Animali e sentieri. 92 itinerari e 40 schede per scoprire la fauna delle montagne italiane.

Prefaz.di S.E. Alessandro Lessona. Firenze, Vallecchi Ed. 1933, cm.14x19,5, pp.317, alcune illustraz. in bianco e nero fuori testo, brossura,

Romanzo. Pisa, Ediz.ETS 2005, cm.14x21, pp.352, brossura copertina figurata a colori. La prima volta che la vide, al corso di astronomia, le sembrò bellissima come le Pleiadi. Adesso sono sette anni che Nora se ne è andata. Michael è solo. O forse no... ha James, Ben, Marcus... Ha il suo negozio, con scritto spirits sopra la porta, che non vende vini, ma mappamondi. Michael li ama, li colleziona, li insegue nelle mattine piovose nei mercati di Londra. Eppure il Flammarion se lo era lasciato scappare... Sono passati sette anni, e quel mappamondo è lì, davanti a lui, sotto il suo albero. La dedica è su quel muro di cinta, a caratteri scritti a pennarello, che sovrascrive su altre dediche. Quello che si legge è che l’amore resiste, e che nessun mondo, proprio come “Les Terres du Ciel” di Flammarion, è condannato alla sterilità.

Napoli, Tipogr.Angelo Trani 1902, cm.12,5x19, pp.386, rilegatura in mz.tela, titoli in oro al dorso.

Modena, 16 settembre 2005-8 gennaio 2006. Testo di Melina Mulas. A cura di A.Vettese. Milano, 5 Continents Editions 2005, cm.24,5x25, pp.184, numerose tavv.bn. legatura editoriale, sopraccoperta figurata. Questo libro nasce dal viaggio che Melina Mulas ha intrapreso negli anni novanta tra Asia ed Europa, conducendolo con tenacia per quattordici anni, àlla ricerca dei maestri dell'antica tradizione spirituale tibetana: pur non volendo proporre alcuna visione religiosa, la fotografa milanese ha avvertito la necessità di documentare con metodo rigoroso una civiltà che si sta perdendo e che avrebbe ancora molto da dare all'uomo occidentale. Da questi incontri nascono i ritratti dei Lama del Tibet, immagini dove protagonista è lo sguardo: quello della fotografa, quello dei maestri e il nostro, irresistibilmente attratto dal magnetismo dei volti; un invito a saper guardare, per arrivare a una migliore comprensione tra le culture.