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#1945 Arte Pittura

Storia della Pittura del secolo XIX.

Author:
Curator: Traduz.e note di Gino Fogolari.
Publisher: Società Editrice Libraria.
Date of publ.:
Details: cm.22x30, pp.IX-624, 514 ill.nt.e 16 tavv.a col.ft. rilegatura in mz.pergamena, tass.in pelle con fregi e titoli in oro al dorso.

ConditionsDa collezione, accettabile
Note: Alcune macchie di umidità alla legatura e piccole fioriture ai tagli delle pagine.
EUR 23.00
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Exposition Universelle Internationale de 1900 à Paris. Paris, Imprimerie Nationale 1904, cm.21x30, pp.XXIII,738, tavv.bn.nt., rilegatura in mz.tela con angoli, tassello con titoli in oro al dorso,
Da collezione, molto buono
Note: Dedica a penna in antiporta.
EUR 125.00
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#321927 Arte Pittura
Volume I: Dal 1400 al 1800. pp.415, 428 illustrazioni nt.e 13 tavole a colori applicate su cartoncino pesante marrone ft. Volume II: del secolo XIX. pp.IX, 624, 514 illustrazioni nt.e 16 tavole a colori applicate su cartoncino pesante marrone ft. Traduzione e note di Gino Fogolari. Milano Società Editrice Libraria 1915, cm.22x30, legature editoriali cartonate.
Usato, molto buono
EUR 49.00
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A cura di Andrea Mannocci. Pisa, Ediz.ETS 2008, cm.22x22, pp.92, num.figg.a col.nt. brossura cop.fig.a col. Coll.Architetture Biblioteca,3. A conclusione di questo anno 2008, caratterizzato da una intensa attività culturale nel territorio pisano: la seconda edizione di Level 4 architecture con la nascita di Rizoma, la biennale dei giovani architetti italiani; lo svolgimento dei convegni con la partecipazione di star internazionali dell’architettura e gli incontri negli studi degli architetti pisani illustrati in questo volume, possiamo riflettere su quanto abbiamo “raccolto” in termini culturali, cercando di capire, se possibile, quali sono le tematiche sulle quali si articola il linguaggio attuale dell’architettura e in quale rapporto stanno con quelle che animano la parte più avanzata e sensibile della società. Possiamo anche verificare come il fermento che sembra agitare le generazioni degli architetti della nostra provincia, abbia una reale corrispondenza a livello internazionale, o possa espandersi nel territorio, come indica il titolo di questa pubblicazione, suggerito da Andrea Mannocci: expanded field pisa. Crediamo infatti che quanto abbiamo visto ed ascoltato, pur non essendo una sintesi perfetta di tutti gli ambiti di operatività degli architetti, rappresenta comunque uno spaccato significativo sulla realtà della professione, che ci permette di azzardare alcune ipotesi sul nostro prossimo futuro. La sensazione, per la città di Pisa, è quella di un grande dinamismo, in proiezione presente e futura, grazie a una coscienza architettonica sempre crescente, soprattutto nelle amministrazioni, in un contesto culturale attento ai cambiamenti e alle innovazioni. L’evoluzione del linguaggio architettonico medio, seppur con le dovute differenziazioni, testimonia la capillarità di un messaggio estetico che è frutto di contaminazioni, condizionamenti, influenze che arrivano da altri settori del fare, che le comunicazioni e l’informazione globale attraverso internet e i media, ha reso immediate, adeguate in tempo reale. L’arte ed il cinema in primo luogo sono le pratiche che ci coinvolgono di più, ma anche la moda e la musica hanno una propria forte influenza. Non entriamo qui nello specifico, ma possiamo dire che i risultati sono straordinariamente diversi in termini informali, come è possibile verificare sfogliando le pagine di questo volume. Quello che invece accomuna tutti i progettisti sembra essere una strenua battaglia contro le storture del nostro “sistema edilizio”, battaglia che utilizza l’arma della qualità delle opere, ottenuta attraverso la pratica del rigore dei comportamenti e delle idee. C’è la volontà di affermazione dei principi e valori dell’identità architettonica attraverso la reinterpretazione del rapporto tra architettura e luogo. Si cerca un dialogo diretto con il paesaggio circostante che spesso non dipende dalla forma, ma deve avere anzitutto un approccio soft e con valenze ecologiche, interessare la sfera delle attività umane e delle idee, definire uno stile di vita ed escludere l’ambito delle macchine. È, come già detto un linguaggio globalizzato, prodotto da studi a generazione transnazionale, alimentato dalle tensioni e preoccupazioni sulle sorti del nostro mondo aggredito dall’inquinamento, ma che non trova ancora un sufficiente audio nel resto della nostra società. Urge in Italia una diffusione dei valori della qualità del progetto come finora abbiamo inteso. La diffusa cultura del progetto è uno dei segni distintivi delle grandi capitali europee e delle aree metropolitane più avanzate: il design per i Paesi nordici non è solo materia per l’industria è un approccio alla vita quotidiana, l’attenzione di progettisti e amministratori spagnoli per gli spazi pubblici non si è fermata ai viali della Ciudad Olimpica di Barcellona, la vitalità dei vecchi quartieri industriali inglesi, tedeschi e olandesi nasce da una spinta sociale di base e diventa economia diffusa. Una diffusa cultura del progetto non è solo l’antidoto ad una banalizzazione dell’architettura ed alla omologazione dei segni, è anche il presupposto per una comune consapevolezza della complessità delle trasformazioni, della innegabile valenza economica dei processi innescati dalla cultura contemporanea, della presa d’atto che gli interessi particolari devono cedere il passo rispetto a bisogni collettivi e della responsabilità che ogni città ha nei confronti di territori più vasti e del mondo intero: expanded field pisa.

EAN: 9788846722935
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A cura di Roberto Cassanelli, Renato Mambretti e Francesco de Giacomi. Università Popolare di Monza 2019, cm.17x24, pp.158, brossura copertina figurata a colori.
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