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La symbolique du Feu.

Author:
Publisher: Payot.
Date of publ.:
Details: cm.14x22,7, pp.225,(7), alcune figg. in nero nt., brossura, cop. fig. con bandelle. Collection "Aux Confins de la Science".

Note: Copertina un po' ingiallita.
EUR 16.00
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Paris, Flammarion 1958, cm.12x18,5, pp.(2),316,(2), 4 tavv. in nero ft., brossura, copertina fig. Collection "Symboles".
Note: Non frequenti sottolineature a matita nt.
EUR 18.00
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Foto di Paolo Tosi e Giorgio Misirlis. Prato, Martini Ed. 1997, cm.25x29, pp.221, 204 fra ill.e tavv.a col.nt. legatura editoriale in tutta tela,con sopracoperta figurata a colori. Nel 1435 Michele di Giovannino chiama a Prato Paolo Uccello per decorare la Cappella dell’Assunta nel Duomo di Prato. E’ un avvenimento straordinario, una scelta che segna in modo inequivocabile la svolta di rinnovamento umanistico dell’arte pratese fino ad allora decisamente orientata in senso tardo-gotico. Paolo Uccello arriva da Firenze, la città in cui vive e lavora. Là è già iniziato quel processo culturale che è conosciuto oggi con il nome di Rinascimento e che produrrà trasformazioni così decisive, in Italia e nel resto d’Europa, da cambiare addirittura il significato e il valore fino ad allora attribuito all’esistenza umana. L’artista, insieme alla sua bottega, porta con se lo scintillante fermento che si stava manifestando in ogni campo del sapere e delle arti. Sono gli anni di Brunelleschi e dell’invenzione della prospettiva, della riscoperta dei classici antichi e dell’imitazione della natura, di una nuova percezione dello spazio e delle proporzioni, di una rinata fiducia dell’uomo nelle proprie capacità e del suo entusiasmo per la cultura. A Prato l’illustre e coltissimo artista rimane pochi mesi, fra l’inverno del 1435 e la primavera del 1436. Poi, chiamato dall’Opera del Duomo di Firenze per il monumento a Giovanni Acuto, lascerà la sua opera incompiuta. Ma in questo breve tempo non si risparmia e riversa sulle pareti del Duomo opere geniali e la sua capacità di leggere la realtà del tempo: la cupola dipinta nella Lapidazione di Santo Stefano verrà ripresa a modello negli anni successivi da Giuliano da Sangallo per costruire il tamburo della bellissima chiesa di Santa Maria delle Carceri; i ricami degli abiti del Santo Stefano nella Disputa sono ideali riferimenti ai tessuti pregiati che negli anni futuri faranno la ricchezza della città. L’ancella che nella Nascita della Vergine scende le scale di sinistra con movenze aggraziate non ha nulla da invidiare alle moderne top model che indossano quei preziosi tessuti sulle passerelle del villaggio globale. Realizzato in occasione del sesto centenario della nascita di Paolo Uccello, questo libro monografico è ancora oggi un tassello fondamentale per lo studio dell’opera dell’artista.
EUR 56.81
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Firenze, Centro di Studi Chiantigiani 1995, cm.22x22, pp.28, 53 ill.bn.ft. brossura cop.fig.a col. Coll.Materiali e forme dell'Edilizia tradizionale del Chianti,3.
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Il Manoscritto Francken è il più completo rituale massonico degli Alti Gradi che preceda la nascita ufficiale del Rito Scozzese Antico ed Accettato. Questa raccolta di Gradi appartiene all'antico Rito di Perfezione (1783), ha il pregio di essere completa ed unitaria e precede di circa venti anni la stesura dei primi rituali Scozzesi. Introd.trad.e commento di Leonardo Bigliocca. Firenze, FirenzeLibri Ed. 2006, cm.13x20, pp.392, brossura Coll.La Bautta, Coll.Massonica.

EAN: 9788876220364
EUR 25.00
Available
#253913 Caccia
Ministero dei Beni e le Attività Culturali. Modena, Il Bulino Ediz. 1998, cm.23x31,5, pp.240, ill.a col. legatura ed.in tutta tela, soprac.fig.a col. Il giardino delle Esperidi. Collana di storia, arte e cultura, diretta da Ernesto Milano. 8. Lo stile di vita dei nobili fu segnato da un'abitudine - la passione della caccia - che affondava le proprie radici in un passato lontano, in quel Medioevo che ne vide la ritualizzazione e trasformazione da risorsa alimentare a svago preferito delle classi dominanti. I Gonzaga, signori di Mantova, parteciparono con entusiasmo alla caccia, a quel rito profano che i contemporanei sentivano come espressione della potenza del principe, efficace strumento che ne legittimava il prestigio. E dopo le battute di caccia, la gioia del convivio, intorno alla tavola imbandita, soprattutto con la selvaggina appena catturata, testimonianza dell'abilita' e della forza del principe-cacciatore; per il quale e' degna della sua attivita' di governo la cura dell'allevamento di cani e falconi, dello stato dei boschi, del complesso sistema idrico, affinche' gli ospiti illustri delle sue sortite venatorie restino convinti del suo potere. Questo lavoro di Giancarlo Malacarne, studioso di storia mantovana, si propone, attraverso una rigorosa ricerca nei documenti d'archivio, di tracciare un quadro approfondito sulla pratica venatoria nel territorio gonzaghesco, come "exemplum" per tutto il mondo curtense dall'eta' medievale al XVI secolo. In tal senso e' improntata la ricchissima dotazione illustrativa del libro, che si avvale delle piu' belle iconografie dell'arte europea.

EAN: 9788886251273
EUR 75.00
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EUR 49.00
Available