La strada di San Giovanni.

Prefaz.di Guido Davico Bonino. Premio Strega 1952. Torino, UTET/Fondazione Maria e Goffredo Bellonci onlus 2006, cm.12x18, pp.XXIII,115, legatura editoriale in tutta tela, sopraccoperta in custodia. Coll.Collezione Premio Strega. I 100 Capolavori.

Rivista "Il Ponte" monografico, numero doppio. Firenze, La Nuova Italia Ed. 1973, cm.15x22, pp.314, con alcune tavv.bn.ft. brossura sopraccop.fig.

Milano, Garzanti 1988, cm.12x19, pp.174, brossura copertina figurata a colori. Coll. Gli Elefanti.

3a edizione. Milano, Mondadori 2001, cm.12,3x19, pp.XLIII-264, brossura copertina figurata a colori. Coll.Oscar.

Uno Editori 2020, cm.14x20, pp.180, brossura copertina figurata a colori. Coll.La Via della Trasformazione. Il risveglio della coscienza è indispensabile per tutti coloro che vogliano divenire consapevoli e modificare in meglio la propria vita. In un mondo dove tutto ci porta all'incoscienza collettiva e alla passività, accrescere la propria consapevolezza riguardo a chi siamo e alla realtà che viviamo è uno strumento indispensabile per poter aprire gli occhi e iniziare a sentirsi finalmente protagonisti. Gli esercizi che troverai in questo libro potranno aiutarti a intraprendere questa strada. Ti apriranno ad espandere la tua coscienza, permettendoti di guardare con serenità dentro te stesso, per divenire consapevole del tuo potere e prendere con coraggio le redini della tua vita. Un testo prezioso sul risveglio ricco di esercizi pratici che facilitano la comprensione e l'attuazione della teoria.

A cura di Arianna Celentano. Cantello, Crescere Gruppo Editoriale S.r.l. 2018, cm.13,5x19, pp.160, brossura copertina figurata a colori. Collana Grandi Classici. Le "Ultime lettere di Jacopo Ortis" è un romanzo epistolare dalla storia redazionale piuttosto complessa (incastonabile almeno nel ventennio che va dal 1798 al 1817). Foscolo, che vi inserisce talvolta anche stralci di lettere autobiografiche, scrive in prima persona - in forma epistolare per l'appunto - della vicenda di Japoco Ortis, suicida per amore della giovane Teresa e della patria. Il destinatario di Jacopo è l'amico veneziano, Lorenzo Alderani. Il testo è imperlato di riferimenti letterari - sia in prosa che in versi - che rimandano finanche alle Sacre Scritture, imponendosi a buon diritto nella tradizione dei grandi capolavori letterari.