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Mia madre. Romanzo inedito.

Autore:
Curatore: (Prima Edizione Italiana). Traduzione di Andreola Pizzetti.
Editore: Editrice L'Airone.
Data di pubbl.:
Collana: Coll.Le Nuove Esperidi,4.
Dettagli: cm.13,5x21,5, pp.154, legatura editoriale con sopraccoperta figurata in bianco e nero. Coll.Le Nuove Esperidi,4.

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Nota bibl.di Guido Neri. Traduzione di Oreste Del Buono. Milano, SE 2020, cm.12,5x20,5, pp.168, tavole fotografiche bn. fuori testo, brossura copertina figurata in bianco e nero. Coll.Testi e Documenti,293. «Più o meno ognuno di noi è legato ai racconti, ai romanzi, che gli rivelano la molteplice verità della vita. Solo quei racconti, letti a volte come in delirio, lo pongono davanti al destino. Dobbiamo dunque cercare appassionatamente che cosa possa essere un racconto, come orientare lo sforzo attraverso il quale il romanzo si rinnova o, meglio, si perpetua. La preoccupazione delle tecniche nuove, che compensino la sazietà delle forme conosciute, pare dominare qualsiasi riflessione. Ma non riesco a spiegarmi ? se vogliamo proprio sapere che cosa un romanzo possa essere ? perché non si individui subito e non si sottolinei quella che dovrebbe costituire la base per una vera ricerca. Il racconto che rivela le possibilità della vita non richiama necessariamente, ma può richiamare, un momento di rabbia, senza il quale l'autore resterebbe cieco a quelle possibilità eccessive. Ne sono convinto: solo la prova asfissiante, impossibile, dà all'autore il mezzo per spingere lontano la sua visione, per andare incontro alla attesa del lettore stanco dei limiti angusti imposti dalle convenzioni. Come si può perdere tempo su libri alla cui creazione l' autore non sia stato manifestamente costretto? [...] Ho voluto esprimermi brutalmente. Ma non intendo insinuare che solo un sussulto di rabbia o la prova della sofferenza possa assicurare a un racconto il potere della rivelazione. Ne ho parlato per arrivare a dire che solo un tormento mio personale è all'origine delle mostruose anomalie di L'azzurro del cielo. Queste anomalie sono la base di L'azzurro del cielo. Ma ero così lontano dal pensare che tale base potesse bastare a conferirgli una validità, che avevo rinunciato a pubblicare questo libro, scritto nel 1935. Ora, amici toccati a suo tempo dalla lettura del manoscritto m'incoraggiano alla pubblicazione. Alla fine mi sono rimesso al loro giudizio ». Con una nota di Guido Neri.

EAN: 9788867235094
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Traduzione di Renato Baldassini. Milano, SE Ediz. 2020, cm.13x22, pp.153, brossura con bandelle,copertina figurata a colori. Coll.Testi e Documenti,303. Come i racconti fittizi dei romanzi, i testi che seguono - almeno i primi due - si offrono con l'intenzione di rappresentare la verità. Questo non significa che io sia portato a conceder loro un valore convincente. Non ho voluto barare. D'altra parte non esiste romanzo che, in linea di massima, possa barare. E io non potevo presumere di riuscirci meglio di un altro. Credo persino che in un certo senso i miei racconti attingano chiaramente l'impossibile. Queste evocazioni hanno in verità una grevità penosa. Una grevità che si lega forse al fatto che l'orrore ha talvolta avuto nella mia vita una presenza reale. Può anche darsi che soltanto l'orrore, sia pur colto nella finzione, mi abbia permesso di sfuggire al sentimento di vuoto della menzogna... Il realismo mi sembra un errore. Soltanto la violenza si sottrae al sentimento di povertà delle esperienze realistiche. Soltanto la morte e il desiderio hanno la forza che opprime, che spezza il respiro. Soltanto l'eccesso del desiderio e della morte permette di attingere la verità. Si apre dinanzi alla specie umana una duplice prospettiva: da un lato la prospettiva del piacere violento, dell'orrore e della morte - esattamente quella della poesia - e, in senso opposto, quella della scienza o del mondo reale dell'utilità. Soltanto l'utile, il reale, hanno un carattere di serietà. Non possiamo mai arrogarci il diritto di preferirgli la seduzione: la verità ha dei diritti su di noi. Ha su di noi persino tutti i diritti.

