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#141975 Facsimili
Riproduzione in facsimile del libro d'ore di Willelm Vrelant. Con commentario con contributi di prestigiosi specialisti. Torino, UTET 2005, cm.17,5x26,5, pp.384, tutte miniate (192 carte) , 23 miniature a piena pagina, Stampa da 8 a 11 colori, più colori metallici, Cucitura e legatura a mano, Elegante cofanetto in legno naturale, Tiratura limitata di 499 copie al mondo in cifre arabe e XXXI copie in numeri romani, Esemplare allo stato di nuovo. Mint copy. Willelm Vrelant (Utrecht - Bruges 1481), artista fiammingo a cui sono stati attribuiti innumerevoli capolavori della miniatura del 1400. Si trasferì da Utrecht a Bruges intorno al 1454 dove entrò a far parte della corporazione di San Giovanni l'Evangelista, che riuniva i più famosi miniatori e copisti del tempo. Durante questo periodo Vrelant lavorò per molti importanti committenti come ad esempio Filippo il Buono, Duca di Borgogna. L'opera: L'Officium Beatae Mariae Virginis secundum usum romanum, miniato dall'artista fiammingo Willelm Vrelant, è un bellissimo libro d'ore della seconda metà del XV secolo. Questo corposo manoscritto (192 carte, vale a dire ben 384 pagine) si distingue nel panorama dei codici antichi per le splendide e raffinate cornici miniate, ognuna diversa dall'altra e tutte arricchite dall'oro, che ne impreziosiscono ogni singola pagina. La spettacolarità di questo codice è poi completata da 23 splendide miniature a piena pagina. Il Libro d'ore di Vrelant, venne commissionato come dono di nozze, così come spesso accadeva a quei tempi. All'interno del codice è infatti splendidamente ritratta una figura femminile raccolta in preghiera: la committente del codice. Nella stessa carta sono presenti inoltre gli stemmi d'origine degli sposi, che gli storici ritengono appartenere alle famiglie di Robert Villetaneuse e di Feydeau de Brou. Il manoscritto venne donato nel 1806 dalla reggente Maria Luisa di Spagna alla Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze, dove è attualmente conservato.
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#116252 Facsimili
Legatura artigianale in pelle con impressioni in nero e oro. Cofanetto a conchiglia in velluto di cotone con scritte ricamate a filo dorato. Edizione facsimilare del Ms. Casanatense 2020. Firenze, Vallecchi Ed. 2008, cm.15,7x22,4, pp.312, Legatura artigianale in pelle con impressioni in nero e oro. Cofanetto a conchiglia in velluto di cotone con scritte ricamate a filo dorato. Tiratura limitata di 499 esemplari num.da 1 a 499 per il mercato italiano e 100 esemplari num.da I a C per il mercato estero. La Biblioteca Casanatense annovera nel suo Fondo manoscritti oltre centoquaranta codici medievali liturgici, che vanno dal IX al XVI secolo, raggruppati negli antichi cataloghi sotto la voce «Rituales codices» ma distinti alfabeticamente secondo il loro uso. Di questi, tre soli sono registrati con il titolo specifico di Evangelium o Evangeliarium, indicante volumi che raccolgono i testi dei Vangeli. Il Ms. 2020, conosciuto fino a oggi semplicemente come Evangelia totius anni, è un evangelistario di corte di provenienza francese acquisito dalla Casanatense verso la fine del Settecento o agli inizi dell'Ottocento e contenente i brani dei Vangeli letti durante la messa nei vari periodi dell'anno. Recenti e approfonditi studi sulla storia della miniatura in Francia nel Rinascimento hanno consentito di porre in luce l'attività di atélier come quello di Tours, al quale è probabilmente da ricondurre il codice casanatense, evidenziando le caratteristiche e le sfumature stilistiche degli artisti che operavano per conto dei grandi del regno. Il nostro evangelistario vi sarebbe stato eseguito intorno al 1526, nel periodo in cui il re di Francia Francesco I fu costretto a mandare in Spagna i due figli maggiori, il delfino Francesco e il cadetto Enrico (il futuro En¬rico II), come ostaggi di Carlo V, in cambio della propria libertà dopo la disfatta di Pavia, avvenuta il 24 febbraio del 1525. Il libro fu realizzato insieme a un manoscritto gemello, oggi custodito alla Biblioteca Nazionale di Madrid, e a un terzo codice, conservato a Chantilly, il cui contenuto, a carattere didascalico, mirava alla formazione dei giovani principi, segregati per ragion di stato a Valladolid. Il legame che unisce i tre codici è indiscutibile, non soltanto per la presenza dei blasoni appartenenti al delfino e ai cadetti, che ne costellano la decorazione, ma perché tutti e tre sono