Classici Greci e Latini Opere e Saggi

Introduzione e note di Ettore Barelli. Traduzione di Fausto Brindesi.Con le figure in rame del Palladio. Testo latino a fronte. Milano, Rizzoli 1974, cm.13,5x21, pp.394, alcune illustrazioni e una cartina in bn. nel testo , brossura, copertina figurata a colori. Coll.BUR, Serie Classici Greci e Latini. Da Plutarco a Bertolt Brecht, tutti si sono confrontati con questo grande classico della nostra cultura, da studiare e da leggere come testimonianza storica e come modello di stile. La prosa di Cesare, come ha già scritto Concetto Marchesi, "ha l'eleganza perfetta e trasparente di una vera opera d'arte e nello stesso tempo ha la solenne semplicità del linguaggio imperatorio e ufficiale. La lucidità della prosa di Cesare deriva dalla lucidità del suo pensiero". Questa edizione è accompagnata da notizie storiche e geografiche e da nozioni di tecnica e nomenclatura militare relative anche agli armamenti e alle fortificazioni, che consentono al lettore di avere una chiara conoscenza delle strategie adottate da Cesare nel corso delle guerre. Introduzione enote di Ettore Barelli.

Appendici di F.Roncoroni. Traduzione introduzione e note di Federico Roncoroni, presentazione di Luigi Alfonsi, fotografie di Mario Monge. Milano, Rusconi 1972, cm.13,5x22, pp.948, una cartina geogr.in antip. e 18 tavole bn.e, legatura editoriale cartonata. Coll.La Storia da Vicino.

Introduzione di Cesare Questa. Traduzione di B.Ceva. Testo latino a fronte. Milano, Fabbri 1981, 2 volumi. cm.12,5x20, pp.828, legature editoriali cartonate. Coll.I Grandi Classici Latini e Greci.

Edizione integrale. Trad.e note di Luigi Annibaletto. Cronologia della vita e dei suoi tempi, intr. e antologia di giudizi e bibliogr Verona, Mondadori Ed. 1976, 2 voll. completo. cm.10,5x17, pp.340,318, brossura copertine figurate custodia. Coll.Oscar. Con indice dei nomi.

A cura di V.Beonio Brocchieri. Testo latino a fronte. Torino, Tipografia Vincenzo Bona 1965, cm.14x21, pp.235, 8 tavole f.t, legatura editoriale cartonata, con stemma in rame al piatto, protetto da velina. Taglio superiore rosso. Capodanno Bona 1965. Edizione fuori commercio stampata su carta a mano Vergè. appositamente fabbricata alla "Forma" dalla cartiera Burgo, in 900 copie, nostro n.843.

A cura di Wolfgang Tilgner. Leipzig, Dieterichschen Verlagbuchhandlung 1967, cm.11x18, pp.283, legatura editoriale in tutta tela, con sopraccoperta figurata a colori. Collana Sammlung Dieterich,283, Testo in tedesco e latino.

Introduzione di Nino Marinone. Traduzione e note di Laura Fiocchi e Nino Marinone. Testo latino a fronte. Milano, Rizzoli 1992, 2 Volumi, cm.11x18, pp.1263,(5) (paginaz. consecutiva), brossura con copertina figurata a colori. Coll.BUR. Classici Greci e Latini, 872-873.

Introduzione di Vincenzo Di Benedetto, traduzione e note di Franco Ferrari. Testo greco a fronte. Milano, Rizzoli 1987, cm.11x18, pp.241, brossura copertina figurata a colori. Coll.BUR. Classici Greci e Latini, 623.

Nota biografica di Domenico Musti. Traduzione di Michela Mari, note di John Thornton. Testo greco a fronte. Milano, Rizzoli 2001, cm.11x18, pp.680, brossura con copertina figurata a colori. Coll.BUR. Classici Greci e Latini, 1372. Polibio fu un uomo politico greco, comandante della cavalleria della Lega Achea sconfitta dai romani a Pidna nel 168 a.C. Fu mandato in ostaggio a Roma, dove visse nella casa del vincitore di Pidna, Emilio Paolo e divenne amico del figlio Scipione Emiliano, il futuro distruttore di Cartagine. Fu consigliere militare di Scipione e lo accompagnò in vari viaggi nel Mediterraneo. Durante la sua vita Polibio vide la conquista del predominio assoluto nel Mediterraneo da parte di Roma e decise così di raccontare gli avvenimenti eccezionali che portarono alla supremazia di Roma e di studiare le ragioni di questo successo.

Con un saggio di F.W.Walbank. Note di Luca Cardinali. Testo latino a fronte. Milano, Rizzoli 1989, cm.11x18, pp.491, brossura con copertina figurata a colori. Coll.BUR. Classici Greci e Latini, L710.

Con un saggio di Joon Briscoe. Introduzione e note di Luca Cardinali. Testo latino a fronte. Milano, Rizzoli 1989, cm.11x18, pp.357, brossura con copertina figurata a colori. Coll.BUR. Classici Greci e Latini, 711.