EAN: 9788867235315
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A cura di Federico Ferrari. Milano, SE Ediz. 2020, cm.11x19,5, pp.88, num.figg.bn.ft. brossura cop.fig.con bandelle, Coll.Piccola Enciclopedia,132. «Quel che è importante mostrare, attraverso questo esemplare scritto di Bataille, è come il pensiero possa, con il più grande rigore, parlare di ciò che di questo rigore è la continua messa in crisi. L'esistenza, l'infinita ricchezza dell'esistenza, compresa la sua "parte maledetta", non è l'opposto del pensiero, ma il bordo di uno stesso limite. Il pensiero più rigoroso è esattamente quello che sa stare sul limite. Come esso ci stia poco importa. Quel che conta è quanta libertà mostra e fa respirare, quanta gioia sa trasmettere (la gioia di cui parla Bataille alla fine de L'amicizia). Ed è per questo che il pensiero, la pratica di pensiero, ad avviso di Bataille può essere soltanto una pratica dell'amicizia, intesa come un sottrarsi e un esporsi ai propri limiti per aprirsi all'altro.» (Dallo scritto di Federico Ferrari)

EAN: 9788867235254
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#277242 Religioni
Testo stabilito da Thadée Klossowski, traduz.di Renzo Piccoli, con uno scritto di Paola Alberti. Milano, SE Ediz. 2020, cm.13x22, pp.119, brossura con bandelle, cop.fig.a col. Coll.Conoscenza Religiosa,29. "La morte di Dio non è stata soltanto l'«evento» che ha suscitato, nella forma che noi conosciamo, l'esperienza contemporanea: essa ne disegna indefinitamente il grande sostegno scheletrico. Bataille sapeva bene quali possibilità di pensiero questa morte poteva aprire, e in quale impossibilità essa impegnava il pensiero. Cosa vuol dire, infatti, la morte di Dio se non una strana solidarietà tra la sua inesistenza che esplode e il gesto che lo uccide? Ma cosa vuol dire uccidere Dio se non esiste, uccidere Dio che non esiste? Probabilmente, vuol dire ucciderlo perché al tempo stesso non esiste e affinché non esista (è la risata). Uccidere Dio per liberare l'esistenza da questa esistenza che la limita, ma anche per ricondurla ai limiti che questa esistenza illimitata cancella (è il sacrificio). Uccidere Dio per ricondurlo a quel nulla che egli è; per manifestare la sua esistenza nel cuore di una luce che la fa fiammeggiare come una presenza (è l'estasi). Uccidere Dio per perdere il linguaggio in una notte assordante, e perché questa ferita lo faccia sanguinare fino a che zampilli un «immenso alleluia perduto nel silenzio senza fine» (è la comunicazione). La morte di Dio non ci restituisce a un mondo limitato e positivo, ma a un mondo che si snoda nell'esperienza del limite, si fa e si disfà nell'eccesso che lo oltrepassa." (Michel Foucault) Testo stabilito da Thadée Klossowski. Con uno scritto di Paola Alberti.

EAN: 9788867235889
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#215344 Filosofia
A cura di Armando Massarenti. Milano, Il Sole 24 Ore 2006, cm.14,5x21,5, pp.696, numerose ill.a col.nt. legatura ed.cartonata, cop.fig., sopraccop.trasparente, Coll.I Grandi Filosofi,22.
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Illustrazioni di Karel Franta. Milano, Arnoldo Mondadori Editore 1984, cm.22x30, pp.208, centinaia di figg. a col. nt. legatura ed. cop.fig. a col.
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Roma, Samonà e Savelli Ed. 1965, cm.12x17, pp.321, brossura Coll.Cultura Politica,8. Seconda edizione.
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#314125 Filosofia
Milano, Hachette 2019, cm.16x23,5, pp.circa 200, legatura editoriale cartonata. Collana Scoprire La Filosofia,19. La filosofia di Baruch Spinoza (1632-1677) rappresenta il culmine del pensiero razionalista. Nessun altro pensatore si è altrettanto rigorosamente concentrato sui concetti del puro intelletto per arrivare a una descrizione dell’universo e dell’uomo, del piano fisico esteriore e della dimensione morale e affettiva interiore. Affascinato dal metodo matematico geometrico proprio della trionfante rivoluzione scientifica del XVII secolo, Spinoza ha voluto costruire la sua filosofia attraverso definizioni, assiomi e dimostrazioni. La cosa sorprendente è che, a oltre tre secoli dalla sua ideazione, quando tale metodo non ha più alcuna applicazione in ambito filosofico, la concezione sull’esistenza di Spinoza rimane una delle più ricche, stimolanti e affascinanti che il pensiero abbia prodotto.
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