riconducibili alla mano di un copista e di un miniatore originari di Tours e riferibili all'entourage dell'artista prediletto della regina Claudia di Francia. In particolare, l'evangelistario casanatense risulterebbe destinato alla cappella del delfino, Francesco di Valois, come conferma lo stemma ricorrente, mentre il manoscritto di Madrid alla cappella dei cadetti, nell'ipotesi che i fratelli fossero stati separati durante la prigionia. Un gioiello della miniatura rinascimentale nelle cui delicate scenette par di avvertire tutta la trepidazione della committente, la regina Claudia di Francia, ancorché sovrana ma pur sempre madre, che vedeva strappare dal suo petto il proprio piccolo, ostaggio in Spagna alla mercé di Carlo V per quella ragion di stato che non risparmiava né i potenti né i loro ancora imberbi rampolli. Il Codice Valois fu dunque ciò che ella volle far realizzare e consegnare al figlio per accompagnarlo nel suo esilio, perché con le sue letture fosse istruito e avviato su un cammino di fede che lo illuminasse per tutta la vita. Commento al codice a cura della conservatrice dei manoscritti della Biblioteca Casanatense, dott.ssa Isabella Ceccopieri, e della direttrice della Biblioteca Riccardiana di Firenze, dott.ssaGiovanna Lazzi. The manuscripts endowment of the Casanatense Library contains more than one-hundred-forty medieval liturgical codices, from the IX to the XVI century, grouped in the old catalogues under the entry «Rituales codices», but divided alphabetically according to their use. Of these, only three are recorded with the specific title of Evangelium or Evangeliarium, indicating volumes that group texts of the Gospels. The Ms. 2020, until today known simply as Evangelia totius anni, is a court Evangeliary of French origin which the Casanatense purchased around the late eighteenth-century or the early nineteenth century, and contains the passages of the Gospels read during mass in various periods of the year. Recent in-depth studies on the history of illuminating in France during the Renaissance, have made it possible to shed light on the activity of ateliers, such as that of Tours which probably authored the Casanatense Codex, evidencing the stylistic characteristics and nuances of the artists who worked on behalf of the kingdom's illustrious figures. Our Evangeliary was probably made there around 1526, in the period in which king of France, Francis I was forced to send his two eldest sons, the Dauphin Francis and the younger Henry (the future Henry II) to Spain as hostages of Charles V, in exchange for his own freedom after the defeat of Pavia, which took place on February 24, 1525. The book was made along with a twin manuscript, today conserved at the National Library of Madrid, and a third codex, conserved at Chantilly, of a didactic nature, which aimed at educating the young princes, segregated for "raisons d'état" at Valladolid. The three codices are joined by an incontrovertible bond, not only for the presence of the coats of arms of the Dauphin and the Cadets that abound in the decoration, but also because all three can be traced back to the hand of a copyist and illuminator from Tours referable to the entourage of the favourite artist of Queen Claude of France. In particular, the Casanatense Evangeliary seems to have been intended for the chapel of the dauphin Francis of Valois, as the recurrent crest confirms, while the Madrid manuscript was destined to the chapel of the cadets, in the hypothesis the brothers were separated during imprisonment. This jewel of Renaissance illumination depicts delicate scenes which seem to communicate all the trepidation of its owner, Queen Claude of France, sovereign as well as mother, who saw her son torn from her breast, a hostage in Spain at the mercy of Charles V for that raison d'état which spared neither the powerful nor their inexperienced descendants. She thus had the Valois Codex made and given to her son to accompany him in exile, so that through reading it, he would be educated and initiated on a path of faith which would illuminate him for his entire life. Codex commented by manuscripts conservator of the Casanatense Library, dott.sa Isabella Ceccopieri, and by directress of the Riccardi Library of Florence, dott.sa Giovanna Lazzi.
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#293371 Facsimili
Firenze, AGAF Firenze -- cm.15x21, pp.-- placchetta con cordicella in tela.
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Note: Ex-Libris alla prima carta bianca.
