I racconti di Nick Adams.

Traduz.di Attilio Bertolucci, Maria Napolitano Martone, Fernanda Pivano e altri. Milano, Mondadori Ed. 1966, cm.14x20, pp.1281, un ritratto in bn.all'antip. legatura ed.in tutta tela, sopracop.fig.a col.in cofanetto con piatti figg.a col. Coll.I Classici Contemporanei Stranieri. Opere di E.H.

Traduz.di Giuseppe Trevisani. Torino, Einaudi Ed. 1953, 1954, cm.14x22, pp.528, brossura Coll.I Millenni,1.

Traduz.di Vincenzo Mantovani. Milano, Arnoldo Mondadori Editore 1970, cm.14x21, pp.489, legatura ed.in imitlin, Coll.Scrittori Italiani e Stranieri.

Traduz.di Attilio Bertolucci e Alberto Rossi. Arnoldo Mondadori Editore 1961, cm.13,5x20, pp.241, brossura con dorso telato, cop.fig. Coll.Il Bosco,94.

Introduzione di Carlo della Casa. Versione del bengali di P.Marino Rigoni. Milano, Guanda 1964, cm.15x23, pp.157, legatura editoriale cartonata figurata. Coll.Fenice.12.Sezione Poeti. Prima edizione.

A cura di C. Asciuti. La Spezia, Fratelli Melita Editori 1990, cm.15x24, pp.(2),X,314,(8), brossura, cop. fig. a colori. Coll. Le Vite Parallele (I Volti della Storia).

Edited by Mark Amory. London, Weidenfeld and Nicolson 1980, cm.16x24, pp.XV,668, legatura editoriale cartonata, sopraccoperta.

A cura e traduzione di Paola Faini. Edizione integrale. Introduzione di Riccardo Reim. Ponte Galeria, Newton Compton Editori 2015, cm.14x20,5, pp.384, legatura editoriale cartonata, copertina figurata a colori. Collana I MiniMammut, 49. Accompagnato da ininterrotta fortuna, riconfermata dal successo del film di Francis Ford Coppola, "Dracula" di Bram Stoker è l'ultimo grande romanzo gotico e al tempo stesso, forse, il più famoso: spettrale, altero, spietato e sottilmente erotico, il pallido Conte (il cui nome è ormai sinonimo di vampiro) appartiene a quei pochi personaggi che entrano a far parte dell'immaginario collettivo, impongono un genere, divengono un simbolo. "Una figura", notava Thomas Wolf, "che costringe a confrontarci con misteri primordiali: la morte, il sangue, l'amore e i loro reciproci legami", cosicché "il risultato cui Stoker perviene è questo: ci fa comprendere attraverso la nostra esperienza, perché si dice che il vampiro sia invisibile allo specchio. Egli c'è, ma noi non lo riconosciamo, dal momento che il nostro stesso viso lo cela". Introduzione di Riccardo Reim.