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#107566 Regione Veneto

La canapa nella Repubblica Veneta. Produzione nazionale e importazioni in età moderna.

Author:
Publisher: Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti.
Date of publ.:
Series: Coll.Memorie Classe Scienze Morali,122.
Details: cm.17x24, pp.345, brossura cop.fig.a col. Coll.Memorie Classe Scienze Morali,122. [volume nuovo]

Abstract: Nel 1455 Venezia creò, nella campagna padovana, vaste piantagioni di canapa, materia prima indispensabile per l'industria navale. Il progetto, che fu dettato da princìpi mercantilisti, sviluppato tramite il diretto intervento dello Stato e gestito sullla base di una precisa pianificazione, si configurò presto come uno dei più rilevanti esperimenti di politica agraria dell'età moderna. Tra Este e Cologna Veneta si assistette così alla realizzazione di un inedito modello produttivo, le cui caratteristiche ed esiti appaiono ancora oggi di sorprendente attualità. L'autore descrive, anche attraverso un'analisi comparativa tra realtà veneta e quella di altre nazioni europee, la struttura, il funzionamneto ed irisultati raggiunti dalle coltivazioni. Lo studio evidenzia, inoltre, la stretta interazione determinatasi tra programmazione pubblica e strategie di proprietari e contadini, a loro volta formate entro i vincoli imposti dai rapporti produttivi tipici dell'epoca e dalle grandi trasformazioni economiche dell'Europa preindustriale.

EAN: 9788888143781
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Parma, Silva Editore 2004, cm.16x24, pp.284, alcune figg.bn.nt. brossura sopraccop.fig.a col.

EAN: 9788877651112
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Milano, Arnoldo Mondadori Editore 1975, cm. 13,5x20,5, pp.517,(1), legatura ed. in imitlin, titoli in oro al dorso, sopraccoperta fig. Coll. Scrittori Italiani e Stranieri. Prima edizione.
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#318549 Esoterismo
Firenze, Aurora Boreale 2022, cm.14,8x21, pp.80, brossura copertina figurata a colori. Collana Telestérion. Al Ma'mun, settimo Califfo della dinastia Abbaside, viene ricordato per essere stato il primo uomo, dopo millenni, ad entrare nella Grande Piramide di Giza, ma fu soprattutto un grandissimo filosofo, uno scienziato, un mecenate delle arti e della cultura e, segretamente, un iniziato di alto grado alla Tradizione eleusino-pitagorica. Il suo operare in favore della Conoscenza dette vita e impulso a un vero e proprio Rinascimento arabo, coincidente con quella che è passata alla storia come l'Epoca d'Oro Islamica, un'era di grande splendore che ebbe tragicamente termine nel 1258, con la conquista mongola di Baghdad, e che non solo ebbe veramente poco ebbe da invidiare all'Umanesimo e al Rinascimento partiti secoli dopo dalla Toscana di Cosimo il Vecchio e Lorenzo il Magnifico, ma si rivelò addirittura una delle leve scatenanti di questi ultimi. Durante questo periodo, il mondo arabo guidato dai Califfi abbasidi divenne un centro intellettuale di primaria importanza a livello mondiale per la Scienza, la Filosofia, la Medicina, l'Astrologia, l'Astronomia, la Matematica, l'Alchimia e la Letteratura. Un periodo in cui Ibn Rushd (Averroè) e Ibn Sina (Avicenna) furono i maggiori artefici del salvataggio delle opere di Aristotele e Platone, il cui pensiero finì per dominare la Filosofia non religiosa dei mondi cristiano e musulmano. Un periodo in cui gli eruditi arabi assorbirono anche idee provenienti dalla Cina, dalla Persia e dall'India, aggiungendovi la conoscenza enorme proveniente dai loro studi. Ibn Sina ed altri speculativi pensatori come Al Kindi e Al Farabi combinarono Aristotelismo e Neoplatonismo con il pensiero introdotto dall'Islam e con l'Ermetismo, dando vita a una stagione intellettuale unica e irripetibile. Come documenta Nicola Bizzi in questo suo nuovo saggio, Al Ma'mun, da grande iniziato pitagorico quale era, intendeva, con lo "sdoganamento" e la "legittimazione" degli ordini ermetici di Harran e con l'affidamento nelle loro mani delle redini culturali, accademiche e scientifiche del Califfato, intraprendere un percorso che avrebbe dovuto portare ad una progressiva sostituzione della dottrina Islamica con un connubio ideale fra Pitagorismo, Neoplatonismo ed Ermetismo e all'istaurazione di un Impero universale che fosse realmente erede tanto della antica civiltà persiana quanto della classicità greco-romana. Un progetto sicuramente ambizioso e incredibilmente rivoluzionario che avrebbe potuto cambiare il corso della Storia, ma che, come sappiamo, non ha avuto compimento per via di tutta una serie di fattori, dalla recrudescenza dottrinale delle successive dinastie islamiche susseguitesi al vertice del Califfato, fino alla drammatica invasione mongola, che spazzò via definitivamente ciò che restava di una simile utopia.

EAN: 9791255040668
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Herausgegeben von Gunter Holtus und Kurt Ringger. Sonderdruck. Tubingen, Max Niemeyer Verlag 1986, cm.16x43, pp.X,88, brossura.
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