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Francesco d'Amaretto Mannelli copista, filologo e lettore del Decameron.

Autore:
Editore: Casa Editrice Leo S. Olschki.
Data di pubbl.:
Dettagli: cm.17x24, pp.X,362, illustrazioni. brossura.

Abstract: Francesco d'Amaretto Mannelli è forse il copista che maggiormente ha influenzato la ricostruzione testuale e la ricezione di alcune opere di Boccaccio. Nel panorama dei copisti del Decameron, infatti, Mannelli si caratterizza non solo per l'elevato e costante grado di attenzione in fase di copia e per una notevole competenza sul versante linguistico-interpretativo, ma anche per un inedito scrupolo nel segnalare molti dei suoi interventi così da tenerli distinti dall'originaria lezione autoriale. Il presente volume esamina il rapporto tra la sua copia del Decameron e la tradizione manoscritta, a partire dal codice trascritto direttamente da Boccaccio, e offre l'edizione critica e commentata di tutte le postille lasciate da Mannelli in margine al testo.

EAN: 9788822269355
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A cura di Marcello Abbatino. Presentazione di Stefano Carrai. Pisa, Edizioni ETS 2021, cm.14,5x21,5, pp.276, brossura copertina figurata a colori. Collana Letteratura Italiana,41. «Per Giordano Bruno, nel dialogo intitolato Degli eroici furori, l'eroe moderno è latore di un dilemma titanico, dal momento che è consapevole di non sapere e quindi non può rinunciare alla ricerca di una verità che tuttavia sa essere inattingibile. Nella modernità l'eroe non può far finta di ignorare i propri limiti né l'impossibilità del loro superamento. Ne conseguono necessariamente frustrazione e follia, che sono programmaticamente costitutive dell'Orlando ariostesco, e il suo porsi in sostanza come un antieroe. Non a caso la sua parabola si conclude nella dissoluzione comica rappresentata dal personaggio di Don Chisciotte, prigioniero dell'incapacità di accettare la propria inattualità.» (dalla Presentazione di Stefano Carrai). Scritti di: Giancarlo Alfano, Tancredi Artico, Vincenzo Caputo, Luca Ferraro, Sara Laudiero, Andrea Manganaro, Adriana Mauriello, Matteo Palumbo, Marco Piana, Marcello Sabbatino, Sara Stifano, Piermario Vescovo.

EAN: 9788846759399
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Roma, Edizioni Carocci 2024, cm.14,5x22, pp.220, brossura copertina figurata a colori. Collana Frecce. Il volume indaga la relazione fra poesia e critica nel secondo Novecento italiano. Per Montale, Sereni, Orelli, Fortini, Rosselli, Raboni e gli altri autori presi in considerazione, la poesia è stata tanto il genere dell'espressione lirica, quanto la sede di elaborazione di un pensiero critico. Quei poeti non si sono limitati ad affiancare ai rispettivi libri di versi un'opera critica e saggistica ampia e influente; l'aspetto più importante è che le loro raccolte sono anche forme critiche. Senza questo sguardo di rimando, la poesia stessa, il suo stile, i suoi oggetti non avrebbero ragione di essere. Al centro della prima parte è la funzione di Montale, che attiva il pensiero critico espresso dai poeti delle generazioni successive. Il suo ruolo si esercita tanto rispetto al codice stilistico quanto rispetto ai referenti (che mediante la poesia montaliana vengono percepiti e nominati). L'autore delle Occasioni, del resto, non ha contato solo come individuo, ma anche e soprattutto come chiave di volta di una tradizione. Il filo conduttore della seconda parte è proprio un'idea attiva di tradizione, non ricevuta ma assunta e discussa quale principio storico e criterio formale, attraverso il confronto tra critici e poeti.

EAN: 9788829022182
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