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#290582 Facsimili
In occasione del Grande Giubileo millenario del 2000, l’Archivio Segreto Vaticano inaugura il Progetto Exemplaria Praetiosa affidando a Scrinium la pubblicazione di due documenti papali, affini per funzione ma separati da 700 anni di storia. Si tratta rispettivamente della Bolla di Indizione Antiquorum habet fidem con la quale nel 1300 Bonifacio VIII proclamò il primo Gubileo della storia della Cristianità e della Bolla Incarnationis Mysterium per l’indizione del Grande Giubileo di Giovanni Paolo II del 2000. Per il loro valore storico e il profondo significato simbolico universale, l’Archivio Segreto Vaticano ha disposto la realizzazione, a partire dai documenti originali e dalle matrici dei sigilli pontifici, di una propria emissione ufficiale, unica al mondo. I bellissimi Sigilli papali di Bonifacio VIII e di Giovanni Paolo II, pendenti dalle rispettive bolle, sono stati fedelmente riprodotti operando sulle matrici originali conservate in Vaticano. Realizzazioni per l’archivio segreto Vaticano. Custodia in plexiglas contenente: Sigilli dei Papi. Bolla Antiquorum habet fidem per l’indizione del primo giubileo - Bonifacio VIII (1300). Bolla Incarnationis Mysterium per l’indizione del grande giubileo - Giovanni Paolo II (2000). Venezia, Scrinium Exemplaria Praetiosa I. Esemplari numerati e certificati dall'Archivio Segreto Vaticano. Tiratura mondiale limitata, numerata. esemplare numero 161/2000.
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#288256 Facsimili
Pergamene degli atti integrali del Processo ai Cavalieri Templari (1308). Archivio Segreto Vaticano Archivum Arcis Arm. D208, 209, 210, 217. Venezia, Scrinium 2011, cm.29x45, Exemplaria Praetiosa, III. Tiratura mondiale limitata in 799 esemplari , numerati. Nostro 114. Il volume realizzato secondo i canoni dell'editoria artistica, contiene rare illustrazioni e tre incisioni di Domenico Marchetti del 1840. Testi stampati su carta cotone, filigranati, di manifattura speciale; l'elegante legatura in pergamena intera di capra conciata secondo antiche tecniche presenta la scritta in oro zecchino sul piatto anteriore e sul dorso. Riproduzioni di pergamene e pergamene. Rotoli dall'Archivum Arcis, Armarium D208-209-210-217. In circa 6 metri di pergamena, gli atti del processo, gli interrogatori e le confessioni dei 'frati guerrieri'. Dall'Archivum Arcis, Armarium 217, il documento Chinon apre nuove prospettive sul discusso Processo Templare. Il dossier privato di papa Clemente V dal registro di Avignone 48. Riproduzione di sigilli in cera. I sigilli in cera rossa dei curiosi cardinali Berenger Fredol, Pietro Colonna, Pierre de la Chapelle. Tiratura limitata di 799 copie numerate e certificate dal Prefetto dell'Archivio Segreto Vaticano. L'edizione integrale comprende anche le Udienze del Processo contro i Cavalieri Templari, un'accurata e specializzata traduzione integrale dal latino all'italiano e una versione inglese dei testi relativi alla drammatica esecuzione del Processo storico. Il tutto contenuto in una sacca di velluto.
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EUR 11,250.00
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#103192 Facsimili
Die Bibel des Patricius Leo. Il facsimile si accompagna ad un enorme commentario di cm. 27x41, pp.580, in bianco e nero. Riproduzione del manoscritto Reg. Grec 1 A pr il facsimile del REG. GREC 1 B. Il volume di commento è a cura di Suzy Dufre di pp. Milano, Belser Verlag per Jaca Book Ed.-- Scrinium 1988 1 vol. di facsimile e uno di commento scientifico. cm.26,8x41, Il codice consta di 17 fogli La legatura è in tutta pelle , incisioni a secco ai piatti, 2 fermagli metallici. In cofanetto. Coll.Codici in facsimile a tiratura limitata. Edizione mondiale limitata di 980 esemplari numerati, nostro esemplare n.459. 9788816650107

EAN: 9788816650107
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EUR 2,900.00
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#288250 Facsimili
Facsimile di dimensioni cm.15x21, e commentario di cm.22x30, Napoli, Omnia Arte volume di commentario rilegato in pelle, il tutto contenuto in una scatola contenitore fasciata in pelle con titoli in oro. di cm.26x34, Con allegato certificato di autenticità e garanzia. Tiratura limitata di 499 esemplari, nostro n.279.
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#288263 Facsimili
l manoscritto contiene copia della Divina Commedia di Dante Alighieri (cc. 1r-162v), e dei brevi testi di Jacopo Alighieri (cc. 163rA-vB) e Bosone da Gubbio (cc. 163vB-164vB). Padova, Biblioteca del Seminario Vescovile Codice 9. Commentario di pp.106, di Chiara Ponchia, e Daniele Guernelli. Rimini, Imago 2017, cm.25,5x34, carte 167, 1 iniziale zoomorfa, oltre 100 iniziali dorate e miniature. legatura in tutta pelle, 5 nervi al dorso, impressioni a secco ai piatti, borchie in metallo dorsato ai piatti, Coll.La Biblioteca di Dante. Tiratura limitata a 300 esemplari.

