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La Biblioteca di Dostoevskij. La storia e il catalogo.

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Publisher: Olschki Ed.
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Details: cm 15 x 21, xxxiv-126 pp., brossura Piccola Biblioteca Umanistica,5.

Abstract: La biblioteca di Dostoevskij è un'altra biblioteca perduta. Di essa ci restano alcuni cataloghi redatti nel corso degli anni dalla vedova Anna Grigorev'na in cui sono elencati circa seicento volumi. Certamente non sono tutti perché questo fondo librario aveva subito delle perdite già durante la vita dello scrittore. Sappiamo infatti che, durante il viaggio di Dostoevskij in Europa (1867-1871), Pavel Isaiev, il figlio della sua prima moglie, Marija Dmitrievna, aveva venduto, con grave disappunto dello scrittore, diversi volumi ai bukinisty di San Pietroburgo. Dopo la morte di Dostoevskij il patrimonio librario prese diversi rivoli di cui non sempre risulta agevole ricostruire il percorso. In questo volume si dà conto di questa diaspora libraria che alla fine riduce il fondo a una trentina di volumi e ad alcune copertine e frontespizi superstiti, che testimoniano non solo lo smembramento e la dispersione a cui andò incontro la biblioteca dello scrittore ma anche come il vaglio della storia sia stato nei confronti del patrimonio librario dostoevskiano altrettanto duro e severo di quanto lo sarebbero state in seguito le censure di regime o gli stessi roghi dei libri.

EAN: 9788822267320
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Prefazione di Edda Melon. Palermo, Due Punti Edizioni 2009, cm.10,5x16,5, pp.219, brossura cop.fig.a col. Coll.Terrain Vaugue. La tecnicizzazione della disciplina architettonica, come della politica, sembra avere imposto la cancellazione della critica retorica. Questo saggio/riflessione, in controtendenza, si propone invece la riapertura del dibattito e, attraversando conflitti e polemiche, analizza retoriche e ordini di discorso che scuotono l'arte del costruire come lo spazio di soggettivazione collettivo. L'obiettivo manifesto è di ricostruire la dialettica che la cesura postmoderna ha prodotto e suggerisce una serie di temi utili per l'architettura come per la politica contemporanee. Non l'ennesima disquisizione sulla supposta matrice ideologica, né, riduttivamente, del rapporto con il potere politico (l'economia determina l'architettura o viceversa?). Bisogna ridefinire l'architettura in quanto partecipe ai conflitti e alle tendenze sociali, economiche e politiche, tracciare linee di fuga per una legittima aspirazione al futuro. Con testi di Françoise Very e Franco "Bifo" Berardi.

EAN: 9788889987698
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