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Una biografia intellettuale di Mario Einaudi. Cultura e politica da sponda a sponda.

Author:
Publisher: Olschki Ed.
Date of publ.:
Details: cm 17 x 24, xxiv-388 pp., brossura Fondazione Luigi Einaudi. Torino. Studi,54.

Abstract: Mario Einaudi, figlio di Luigi e fratello maggiore di Giulio, ha svolto nello scorso secolo un ruolo culturale di rilievo a livello internazionale. A causa della sua opposizione al fascismo nel 1933 si trasferisce negli Stati Uniti dove, insieme ad altri emigré scholars, diventa un esponente di spicco degli studi politici comparati, ottenendo una posizione di prestigio nel mondo accademico d’oltreoceano. Contribuisce con la sua French-Italian Inquiry a riscrivere le categorie di analisi con cui la superpotenza statunitense guarderà all’Europa occidentale nel secondo dopoguerra.Il suo impegno nell’istituzione di rapporti di scambio e collaborazione scientifica tra Europa e Stati Uniti, gli garantirà un ruolo di primo piano nella “denazionalizzazione” della moderna scienza politica e nell’affermazione del modello di ricerca americano nel mondo. Il volume rappresenta il primo tentativo di delineare nel suo insieme la traiettoria biografica di Mario Einaudi, dalla formazione nella Torino dei primi decenni del Ventesimo secolo fino al suo essenziale contributo alla nascita e alla direzione della Fondazione dedicata al padre.

EAN: 9788822264343
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Con la collaborazione di Luigi Trenti. Roma, Carocci Ed. 2010, cm.15x22, pp.368, brossura con bandelle, copertina fig a colori. Coll.Studi Superiori,424. Il volume traccia la storia della letteratura italiana dai suoi albori sino alla fine del XIV secolo. È stato concepito per lo studio universitario come supporto ai corsi di Letteratura italiana e di Filologia italiana, ed eventualmente come sostegno al lavoro dei docenti di Lettere nelle scuole superiori. Pur nella necessaria concisione, nessun elemento significativo del panorama letterario italiano del Medioevo è stato trascurato. Il racconto storico mira a non allentare mai il contatto con la concretezza dei testi, fatti spesso oggetto di analisi ravvicinata.

EAN: 9788843050642
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Prefaz. di Edoardo Edallo. Crema, LEVA Artigrafiche 1986, cm.17x24, pp.154,(6), 11 tavv. a colori e 5 in nero ft., brossura, copertina fig. a colori con bandelle. Pubblicaz. del Gruppo Antropologico Cremasco.
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Note: Copertine ingiallite, con fioriture ai margini dell'anteriore.
EUR 14.00
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Introduzione di Umberto Cecchi. Firenze, Polistampa 2011, cm.17,5x25, pp.366, legatura editoriale copertina figurata a colori. Fra cronaca e storia, persone, eventi, aneddoti: la testimonianza d'un protagonista della vicenda economica e sociale di Prato, la città che lo "adottò" ventenne, ove ha assolto, un giorno dopo l'altro, compiti cruciali. Leggendo le pagine di Bambagioni sembra di sentire ancora il pulsare incessante dei telai, che fu per decenni il battito cardiaco di Prato, la città che non dormiva mai: una città che non c.è più, ma che vive ancora indelebile nella memoria e nell'identità dei pratesi. La città "del dire e del fare", come ricorda Umberto Cecchi nella sua introduzione: dove la sera erano già realtà i progetti fatti la mattina. I ricordi di Bambagioni, velati di sorvegliata nostalgia con qualche tocco di garbata ironia, appartengono a un testimone d'eccezione che, con spirito di servizio e non di potere, s'è trovato a coprire incarichi delicati in settori decisivi - sindacato, pubblica assistenza, trasporti, risparmio e credito - nei quali ha creato strutture e servizi d'eccellenza, promuovendo anche realtà culturali come la Galleria di Palazzo degli Alberti, la Storia di Prato, la scultura di Henry Moore divenuta icona cittadina, la memoria di Filippo Mazzei, le lettere di Cesare Guasti, le testimonianze etrusche di Gonfienti: senza dimenticare il sostegno allo sport cittadino. Una galleria di volti, fatti, episodi che, grazie all'affettuoso ricordo d'un vivacissimo ottuagenario, diviene patrimonio collettivo.

EAN: 9788859604976
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Trieste, Edizioni Italo Svevo 1982, cm.25x34,5 pp.112, con foto in bianco e nero. Legatura editoriale con sovracopertina figurata a colori. Trieste anni trenta e un sommario di cronaca cittadina, che ripropone in una sorta di «mostra retrospettiva» memorie d’epoca non ancor spente nelle generazioni del primo dopoguerra, se pur sbiadite dal tumultuoso trascorrere di mezzo secolo di avvenimenti, e ha per sottotitolo, «Momenti di vita triestina e cronaca delle trasformazioni edilizie», che per se stesso precisa i termini e fissa i limiti del lavoro. Cronaca di profondi mutamenti di crescita e di fisionomia d’una città che, spezzati i secolari legami con l’Austria degli Absburgo, viveva l’euforia del suo primo ricongiungimento alla Madrepatria, lungamente auspicato e tenacemente voluto dalle sue componenti etniche e culturali più cospicue. Trieste, superato il primo impatto con una realtà nuova, inconsueta, – diversa, forse, da quella romanticamente sognata – sembrava presa da una rinnovata smania di fare; da un’arcana interiore spinta di realizzare quanto era nei suoi sogni; quanto la guerra aveva interrotto; quanto i suoi amministratori s’erano riproposti decine e decine d’anni prima, dovendosi al?ne arrendere di fronte a insormontabili problemi politici, tecnici e finanziari. Trieste non solo ebbe la sua Università nel 1924, ma la si volle maestosa, completa, «punto di convergenza di tante genti diverse». Il porto fu ricostruito e potenziato; il grande silo granario, realizzato nel 1937, rese concorrenziale con gli scali nordici, il commercio dei grani. Da Trieste partì la prima linea aerea civile, mentre i cantieri di Monfalcone producevano la prestigiosa serie degli idrovolanti «Cant Z». Il grande acquedotto del Randaccio sciolse l’annoso nodo del problema idrico. Fu parimenti risolto il problema della fognatura. Con la creazione dei CRDA, nati dalla fusione di prestigiosi cantieri preesistenti, l’industria navale prese nuovo impulso, donando alla marineria italiana navi passeggeri da leggenda, come la «Saturnia», la «Victoria», il «conte di Savoia»; e a quella militare gli incrociatori «Trieste» e «Cadorna», le navi da battaglia «Vittorio Veneto» e «Roma». La città fu migliorata nelle sue strutture e nei suoi servizi. Sorsero nuovi quartieri popolari. Fu operato il risanamento della città vecchia, aperte nuove arterie cittadine, costruite scuole, sistemati musei, operati ricuperi del patrimonio archeologico.
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