EAN: 9788890083198
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EUR 4,800.00
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EUR 2,400.00
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#288252 Facsimili
Miniature attribuite a Giacomo Gradenigo, ad un bolognese prossimo al Maestro delle iniziali di Bruxelles e al veneto Cristoforo Cortese. Commentario a cura di Giordana Mariani Canova, Paola Del Bianco, Marco Veglia. Rimini, Biblioteca Civica Gambalunga, Sc-Ms. 1162. Imago 2016, volume e commentario in cofanetto. cm.25,5x39, 120 carte Sontuosa legatura in piena pelle interamente decorata a secco e con borchie metalliche e legacci di chiusura. Tiratura di 599 esemplari unici al mondo di cui 529 a numeri arabi, 50 in numeri romani, 20 HC fuori commercio. Edizione di 599 esemplari numerati.
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#288251 Facsimili
Codice Urbinate scritto nel 1460 ed illustrato nel secolo successivo. Riproduzione completa del Codice nel formato originale di cm.19x26,5. Il Codice consta di 232 carte stampate a quattro colori. La legatura è in pelle con incisioni in oro sulle plance e sul dorso. Il volume di commento è a cura di C.M.Pyle. Appendice all'edizione italiana di P.Lucca. Codex 276 Urbinas Latinus. Zurich, Belser Verlag per Jaca Book Ed. 1984, 2 volumi. cm.21x27,5, il vol.di commento è legatura in tutta tela, cofanetto in tutta tela con apertura a libro. Facsimile di uno dei più preziosi manoscritti zoologici della Biblioteca Apostolica Vaticana. Edizione facsimile completa e fedele all'originale del manoscritto del 1460. Intorno al 1550, un totale di 496 immagini colorate e realistiche di animali furono aggiunte al testo, alcune delle quali sono decorate con elementi in oro e argento. Il testo latino dell'umanista Petrus Candidus descrive la storia naturale e la vita degli animali con rappresentazioni realistiche di animali. Questa bellissima opera fu originariamente commissionata da Ludovico Gonzaga, marchese di Mantova e amante degli animali.
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EUR 2,480.00
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EUR 850.00
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#286014 Facsimili
Nasce nel XIII secolo, è una storia d’amore e critica sociale. Il facsimile è accompagnato da un commentario di pp.508, cm.15x24, riproducente tutto il testo con prefazione di Marco Buonocore, introduzione di Luciano Formisano, versione italiana a fronte di Gina D'Angelo Matassa. Codex Urbinatus Latinus 367. Zurich, Belser Verlag 1987, cm.24x32,5, pp.260, con numerose scene miniate in oro e iniziali decorate. splendide legature in tutta pelle, con sbalzi e impressioni a secco. Coll.Codices Vaticanis Selecti qual Simillimae Expressi Iussu Ioannis Pauli PP II Concilio et Opera Curatum Bibliothecae Vaticanae. LXXI. Edizione limitata e numerata in 600 esemplari nostro n.341.
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EUR 1,500.00
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#286004 Facsimili
Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat. lat. 39. Zurich, Belser Verlag 1984, 2 volumi in cofanetto. cm.14x20, pp344 in 173 carte in facs.a col. con numerose tavole a colori miniate in oro con capilettera e testatine. Con commentario di Giovanni Morello e Valentino Pace di pp.102, edito nel 2018. per il facsimile legatura in piena pelle con fregi a sbalzo, in cofanetto telato. Esemplare 88/550. Coll.Codices Vaticanis Selecti qual Simillimae Expressi Iussu Ioannis Pauli PP II Concilio et Opera Curayotum Bibliothecae Vaticanae.

EAN: 9783763050055
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#286985 Facsimili
Facsimil y estudio historico critico Y trascription textual pr Cesar Real de la Riva. Edicion Facsimil del Codice de Salamanca MS 2663. Universidad de Salamanca Madrid, Editora Internacionale de Libros Antiguos Edilan 1975, 2 volumi. cm.25x28, carte di 110 facsimile. pp.XCIII,264, legature editoriali in tutta pelle. Serie A. Codices Literarios Edicion acsimil num.1. Esta edicione consta de 5000 ejemplares numerados n.1935.

