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Narrativa toscana dell'Ottocento.

Autore:
Editore: Olschki Ed.
Data di pubbl.:
Collana: Coll. Saggi di «Lettere italiane», 23.
Dettagli: cm.14x20,5, pp.408, brossura. Coll. Saggi di «Lettere italiane», 23.

EAN: 9788822222138
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Seconda edizione Roma, Bonacci Ed. 1994, cm.15,5x20,5, pp.164, brossura Coll.L'Ippogrifo,21. Esiste, ed a tutti è noto, un problema della lingua nell'opera manzoniana: ma esiste anche in questa opera, e pochi critici lo hanno segnalato, un problema della parola. Questo studio propone una spregiudicata lettura dei Promessi sposi sotto questa angolatura problematica. Manzoni avverte con precocità intellettuale grandissima e con preoccupazione morale fortissima, la corruzione della parola nel mondo, il pericoloso frantumarsi della comunicabilità fra gli uomini, attraverso la parola. Ogni personaggio corre la sua "avventura" nel "regno del possibile" (il regno della parola): ed il comporsi o il contrapporsi di queste avventure disegna nel romanzo un grande e modernissimo affresco, ricco di colori e di immagini, minuzioso nei dettagli e nelle corrispondenze. I Promessi sposi registrano la "babilonia dei discorsi" del mondo; e fra suoni di questa "babilonia" si ascolta anche la voce di Manzoni, trepida ed ammonitrice.

EAN: 9788875732912
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Roma, Bulzoni Ed. 1981, cm.15x21, pp.295, brossura cop.fig. Coll.Biblioteca di Cultura,197.
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Modena, Mucchi Editore 1995, cm.12x21, pp.38, brossura Coll. Ghirlandina di Classici Italiani dell'Ottocento. Serie Incontri con l'Ottocento,5.

EAN: 9788870002256
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Rocca San Casciano, Cappelli Editore 1972, cm.13,5x18,5, pp.247,(1), brossura, cop.con bandelle. (piccola firma di appartenenza e data all'occhietto.) Coll.Saggi e Monografie di Letteratura - Nuova Serie.
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#104356 Archeologia
Velletri, Tipolitografia Vela s.d. cm.15x21, pp.278, num.diss.nt. brossura cop.fig.bn.
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Traduzione di Costantina Malvicini Fontana. Milano, Martello Ed. 1959, cm.15,5x23,5, pp.VIII,270, num.figg.bn.nt. legatura editoriale in tutta tela,
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#278400 Religioni
Milano, Longanesi 1977, cm.13x20, pp.242, brossura. Coll.Presente Storico Saggi.
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Prefazione di Pasquale di Palmo. Milano, Medusa Edizioni 2021, cm.14x22,5, pp.184, brossura, sopraccoperta figurata a colori. Coll.Le Porpore,138. "Simile a Miguel Mañara, dramma che non a caso fu composto un paio d'anni più tardi, ricalcando l'archetipo di un Don Giovanni che ha perduto qualsiasi anelito alla dissoluzione, paradossalmente tentato da una dimensione spirituale che tende a un ascetismo di ascendenza cattolica, Pinamonte si delinea dotato di una personalità altrettanto proteiforme, sfuggente. Si pensi in tal senso ai nomi e agli appellativi con i quali di volta in volta Milosz designa il personaggio: «Sassolo Sinibaldo, conte Pinamonte e tredicesimo duca di Brettinoro», «conte-duca Anthystène», che si vanta «di discendere dalla casa estinta dei Benedetto» ecc. Sembra che tale situazione sia riconducibile alle innumerevoli varianti sul nome stesso dell'autore che, secondo la lezione di Piveteau e Kohler, comprende ben ventidue firme differenti nell'arco delle lettere rinvenute. Avere troppi nomi è come non averne e, di conseguenza, l'identità stessa di Pinamonte risulta inafferrabile, circonfusa di un alone misterioso, teso a occultare le sue reali caratteristiche. È come se il personaggio di Pinamonte rimandasse a un'entità simbolica, un alter ego dello stesso narratore la cui figura viene idealmente dissezionata ricomponendosi, come quella di Osiride, nella fisionomia del suo eccentrico artefice. Si consideri inoltre la valenza autobiografica della vicenda, documentata dall'infatuazione, avvenuta proprio a Venezia, nei confronti di una ragazza di cui si conoscono solo le iniziali del nome. (...) La Venezia di Milosz è una città poco riconoscibile, un dedalo di calli e campielli - ma soprattutto di interni sovraccarichi di oggetti e suppellettili riccamente decorati che affiorano dalla penombra come nel palazzo di Fortuny -, in cui si svolgono eventi che rimandano all'edificazione spirituale o alla dissipazione". (Pasquale Di Palmo)

EAN: 9788876984419
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