Carteggio Giordani-Vieusseux (1825-1847).

Roma, Ediz.Clear 1989, cm.24x30, pp.145, num.issimi diss.fig.e planimetrie bn.nt. brossura soprac.fig.

Pisa, Vallerini 1950, cm.13,5x18, pp.216, 800 ill.in rotocalco, 1 pianta di Roma, 14 piantine di itinerari e 10 piantine varie, legatura ed.in tutta tela.

Roma, Enrico Verdesi Ed. 1949, cm.11x15, pp.XXIV,202, 6 piante, 36 ill.bn.e una cart.più volte pieg. brossura Undicesima edizione.

Roma, Lipa Ediz. 1994, cm.17x24, pp.208, brossura cop.fig.col. Coll.Pubblicazioni del Centro Aletti,6. Della bellezza il mondo è pieno, ma ogni bellezza, in quanto particolare, è limitata e lascia insoddisfatti. Alla fine del secolo scorso Solov'ëv fa esperienza della separazione, dello scisma che divide i rami della conoscenza: le scienze naturali, la metafisica e la mistica. Comprende così che bisogna risvegliare l'intuizione del "vedere l'uno nell'altro", uno in tutto e tutto nell'uno. Questa intuizione, che non distrugge né l'uno né la molteplicità, è la visione della bellezza che "salverà il mondo". La bellezza è per Solov'ëv incarnazione, illuminazione, venuta del Regno. La sua concezione non è per niente "estetica", nel senso di una riflessione solo psicologica imprigionata in una immanenza senza mistero, ma potenzialmente sacramentale.