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Aimée.

Autore:
Curatore: A cura di Niccolò Gallo.
Editore: ES Ediz.
Data di pubbl.:
Collana: Coll.Biblioteca dell'Eros.
Dettagli: cm.13x22, pp.127, brossura con bandelle, cop.fig.a col. Coll.Biblioteca dell'Eros.

Abstract: 'Aimée' fu scritto la prima volta di un sol getto" nel 1915, in un campo di prigionia tedesco. Rivière aveva ventinove anni (era nato a Bordeaux nel 1886). Riprese a lavorarvi faticosamente più tardi e nel 1921, dandone il manoscritto a Proust, gli confessò i suoi dubbi, l'impossibilità di ritrovare la "fiamm " di un tempo: "Ho riscritto per intero i due primi capitoli, ma con pena atroce. E ora non riesco più ad andare avanti (fatica, disgusto, orrore di vivere, complessiva incapacità della quale vedo distintamente le cause, ma senza poterci far nulla). Mi viene voglia di lasciare così com'è questo romanzo, di cui non so assolutamente che cosa pensare...". E oggi questo romanzo del pudore e dell'innocenza (di un'innocenza che a Proust parve "aussi rare que celle de Rimbaud"), dell'amore dannazione e salvezza, scritto in una stagione precisa, sulla scia degli esercizi più inquieti di Gide, ma con un diverso fervore, appare uno di quei libri minori, isolati ma perfettamente compiuti, che fanno storia a sé, dei quali è costellato il cammino delle lettere francesi. Nel ripercorrere con tanta lucidità, con tanta "enflammée geometrie" i trasalimenti e le modulazioni di un cuore preso nel gorgo della sensualità e della tenerezza, della "terribile malattia" del pudore, Rivière perpetrò l'atto della spietata "conoscenza di sé": di quei recessi della coscienza dove dilaga e stagna il disordine, mentre l'ordine è solo nella rinuncia, nel prendere congedo da se stessi." (dallo scritto di Niccolò Gallo).

EAN: 9788895249056
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A cura di Niccolò Gallo. Milano, Feltrinelli Ed. 1959, cm.13x22, pp.222, legatura ed.soprac.fig.
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Saggio introduttivo du Ramon Fernandez. Traduzione di Claudina Fumagalli. Milano, Medusa 2019, cm.12x15, pp.115, brossura con bandelle. Collana le Api,57. Rivière è un maestro che occorre oggi riprendere in mano, perché le sue idee e il suo stile conservano quella "informalità" che lo rende autore al tempo stesso classico e moderno. Come direttore della "Nouvelle Revue Française" cercò di mantenere sempre questo equilibrio, che lo portava a cogliere il nuovo senza negare ciò che lo precedeva, come invece accade in certe avanguardie. Grande cultore della musica, della poesia e delle arti visive, resta traccia di questi suoi molteplici interessi critici il libro Études dove sono raccolti i saggi su Baudelaire, Gide e Claudel, ma anche su musicisti come Rameau, Bach, Franck, Wagner, Moussorgski, Debussy e su pittori come Ingres, Cézanne, Gauguin. Rivière ha intuito presto l'importanza di poeti come Baudelaire e Rimbaud, ha sostenuto autori come Alain-Fournier (di cui sposò la sorella Isabelle), Mauriac, Aragon, Valèry, Artaud. Forse oggi si fatica a comprendere che cosa fosse in quell'epoca l'esercizio quasi quotidiano della corrispondenza fra autori e amici, ma i carteggi di Rivière con Alain-Fournier, Proust e Claudel sono vere e proprie occasioni di riflessione sui destini e sull'importanza della letteratura, e si possono leggere anche come palinsesti di saggi da scrivere. I due testi di Rivière qui raccolti sono frutto di conferenze che l'autore tenne in dialogo con Ramón Fernàndez. In esse si dipana compiutamente la poetica critica di Rivière.

EAN: 9788876984433
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Seconda edizione Roma, Bonacci Ed. 1994, cm.15,5x20,5, pp.164, brossura Coll.L'Ippogrifo,21. Esiste, ed a tutti è noto, un problema della lingua nell'opera manzoniana: ma esiste anche in questa opera, e pochi critici lo hanno segnalato, un problema della parola. Questo studio propone una spregiudicata lettura dei Promessi sposi sotto questa angolatura problematica. Manzoni avverte con precocità intellettuale grandissima e con preoccupazione morale fortissima, la corruzione della parola nel mondo, il pericoloso frantumarsi della comunicabilità fra gli uomini, attraverso la parola. Ogni personaggio corre la sua "avventura" nel "regno del possibile" (il regno della parola): ed il comporsi o il contrapporsi di queste avventure disegna nel romanzo un grande e modernissimo affresco, ricco di colori e di immagini, minuzioso nei dettagli e nelle corrispondenze. I Promessi sposi registrano la "babilonia dei discorsi" del mondo; e fra suoni di questa "babilonia" si ascolta anche la voce di Manzoni, trepida ed ammonitrice.

EAN: 9788875732912
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Traduzione di Laura Frausin Guarino. Milano, Adelphi Ed. 2002, cm.14,5x22, pp.363, brossura copertina figurata a colori. Coll.Biblioteca,427. A metà degli anni Trenta, uno scandalo travolse l'immenso impero commerciale dei due fratelli Ferchaux, arrivati in Africa alla fine dell'Ottocento come passeggeri clandestini. Simenon prende spunto da questa vicenda di cronaca per realizzare il suo romanzo. Con quali mezzi era stata accumulata la fortuna dei Ferchaux? Quali complicità avevano avuto i fratelli nelle autorità coloniali? Che fine aveva fatto il primogenito, il vecchio Dieudonné? E' qui che ha inizio il libro ed è qui che Simenon fa entrare in scena un personaggio decisivo: il giovane Michel Maudet.

EAN: 9788845917066
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Note: Tracce d'uso.
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Firenze, Università degli Studi 1997, cm.15x23, pp.102, brossura Edizione fuori commercio limitata in 500 esemplari.
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