EAN: 9788485197002
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EUR 180.00
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#286537 Facsimili
Riproduzione integrale del codice Ms 459 della Biblioteca Casanatense di Roma, noto anche come Tacuinum Sanitatis. Tiratura limitata di 750 copie numerate. Stampa con speciale retino a punto variabile. Riproduzione dell'oro in lamina con trancia a caldo, successivo trattamento di invecchiamento e rilievo della lamina. Fustellatura a pagina singola. Legatura realizzata a mano. Copertina in legno rivestito di velluto verde, bindelle con fermagli e puntali metallici, borchie in ottone brunito sui piatti anteriore e posteriore,sguardie in raso. Commentario a cura di Vera Segre, con trascrizione e traduzione dei testi su supporto digitale. Il volume è contenuto in una elegante apposita confezione in legno con legacci in cuoio e borchie. L’Enciclopedia Medica dell’imperatore Venceslao, ambito lombardo seconda metà del secolo XIV. Modena, Franco Cosimo Panini Ed. 2001, cm.32x46, pp.590 di tavole a colori in facsimile, ogni tavola a colori presenta porzioni in oro a sbalzo. Esemplare corredato del commentario Questo prezioso manoscritto della Biblioteca Casanatense di Roma contiene un'enciclopedia di scienze naturali, nella quale sono descritte piante, minerali, animali con particolare riferimento alle loro proprietà mediche e terapeutiche. Il codice è databile agli ultimi anni del Trecento e venne eseguito alla corte di Gian Galeazzo Visconti, il quale ne fece poi dono a Venceslao IV, re di Boemia e di Germania. La materia della Historia plantarum è ordinata in sezioni alfabetiche; la pagina di apertura di ciascuna sezione è riccamente decorata con motivi architettonici, in ispecie pinnacoli gotici, intrecciati a bizzarri ramages punteggiati d'oro. Le iniziali spesso racchiudono una figura a mezzo busto di un medico o di un sapiente. Sulle 295 carte che compongono il manoscritto si susseguono oltre cinquecento illustrazioni di piante, che forniscono un quadro dettagliato e imponente della vastità delle conoscenze del mondo vegetale raggiunta in Italia alla fine del Medioevo. A queste immagini botaniche si aggiungono più di ottanta illustrazioni di animali dai quali si ricavavano sostanze curative, e più di trenta illustrazioni di derivati minerali. Inoltre sono numerose le voci illustrate da scenette e personaggi, che illustrano aspetti della vita quotidiana.Un codice così complesso e ricco richiese l'intervento di più miniatori e una ferrea organizzazione del lavoro. Già nel 1912, Pietro Toesca fissava l'origine del codice in Lombardia e nell'ambito della scuola di Giovannino de' Grassi, segnalando l'estrema varietà qualitativa delle illustrazioni. Fra le straordinarie illustrazioni della Historia plantarum, spiccano per qualità e per fasto decorativo i ventiquattro frontespizi in corrispondenza di ogni lettera dell'alfabeto, nel cui ordine sono descritti i singoli prodotti della farmacopea. La ricchezza e la varietà dei motivi decorativi si accompagna a una fantasia bizzarra e a una delicatezza di colori e di esecuzione, che rendono gli autori di queste miniature inconfondibili. II volume di Commento contiene una ricca messe di notizie relative alta storia del codice, a partire dalt'ambiente delta corte milanese di Gian Galeazzo, seguendo il suo cammino nelt'Europa del Rinascimento dapprima a Praga, presso la corte di Venceslao, e poi presso la Biblioteca di Mattia Corvino, sino al suo arrivo nelta Biblioteca Casanatense. Una particolare attenzione e data anche al contenuto del testo, che per la prima volta viene presentato in una trascrizione integrale e tradotto in italiano moderno. Ma il rilievo maggiore e dato, come e giusto, alle splendide miniature e alla personalita degli artisti che hanno decorato il manoscritto; ogni pagina e descritta minuziosamente, per far si che il lettore possa apprezzare fino in fondo la bellezza, il valore e I'importanza del codice. L'legante veste grafica, le numerose illustrazioni, i testi dei maggiori specialisti nei campi della miniatura, della storia, della botanica, rendono questo volume un indispensabile complemento al facsimile.
Usato, molto buono
Note: Esemplare Mancante del cofanetto.
EUR 12,000.00
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EUR 3,700.00
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#85287 Facsimili
Libro d'Ore di origine francese, realizzato tra il XV e il XVI secolo, e conservato nell'Abbazia della SS. Trinità di Cava dei Tirreni. Il codice, riccamente miniato, è stato realizzato nella bottega di Jean Bourdichon. Commentario in italiano, inglese e francese curato da Giovanna Lazzi, Direttore della Biblioteca Riccardiana di Firenze. Roma, Ist.Poligrafico e Zecca dello Stato- Archivi di Stato 2003, 2 volumi. cm.11x17, pp.143 per il codice. legatura ed.in tutta pelle. Cofanetto in plexiglass. Coll.Riproduzioni in Facsimile.
Usato, molto buono
Note: doratura ai piatti anteriore e posteriore quasi assente.
