Picasso. Il Raggio ininterrotto. Le opere sono databili fra il 1970 e il 1972 e raccolte dall' Artista nel palazzo dei Papi ad Avignone.

L'opera è composta di 42 quartini sciolti, di cui 40 numerati; senza numero quello introduttivo, che ospita il frontespizio, e l'ultimo , dedicato al colophon. La prima e l'ultima pagina di ogni quartino sono bianche: all'interno, la p. di sinistra riporta in facsimile e in trad. italiana una dedica poetica di Rafael Alberti; nella p. di destra è invece riprodotta una delle splendide foto in bn. che Valerio Castelli realizzò in occasione dell'antologica pistoiese dedicata quell'anno allo scultore. Edizione a turatura limitata (500 copie): il nostro esemplare porta il n.n. Milano, Prearo Editore 1975, cm.24,5x34, 42 quartini, di cui 40 num. 40 foto bn. Cartella editoriale in tutta tela contenente i 42 quartini sciolti.

A cura di Sebastiano Grasso. Guanda 1976 cm.12x20, pp.128, br. Coll.Quaderni della Fenice, 13. Alberti cominciò a scrivere i "ritorni" che compongono questa raccolta nei primi tempi del suo lungo soggiorno in Argentina, seconda tappa di un esilio iniziato subito dopo l'avvento della dittatura franchista. Ritorni, cioè ricordi: ricordi di "luoghi, persone, desideri, amori, tristezze, gioie" che lo invadono "ora per ora" e lo portano alla sua lontana vita spagnola. Ma non si pensi a una "elegia per le cose ormai morte"; al contrario, questa è, in modo preciso e struggente, una poesia di presenza: "presenza viva, ritornata, delle cose che nel passato non morirono e continuarono ad esistere".

Trad.di Dario Puccini. Copertina a colori illustrata in serigrafia da Balilla Magistri. Milano, Il Saggiatore 1961, cm.12x18, pp.99, leg.ed.cop.fig.a col. Biblioteca delle Silerchie,69. Prima edizione italiana.

Bari, De Donato 1974, cm.13x21, pp.226, brossura, sopracoperta figurata a colori.