Milano, Armando Curcio Editore 1993, cm.11x18, pp.110, brossura con copertina figurata a colori. Coll.Letture Filosofiche.

Traduzione di Antonio La Penna. Introduzione di Adraino Pennacini. Prefazione di Roberto Andreotti. Testo Italiano e Latino. Torino, Einaudi 2004, cm.12x19,5, pp.486, brossura con copertina figurata a colori. Coll.Einaudi Tascabili. Classici, 1057. Nei tre libri del "De bello civili", Cesare racconta la guerra che devastò lo stato romano tra il 49 e il 48 a.C., dal passaggio del Rubicone fino alla tragica morte di Pompeo. Già Cicerone pensava che nessuno meglio di Cesare potesse scrivere la storia delle sue guerre. In effetti la sua prosa tersa, concisa ed efficace, priva di retorica e pregna di chiarezza di giudizio, ha contribuito non poco alla costruzione del mito di Giulio Cesare. Suo intento principale era quello di dimostrare come fosse stato forzato a ricorrere alle armi dagli avversari che, privandolo del potere nel 49, lo avevano di fatto esposto alle vendette dei nemici.

Traduzione di Bianca Ceva. Note di Mario Scandola. Testo latino a fronte. Milano, Rizzoli 1989, cm.11x18, pp.656, brossura con copertina figurata a colori. Coll.BUR. Classici,L571.

Con un saggio di Ronald Syme. Note di Claudio Moreschini. Traduzione di Mario Scàndola. Testo latino a fronte. Milano, Rizzoli 1987, cm.11x18, pp.366, brossura con copertina figurata a colori. Coll.BUR. Classici Greci e Latini, 390.

Note di Claudio Moreschini. Traduzione di Mario Scàndola. Testo latino a fronte. Milano, Rizzoli 1987, cm.11x18, pp.414, brossura con copertina figurata a colori. Coll.BUR. Classici Greci e Latini, 391. Seconda Edizione.

Note di Claudio Moreschini. Milano, Rizzoli 1987, cm.11x18. pp.625, brossura con copertina figurata a colori. Coll.BUR. Classici Greci e Latini, 392.

Con un saggio di Ronald Syme. Introduzione note di Claudio Moreschini. Traduzione di Maria Scàndola. Testo latino a fronte. Milano, Rizzoli 1988, cm.11x18, pp.586, illustrazioni in bianco e nero, brossura con copertina figurata a colori. Coll.BUR. Classici Greci e Latini, 365.

Foggia Atlantica editrice 1984, cm.17x24, pp.246, brossura con copertina figurata.

Clarendon Press 1954, cm.11,5x17, pp.XII,376,(4), legatura editoriale cartonata, titoli al dorso. Scriptorum classicorum. Bibliotheca Oxoniensis. Edizione in Latino

A cura di Carl Fischer. Illustrazioni di Bele Bachem. Wiesbaden, Vollmer Verlag 1965, cm.12x19,8, pp.87, 33 disegni in bianco e nero, legatura editoriale in tutta tela, sopraccoperta figurata. Testo in tedesco.

Illustrationen nach Zeichnungen von Bonaventura Genelli und ornamentalem Schmuck von J. V. Cissarz. Stuttgart, Cotta'sche Buchhandlung Nachfolger 1920, cm.16x22, pp.338, 18 illustrazioni in bianco e nero, legatura editoriale in tutta tela, titoli in oro al dorso, Testo in tedesco.

Vers. introduzione e note di E.Cetrangolo, con un saggio di A.La Penna. Edizione con testo a fronte. Firenze, Sansoni 1966, cm.14,5x22, pp.CIV,888, legatura editoriale cartonata. Collana Le Voci del Mondo.

Saggio introduttivo, nuova traduzione e note a cura di Mariella Tixi. Con un saggio di Silvana Rocca. Testo latino a fronte. Santarcangelo di Romagna, Rusconi Libri 2017, cm.14x20, pp.LXIV,120, brossura copertina figurata a colori. Collana Classici Greci e Latini. Testo Italiano e Latino. I motivi di interesse del Libro dei Prodigi sono molteplici: perché esso ci offre un'esposizione ampia (dal 190 a.C. all'11 a.C.) delle credenze religiose del popolo romano nei prodigi; per l'enigma legato a un autore di cui non si hanno praticamente notizie e che provocò le interpretazioni più varie da parte dei filologi sia per quanto concerne la sua collocazione storica sia per quanto riguarda la sua posizione religiosa; per la vicenda non meno controversa del Libro dal momento in cui fu scritto a quello in cui fu letto molti secoli più tardi dall'erudito Licostene nel '500. Ma c'è di più, perché in tempi più recenti l'operetta è stata segnalata come appartenente al genere fantascientifico in quanto Ossequente parlando di oggetti non identificati o di armi e scudi celesti farebbe riferimento a dischi volanti e UFO determinando l'inserimento di questo testo nella Biblioteca dei Misteri, una collana di scienze occulte.