EUR 2,000.00
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EUR 990.00
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#283638 Facsimili
Ristampa del Codice Trivulziano 509, manoscritto in pergamena del XIV secolo. Elegante cofanetto contenente 2 volumi in 8vo (cm 26x19,5). Uno è la fedele riproduzione a colori del manoscritto trecentesco: 11 carte scritte al recto e al verso con 11 miniature. L'altro la descrizione analitica del codice e delle sue illustrazioni, trascrizione della leggenda, note storiche di Meda e Turbigo. Comune di Milano 1982, cm.22x27,
Usato, molto buono
Note: Lievi mende
EUR 40.00
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#283200 Facsimili
Il volume di facsimile è accompaganto dal saggio: La lunga storia di un piccolo libro di preghiere a cura di Ernesto Milano. Il facsimile presenta una pregiata legatura in tutta pelle con incisioni a sbalzo, cm.9x13,5,costituito da 28 carte. Il saggio cm.22,5x21, pp. 64. Ambedue inseriti in una cartella/teca. Facsimile conservato presso la Biblioteca Estense di Modena. Rimini, Guaraldi Stamperia Edizioni d'Arte 1991, Coll. Senso religioso. Esemplare numero 357.

EAN: 9788886025041
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EUR 260.00
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#282301 Facsimili
Due volumi di cm. 35, il primo di testo di pp. 106, con illustrazioni. Il secondo di pp. (48) con la riproduzione facsimilare a colori dell'antico codice. Il facsimile presenta una legatura in mezza pelle, il commentario in legatura cartonata di colore verde. Facsimile della Bibbia Pauperum dal codice palatino latino 871 conservato nella Biblioteca Apostolica Vaticana. Milano, Jaca Book 1982, 2 volumi in cofanetto. cm.28x37,
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EUR 430.00
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#282299 Facsimili
Codice rossiano 711. Facsimile del Codice e Commento scientifico a cura di Lotte Kurras. Prefazione di Lionello Giorgio Boccia. Milano, Jaca Book- Biblioteca Apostolica Vaticana 1983, 2 volumi in cofanetto cm.20x32, pp.90,110, Un volume rilegato in pelle ed uno rilegato in tela in custodia. Coll.Codices e Vaticanis selecti quam simillime expressi iussu Ioannis Pauli PP II Consilio et Opera curatorum Biblothecae vaticanae.
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EUR 170.00
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#282193 Facsimili
Il volume “Opere Italiane” raccoglie tutte le opere in volgare di Francesco Petrarca: il Canzoniere, i Trionfi e le Rime estravaganti. Il manoscritto 924 della Biblioteca Casanatense è uno dei primissimi codici a custodire, in maniera così completa e organica, l’opera del grande poeta. L’importanza di questo manoscritto risiede in particolare nella presenza di componimenti che non trovano riscontri in nessun’altra testimonianza coeva, a cui si aggiunge la “cura scientifica” del testo, ribadita dalle annotazioni e dai commenti al testo originale fatti nei decenni seguenti. Rome, Biblioteca Casanatense, Ms. Casanatense 924. L'opera si compone del libro facsimile e del commentario. Modena, Franco Cosimo Panini 2006, 2 volumi. cm.16x25, legatura in tutta pelle con incisioni a secco, per il volume di facsimile, legatura editoriale cartonata e sopraccoperta figurata a colori per il commentario. Commentario a cura di Emilio Pasquini e Paola Vecchi Galli. Con un saggio di Carl Appel. Coll.La Miniatura. Edizione limitata in 500 esemplari. Il codice, realizzato nella seconda metà del Quattrocento nell’area del Veneto, aveva con ogni probabilità una committenza di alto rango, come dimostrano la qualità della pergamena, il regolare specchio di scrittura e la raffinatezza delle iniziali decorate. Al prestigioso materiale del manufatto si aggiunge la “cura scientifica” del testo, ribadita dalle annotazioni e dai commenti al testo originale fatti nei decenni seguenti: nel giro di un centinaio di anni, il manoscritto si trasformò infatti da libro di lettura (per il committente) a oggetto di studio e collettore di rarità. Tutto il codice è percorso da tracce di decorazione “all’antica”, cioè di una scrittura e dell'ornamentazione d’apparato che si affermano nel Quattrocento sulla scia di Leon Battista Alberti e Andrea Mantegna. A rendere il codice 924 della Casanatense un vero e proprio unicum è la presenza, al termine del volume, di due fogli contenenti poesie estravaganti che in parte si sovrappongono e in parte ampliano il contenuto dell’opera: di alcuni di questi componimenti non esistono altre testimonianze, pertanto potrebbero costituire le uniche copie da originali petrarcheschi. Il codice – di cui sono del tutto ignote del vicende storiche – venne acquistato nel 1763 a Roma presso il libraio e stampatore Venanzio Monaldini.

