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Interviews imaginaires. La delivrance de Tunis. Pages de Journal mai 1943. Il a été tiré de cet ouvrage cinq cents esxemplaires numérotés de 1 à 500 et vingt exemplaires hors commerce, numérotés de I a XX sur papier Corsican. Achevé d'imprimer le deux novembre mil neuf cent quarante trois sur le presses de l'imprimerie Albert Martin , inc. New York.

Author:
Publisher: Pantheon Books, Inc, Distributed by Jacques Schiffrin and Co.
Date of publ.:
Details: cm.12,5x18, pp.242(2), tavola in antiporta. legatura in piena pelle, titoli e fregi in oro al dorso. Sguardie colorate. Esemplare non numerato.

ConditionsUsato, molto buono
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Paris, L'Arche 1949, cm.16x23, pp.VII,113,(8), rilegatura coeva in mz.pelle, piatti in carta francese, titoli e filetti in oro al dorso, segnalibro in stoffa. Copertina originale conservata. Ottimo esempl.
Da collezione, molto buono
EUR 32.00
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Traduzione di Cesare Giardini. Milano, Mondadori 1971, cm.12x19, pp.278, legatura editoriale cartonata titoli e fregi in oro. Coll.I Capolavori della Medusa.
Usato, molto buono
EUR 9.00
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Traduzione di Oreste Del Buono. Milano, Bompiani 1995, cm.11x18,5, pp.444, brossura. Collana I Delfini. Classici, 27. Primo e unico vero romanzo di André Gide e allo stesso tempo antiromanzo per eccellenza, “I falsari”, pubblicato nel 1925, è un atto d'accusa nei confronti della letteratura per la mancanza di coraggio, per lo scarso approfondimento, per l'oscura coscienza, per essere complice nella costruzione della menzogna, dello psicologismo facile e assolutorio. Sorprendente e affascinante, diverso da qualsiasi altra cosa eppure forte di una struttura perfettamente riconoscibile, mette in scena le vicende di un gruppo di personaggi disparati, moltiplicando i punti di vista, i generi e le linee narrative secondarie, distaccandosi così dalla tradizione del tradizionale romanzo lineare. Per mostrare i limiti delle pretese del romanzo di riprodurre il mondo Gide concerta quest'opera come una sinfonia, sviluppando i temi a lui più cari: i tormenti dell'adolescenza, i disturbi dell'identità e soprattutto la falsità e la menzogna, quella mancanza di autenticità che i romanzieri, i veri e propri falsari, sono i primi a creare e diffondere nella loro sciocca illusione di poter aderire perfettamente alla realtà. Scritto in quella prosa cartesiana che è la vera cifra stilistica di Gide, “I falsari”, antesignano del Nouveau Roman e di tanto postmodernismo, rimane un testo fondamentale per capire la Francia di ieri, ma anche l'intera Europa scomparsa nel fuoco dell'ultimo grande conflitto.

EAN: 9788845224713
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Traduz.di Maria Gallone. Milano, Fratelli Fabbri Ed. 1968, cm.12,3x18,5, pp.301, legatura ed.in imitlin, titoli e fregi in oro al piatto ant.e dorso. Coll.I Grandi della Letteratura.
Usato, molto buono
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Traduz. di Franco Fortini. Milano, Longanesi & C. su licenza Einaudi 1969, cm.11,5x18, pp.301,(13), tascabile, cop. fig. a colori. Coll. I Libri Pocket, 224. "Il libro è scritto in forma di diario e racconta il lungo viaggio di Gide e del suo compagno Marc Allegret, nel Congo francese, in un arco di tempo che va dal luglio 1925 al giugno 1926. Al ritorno Gide presentò un rapporto al Ministro delle Colonie Léon Perrier, come documento della missione ufficiale che gli era stata affidata. La pubblicazione dell’opera letteraria che ne seguì fece molto scalpore e suscitò infinite polemiche perché Gide non risparmiò di narrare al pubblico le azioni violente imposte dai francesi alla popolazione locale e, soprattutto, le nefandezze che le grosse Compagnie in concessione perpetravano localmente e sistematicamente, riducendo alla fame e alla miseria interi villaggi, o decimandoli in caso di rivolta. Viaggio al Congo è un libro di denuncia, suo malgrado; e infatti Gide non volle mai schierarsi politicamente perché riteneva che la letteratura non sopporti alcuna costrizione. Eppure è un libro estremamente politico, nel senso più alto: parla di quel malgoverno che porta un paese al dissanguamento e parla di quella mancanza di lungimiranza economico-amministrativa che rende povero un potenziale effettivo altissimo; se proprio non vogliamo raccogliere sotto la voce "politica" una certa sensibilità nei confronti dei diritti umani. Strano libro perché, allo stesso tempo, può essere la delizia di un etnologo e un mondo di sorprese per un naturalista, o addirittura un libro di cacce, dal momento che Gide coltiva la passione per l’entomologia, l’erboristeria e la caccia. Neppure la letteratura viene messa da parte perché, durante il viaggio, Gide legge e racconta quello che legge; anche se, immersi in quel mondo esotico e duro, quelle considerazioni letterarie suonano false e fuori luogo, e al lettore vien la voglia di saltarle pari pari per tornare subito alla foresta del Congo. Moliere in Congo? E le Affinità Elettive? In un paese dove il vocabolario locale non contempla la parola "grazie" e le signore francesi residenti ne deducono che i negri siano animali (e va be’; lo snobismo razziale ha larghe vie), ma anche senza riconoscenza?" (Antonella Beccari)
Usato, buono
EUR 11.00
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