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Quei lontani sogni cattivi. Memorie di un prigioniero toscano della grande guerra.

Author:
Curator: A cura di Francesco Giannoni.
Publisher: Sarnus.
Date of publ.:
Series: Coll.Diari e Memorie.
Details: cm.17x24, pp.112 brossura copertina figurata a colori. Coll.Diari e Memorie.

Abstract: In bilico tra saggio e diario, cronaca e ricordo, storia e suggestione, i racconti di Teresa Minguzzi Gianuizzi si liberano dei rigidi schemi dell'autobiografia e della memorialistica per ripercorrere liberamente il mondo dell'autrice in un canto a più voci, perché tante sono le storie che convivono in una vita vissuta intensamente. Impossibile non sentirsi vicini agli studenti che durante una gita in Austria si trovano di fronte alla tragedia dei campi di sterminio; o al severo professore contestato dai suoi allievi nel '68, che si dimostra capace di reinventare se stesso e recuperare il rapporto con la classe; o al giovane coraggioso che sopravvive alle trincee della Grande Guerra superando l'incubo delle bombe e l'orrore dei saccheggi; o ancora, alla cantante lirica figlia di uno scandalo che a fine Ottocento riscatta con il talento il disonore della famiglia. Epoche, esperienze, protagonisti diversi, dunque, ma tutti ugualmente forgiati dalla forza di volontà e dal tenace attaccamento ai valori della generosità, della tolleranza,dell'impegno e della fede cristiana. Gli stessi che hanno reso chi scrive un'insegnante e una persona migliore.

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Firenze, Sarnus 2018, cm.17x24, pp.112, illustrazioni in bianco e nero. brossura copertina figurata. Collana Diari e Memorie, 50. Memorie di Faustino Giannoni, un prigioniero italiano durante la Grande Guerra. Scritte in prima persona. Davvero interessanti le numerose pagine che descrivono l'atmosfera e i rapporti umani che si creavano fra i prigionieri, anche di diverse nazionalità, e fra i prigionieri e i carcerieri nemici. Il trattamento riservato agli internati era spesso umiliante, moralmente e fisicamente. La fame era costante e il cibo scarso e pessimo. Colpisce però che, quando si ammalavano, i prigionieri fossero portati in ospedale e curati con professionalità, cibo sano e qualche sorriso. Non solo: i prigionieri, in certe situazioni, potevano scegliere se lavorare fuori dal campo di prigionia. Faustino, con altri commilitoni, decise di andare in Boemia a fare il contadino: se non altro si sarebbe riempito la pancia di patate. Durante il soggiorno in un villaggio, con la famiglia presso cui lavorava, si instaurò un rapporto di simpatia e quasi di affetto. Inoltre, insieme agli altri prigionieri, partecipava alla vita della comunità, prendendo parte anche alle sue feste. La domenica era giorno di libertà.

EAN: 9788856302578
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