EAN: 9788882908041
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Note: Volumi incellofanati nuovi, mancante del cofanetto.
EUR 850.00
-65%
EUR 290.00
Available
#261234 Facsimili
Riproduzione integrale in oro zecchino 23kt su cartaPergamena®. Miniature nel pittore e miniatore Apollonio di Giovanni (Firenze 1415-1465). Codice Strozzi 174 della Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze. Modena, Art Codex L'Atelier del Codice Miniato 2013, cm.13,7x21,7, 49+2 carte (102 pagine) con 23 miniature a tutta pagina realizzate con foglia d'oro zecchino 23kt Copertina in vitello rosso pieno fiore, conciato al vegetale in fossa, con impressioni a secco e in oro. Legatura interamente eseguita a mano, nel rispetto della profilatura delle pagine e della fogliazione. Tiratura limitata di 999 copie numerate e certificate. L'opera è custodita in un prezioso cofanetto con vetro profilato in oro. Nel 1571 la Biblioteca fu aperta al pubblico per volere del granduca Cosimo I nel suo mirabile, seppure incompiuto, allestimento michelangiolesco. I due aggettivi che la qualificheranno da allora nei secoli, Medicea e Laurenziana, attestano la primitiva origine signorile e la collocazione nel complesso di San Lorenzo. I codici, che costituivano la biblioteca privata dei Medici, disposti sui plutei (banchi) e spogliati delle loro coperte originarie ricevettero una veste uniforme in cuoio rossastro alle armi Medicee. Le catene, che ancora essi conservano, testimoniano gli usi della consultazione e la preoccupazione dei bibliotecari per la loro conservazione. Il primato della Biblioteca Medicea Laurenziana, con i suoi circa 11.000 manoscritti, si basa sulla coincidenza di due fattori, ambedue straordinari: la specificità delle raccolte e la natura dell’edificio contenitore, progettato e in parte realizzato da Michelangelo Buonarroti.
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EUR 5,700.00
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EUR 1,950.00
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#260380 Facsimili
Edizione tedesca in facsimile dell’incunabolo xilografico, noto come l’Esopo di Ulm, stampato da Johannes Zainer nel 1476, appartenente alla collezione «Otto Schäfer» di Schweinfurt. L’incunabolo, interamente colorato a mano è una rarità assoluta della bibliofilia (oltre a questo, si conosce soltanto l’esemplare di Vienna). Con commentario italiano di 96 pagine, con testi di Peter Amelung, direttore della Württembergische Landesbibliothek di Stoccarda, e di Claudio Fraccari, oltre ad una selezione di 26 favole esopiche tradotte da C. Fraccari. Ulm Aesop. Modena Il Bulino edizioni d'arte 1995, cm.22,5x30,5, pp.550, 191 illustrazioni xilografiche colorate rilegatura in pelle nappata, in cofanetto. Tiratura è di 800 esemplari in numeri arabi e 80 in numeri romani.

EAN: 9783927506039
Nuovo
EUR 2,500.00
-68%
EUR 800.00
Available
#260369 Facsimili
Archivio Diocesano di Mantova. Il commentario contiene i saggi di Giusi Zanichelli, Federica Toniolo, Giancarlo Manzoli, Giuse Pastore e Giancarlo Malacarne. Modena, Il Bulino edizioni d'arte 2012, cm.26x39,6, 380 carte copertina decorata con pietra e rombo di ottone, in cofanetto con volume di commentario. La tiratura unica e irripetibile a livello mondiale è di 499 esemplari. Il Messale della cattedrale di Mantova venne realizzato tra il 1442 e il 1465, negli anni inziali dell’età aurea di quella Mantua felix che seppe farsi promotrice di meravigliose testimonianze dell’incipiente Rinascimento italiano. A Mantova operano già Leon Battista Alberti, Pisanello e Vittorino da Feltre, ai quali presto si aggiungono Andrea Mantegna, Girolamo da Cremona e Luca Fancelli. Il Messale di Mantova fu commissionato nel 1442 da Gian Lucido Gonzaga, vescovo di Milano poi cardinale, a Belbello da Pavia, considerato il maggior interprete della miniatura tardogotica italiana, già al servizio dei Visconti per completare il celebre Offiziolo, lasciato incompiuto da Giovannino de Grassi. Con la scomparsa del committente (1448), il lavoro di decorazione e di scrittura (affidata a Pietro Paolo Marono, poi calligrafo anche della Bibbia di Borso d’Este) subì varie interruzioni e per quasi un decennio rimase incompiuto. La ripresa dei lavori sul Messale è ascrivibile alla ferma volontà di Barbara di Brandeburgo-Gonzaga che, dal 1459, avoca a sé ogni competenza sul manoscritto. Sarà Andrea Mantegna a suggerire a Barbara il nome del miniatore