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Fatti di cronaca.

Autore:
Curatore: Traduz.di Chiara Restivo.
Editore: Sellerio Ed.
Data di pubbl.:
Collana: Coll.Il Divano,78.
Dettagli: cm.10,5x15,5, pp.89, brossura sopraccop.con tav.a col.applicata. Coll.Il Divano,78.

EAN: 9788838910487
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EAN: 9788845224713
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#193498 Filosofia
Traduz.di Gianna Tornabuoni. Milano, Club del libro su licenza Longanesi Ed. 1961, cm.12x19, pp.278,, legatura ed.soprac.
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Introduzione del Prof. Ruggero Puletti. Bologna, FirenzeLibri Editore 1993, cm.15,5x21,5, pp.914, brossura cop.fig. Coll.I Libri di Massimiliano Boni. Scrittori Italiani Moderni,6,II. È la prima raccolta di tutte le cronache che Gabriele D'Annunzio scrisse, firmandole con il proprio nome e con vari pseudonimi, sul giornale romano "La Tribuna" dal 1884 al 1893. Trascurate per molto tempo dagli studiosi e dai critici, e dallo stesso D'Annunzio, queste cronache ebbero l'attenzione di pochi ma intelligenti letterati nella prima metà del nostro secolo quali Pietro Pancrazi, Antonio Baldini, Pietro Paolo Trompeo o pochi altri. In anni a noi più vicini ci si è sempre più accorti dell'importanza che queste cronache rivestono non solo per il loro valore, per così dire, indiretto, in quanto aiutano, in modo fondamentale, a capire le origini dell'opera, poetica ed ideologica, del D'Annunzio ma anche per il loro valore "diretto" ed intrinseco, in quanto parecchie di queste cronache hanno un loro valore letterario autonomo cioè sono ricche di poesia, indipendentemente dall'aiuto che possono dare per la comprensione dell'opera dannunziana che seguirà. Molti poi sono i germi e i preannunci, in queste cronache, di atteggiamenti ed anche di realizzazioni che avrà la letteratura italiana negli anni seguenti, sia da parte del D'Annunzio stesso sia da parte di altri scrittori. In queste cronache non vi è solo il preannuncio della Signorina Felicita del Gozzano, come ben vide il Baldini, ma anche di altre figure o situazioni. Per esempio c'è un breve racconto (Commemorazione funebre) apparso su "La Tribuna" del 9 novembre 1887, che preannuncia Pirandello. Altre preannunciano Palazzeschi, Soffici ed altri importanti autori del Novecento italiano. Ogni cronaca è stata rigorosamente controllata sul giornale e in una apposita appendice si sono indicate le caute e relativamente poche correzioni, dando anche il testo così come fu allora stampato. Sono anche indicati rigorosamente il numero e la data del giornale in cui ogni cronaca è apparsa. E così sono indicati i molti pseudonimi che il D'Annunzio usò.
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Traduz.di Alessandra Mura. Milano, Adelphi Ed. 1990, cm.12,5x19,5, pp.366, brossura copertina figurata a colori. Coll.Gli Adelphi,47. Milan Kundera è nato a Brno, all’epoca ancora Cecoslovacchia, il 1° aprile del 1929. Il padre Ludvik era un noto pianista e il direttore dell’Accademia musicale di Brno. Milan Kundera, fin da piccolo, ha studiato musica, nutrendo in particolarer una forte passione per il pianoforte. In seguito ha studiato a Praga, dove, agli studi di musica, affianca lo studio della letteratura. Ancora adolescente comincia a scrivere le prime poesie, che furono pubblicate anche grazie al cugino Ludvik, poco più grande di lui ma già conosciuto per le sue poesie, che venivano pubblicate in alcune riviste. Nel 1948 si iscrive ai corsi di letteratura dell’Università di Praga, ma l’anno successivo lascia per studiare presso la Scuola di Cinema, dove consegue la laurea. Dopo gli studi inizia a tenere dei corsi in letteratura comparata. Aderente al Partito Comunista fin dal primo anno di Università, nel 1950 Kundera fu espulso per certe idee che aveva espresso. Successivamente fu riammesso, divenendo un punto di riferimento per la cultura ceca di quel periodo. Nel 1970 fu costretto a lasciare la docenza a causa del favore che aveva manifestato nei confronti della liberalizzazione politica della Primavera di Praga. Nel 1975 Kundera si trasferì in Francia, dove ha continuato a dedicarsi alla professione di docente universitario, prima all’Università di Parigi, e poi presso quella di Rennes, città in cui attualmente vive, assieme alla moglie Vera Hrabankova. Privato della cittadinanza cecoslovacca nel 1979, a causa della pubblicazione de “Il libro del riso e delll’oblio”, nel 1981 ottenne quella francese, grazie all’intervento di Mitterrand. Il romanzo più celebre di Milan Kundera fu pubblicato nel 1984, e si intitola “L’insostenibile leggerezza dell’essere”.

EAN: 9788845909719
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