:
Curatore: Edizione critica, traduzione e commento a cura di Attilio Grisafi.
Editore: Sismel Edizioni del Galluzzo.
Data di pubbl.:
Collana: Coll. Teatro Umanistico, 12.
Dettagli: cm.16x24, pp.LXXIV,104, brossura copertina figurata con bandelle. Coll. Teatro Umanistico, 12.

Abstract: Il De captivitate ducis Iacob è una tragedia latina in versi scritta da Laudivio Zacchia e dedicata a Borso d'Este, probabile committente dell'opera. La vicenda ripercorre le ultime tappe della vita di Iacopo Piccinino, allora noto e temuto capitano di ventura, assassinato a Napoli nel 1465 per ordine di Ferrante d'Aragona e con la complicità del duca di Milano Francesco Sforza. La composizione del De captivitate ducis Iacobi è riconducibile al rinnovato entusiasmo per gli studi sulle tragedie di Seneca che influenzarono profondamente la scrittura di Laudivio. Dal punto di vista drammaturgico, il De captivitate rivela numerose analogie con la tragedia antica: la suddivisione in cinque atti, il ruolo dei cori, la polimetria, la presenza di personaggi ricorrenti, quali, ad esempio, il consigliere o il messaggero. Non mancano tuttavia soluzioni originali, come la trasposizione in scena dello stesso duca Borso d'Este, che richiama le forme della sacra rappresentazione medievale e la rottura delle unità di tempo e di luogo. Il De captivitate ducis Iacobi è tràdito da un unico codice, conservato presso la Biblioteca Estense di Modena. Il testo critico qui presentato è corredato di traduzione a fronte, la prima in lingua italiana, ed è accompagnato da note di commento.

EAN: 9788884505170
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Presentaz.di G.Spadolini. Con un saggio e il commentario di L.Russo. Palermo, Sellerio Ed. 1993, cm.24,5x34, pp.270, 39 tavv.a col.138 ill.bn.e 74 ill.color se legatura ed.in tutta tela, sopracop.fig.a col. Coll.I Cristalli. "In quella specie di devota adeguazione di tutti al sogno, alla forza, al genio di uno solo, non c è posto per le supponenze individuali, né per le confidenze soggettive, né per gli stati d'animo particolari: l'Abba racconta solo di sé negli altri. Non c'è Garibaldi distinto dai suoi gregari, così non ci sono ricordi e impressioni di un testimonio o di un attore che si senta differente da tutta quella gente, con la quale si va come un cuore solo. Egli scrive per tutti e in nome di tutti; le sue sono le noterelle di "uno dei Mille", testimonianza di quel nascosto stato d'animo "garibaldino", di quella vaga e diffusa fiducia mistica, senza le quali cose l'impresa dei Mille non s'intende, o resta una pura astrazione fantastica." (Luigi Russo)

EAN: 9788876810855
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Roma, Ediz.di Storia e Letteratura 1984, cm.13x20,5, pp.227, brossura, cop.ornata. Allo stato di nuovo. Coll.Letture di Pensiero e d'Arte.

EAN: 9788884986566
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#139133 Arte Saggi
Warsawa, Wydawnictwa Artystyczne I Filmowe 1965, cm.21x27, pp.206, 100 figg.bn.nt. legatura ed.in tutta tela.
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