che dovrà portare a termine l’ambizioso programma artistico del Messale: quello del giovane Girolamo da Cremona, suo seguace, aperto ai nuovi stilemi del Rinascimento e già collaudato aiutante di Taddeo Crivelli, miniatore della Bibbia di Borso d’Este. Fin dai primi studi novecenteschi sul Messale è stata evidenziata la mano di un terzo miniatore, rimasto anonimo, ma probabile collaboratore di Mantegna e seguace del nuovo gusto importato a Ferrara da Rogier van der Weyden sul finire degli anni Quaranta. Sono soltanto tre le carte attribuibili a questa mano e databili intorno al 1449-1450, probabilmente commissionate dalla marchesa Paola Malatesta, moglie di Gianfrancesco Gonzaga. Il Messale, manoscritto miniato della cattedrale di Mantova, è un codice su pergamena, nel formato di mm 395 × 262, che si compone di 380 fogli (760 pagine). Il codice è mutilo a c. 380; quasi certamente manca l’intero fascicolo di chiusura, probabilmente sottratto nei primi anni del Novecento unitamente a quattro fogli miniati, poi recuperati e reinseriti. Dal 1983 il Messale è stato restituito definitivamente dallo Stato italiano alla Cattedrale di Mantova, legittima destinataria dell’opera già per volontà del cardinale Francesco Gonzaga, figlio di Barbara, volontà confermata nel ’500 dal cardinale Ercole, figlio di Isabella d’Este. Lo stato di conservazione è buono, frutto del restauro del 1991 ad opera dell’Istituto Centrale del Restauro, e del succesivo intervento di restauro e consolidamento finanziato dal Bulino e attuato dall’Antica Legatoria Gozzi (2008), proprio in concomitanza con la campagna fotografica per il facsimile. Il testo liturgico in latino è scritto in semigotico italiano con inchiostro nero e titoli e rubriche in rosso; notazione quadrata nera su tetragramma rosso per il corredo musicale. Nel codice si fa ampio uso di lapislazzuli e oro in lamina; la decorazione si articola in: 6 carte del Calendario, con fregi sul lato esterno; 68 miniature di diverso formato; 2 grandi iniziali figurate; 7 carte con ampi fregi sui quattro lati; oltre 2000 iniziali decorate di norma poste su tre righe; centinaia di iniziali di capoverso con ornati a penna. L’edizione in facsimile è stata autorizzata dalla Diocesi di Mantova in base alla convenzione sottoscritta con Il Bulino nel luglio 2008, previo parere favorevole della Soprintendenza regionale della Lombardia, ai fini anche della slegatura e scucitura del codice per compiere alcuni necessari interventi di restauro e di consolidamento. Ciò ha permesso di attuare la campagna fotografica in condizioni ideali e con strumenti tecnologici all’avanguardia. Al restauratore Pierangelo Faggioli è stato affidato anche il compito di dotare il codice di una nuova legatura in velluto cremisino (che sarà ripetuta dallo stesso legatore per il codice in facsimile), più consona alla storia documentata del manoscritto e più idonea alla sua fruibilità e tutela.

EAN: 9788886251969
Nuovo
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EUR 7,000.00
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#260268 Facsimili
Il codice, riccamente miniato, ha un ‘amanuense’ d’eccezione: Ludovico Maria Sforza detto il Moro, all’epoca quindicenne, e fu terminato a Cremona il 27 novembre 1467. Si tratta di un commento, con note etimologiche e grammaticali, della Rhetorica ad Herennium che Ludovico Sforza trascrisse a dimostrazione delle capacità acquisite come allievo di Francesco Filelfo. Il facsimile è costituito da 3 cartelle conente le carte miniate e i documenti annessi. ciascun gruppo di carte è contenuto in un elegante custodia in velluto verde, a loro volta contentute in una scatola contenitore in velluto. Scatola, insieme al commentario curato da Giovanni Saccani di pp.142, e alla guida alla mostra sono preservati in un contenitore editoriale di cm.33x40. Opera allo stato di nuovo. Ms membranaceum 192x143, cc 8 sec XV (1467). Biblioteca Reale Torino. Nova Charta 2018, Coll.La Biblioteca Salvata. Nel 1675 l’ingegnere olandese Cornelis Meyer e il suo connazionale Gaspar van Wittel, giovane pittore agli esordi, percorrono le sponde del Tevere tra Perugia e Roma tracciando numerosi schizzi della campagna umbra e laziale e una serie di studi per rendere navigabile il fiume.
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EUR 1,800.00
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EUR 990.00
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