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Presepi robbiani del Rinascimento.

Autore:
Curatore: A cura di Frascione Arte.
Editore: De Stijl Art Publishing.
Data di pubbl.:
Dettagli: cm.21x27, pag. 37, fig a colori. brossura.

EAN: 9788890445156
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#146872 Arte Scultura
Morbio Inferiore, SelectiveArt 2010, cm25x30,5 pp.474, 264 figg.a col.e num.bn.nt. legatura editoriale sopracoperta figurata a colori in cofanetto. Coll.Infra Sculptores. 2. Un importantissimo volume, realizzato dopo lunghe ed ampie ricerche dallo studioso Alfredo Bellandi. Lo scultore quattrocentesco attivo ad Urbino tra il settimo e l'ottavo decennio del '400 era noto col nome convenzionale di Maestro delle Madonne di Marmo, sotto quest'etichetta di comodo si è scoperto celarsi la personalità artistica di Gregorio di Lorenzo, cioè uno scultore toscano formatosi nell'ambiente fiorentino dominato dall'ultimo Donatello e dal giovane Verrocchio. L'artista viste le notevoli capacità e la grande versatilità intraprese una carriera feconda spostandosi in varie parti d'Italia, là dove era richiesta la sua opera. Ebbe così ad intraprendere una feconda stagione urbinate, a fianco dei numerosi lapicidi e scultori reclutati tanto dalla Toscana quanto dall'entroterra marchigiano, sino alla Dalmazia, per realizzare in tempi ristretti i fantastici apparati decorativi del Palazzo di Federico da Montefeltro. La fama di Gregorio di Lorenzo è però legata alle bellissime Madonne ad altorilievo, tre delle quali ancora conservate nel Palazzo (una quarta, con lo stemma di Federico è oggi a Ottawa in Canada), opere tutte di grande virtuosismo, nella piena osmosi che viene a sublimarsi fra le forme modellate e la specificità delle grandi lastre di marmo scelte ed utilizzate dallo scultore. L'artista: Documentato a Firenze dal 1455 al 1495, fu un attivo scultore la cui produzione più tipica è appunto quella di rilievi di Madonne col Bambino in uno stile elegante e ornato riconducibile alla lezione di Mino da Fiesole e Desiderio da Settignano. Tipici sono i sorrisi trattenuti dall'aspetto leggermente forzato, gli sguardi "felini", le labbra serrate e le guance gonfie. La sua identità è stata chiarita solo recentemente (dopo aver proposto i nomi di Domenico Rosselli, Tommaso Fiamberti e Giovanni Ricci) e gli sono attribuiti vari lavori oggi in vari musei italiani ed esteri. Una sua Madonna col Bambino è nella chiesa di Santo Stefano al Ponte a Firenze, due al Museo Nazionale del Bargello, tre nella Galleria Nazionale delle Marche di Urbino, un'altra al Louvre di Parigi[1], una alla National Gallery of Australia di Canberra[2], una al Columbia Museum of Art di Columbia (South Carolina) e una ancora alla National Gallery of Canada di Ottawa. Un San Giovannino si trova nella National Gallery of Art di Washington e una lunetta della Madonna col Bambino e due angeli è nella Pinacoteca civica di Forlì, insieme con una trabeazione. Il lavabo della Badia Fiesolana è opera di collaborazione con Francesco di Simone Ferrucci, che ne curò il disegno architettonico. Lavorò anche ad Urbino, dove scolpì alcuni peducci con imprese di Federico da Montefeltro, sfingi, putti e cherubini, in due sale dell'appartamento degli ospiti del Palazzo Ducale. A lui si riconducono anche i bassorilievi con il Profilo di Antonino Pio e di Marco Agrippa a Casa Romei di Ferrara, di Adriano al Musée du Louvre di Parigi e Sulpicio Galba al Seminario Vescovile di Rovigo.

EAN: 9788889218082
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#87032 Arte Musei
Zweite vermehrte Auflage. Munchen, Hirmer Verlag 1958, cm.16x21, pp.120, 274 figg.bn.in tavv.ft. legatura ed.in tutta tela.
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Milano, Feltrinelli Ed. 2007, cm.14x21, pp.95, brossura cop.fig.a col. Coll.Super UE. Anni Sessanta, quattro donne giocano a carte in una casa. Ogni giovedì, da molti anni, si riuniscono per fare una partita, chiacchierare, passare il pomeriggio. Portano con sé le loro bambine che giocano nella stanza accanto. Nessuna di loro lavora, fanno le madri, le mogli, si conoscono da molto tempo. Una di loro è incinta del primo bambino. Durante il primo atto della commedia vediamo intrecciarsi le loro storie tra comicità ed emozioni, il tutto scandito dai primi dolori della partoriente: il tema più forte è quello della maternità, dei vari modi d'intenderla. E la fine del primo si chiude con una nascita: il palcoscenico deserto, le carte abbandonate sul tavolo verde, le voci trafelate delle donne fuoriscena. Secondo atto oggi, quattro donne s'incontrano in un'altra casa, sono vestite di scuro. Si sono riunite dopo il funerale di una delle loro madri che si è suicidata. Capiamo che sono quelle bambine che nel primo atto giocavano nella stanza accanto. A poco a poco le colleghiamo una dopo l'altra alle madri. Qualche volta per rassomiglianza, qualche volta per assoluto contrasto. Due epoche, due modi di essere donne. Sono più felici queste donne, più realizzate? A tratti pare essersi spezzata una catena, meglio o peggio, chi lo sa? Inevitabile. Ma l'identità stessa femminile sembra a tutte loro qualcosa di indefinibile e perciò perennemente a rischio, oggi come ieri. Una specie di energia, di follia che non vuole farsi disarmare, che risorge sempre dalla morte per dare la vita.

EAN: 9788807840739
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Traduzione e adattamento di E.Piazza. Illustrazioni di B.Bodini. Copertina di I.Gongalov. Bologna, Malipiero 1972, cm.19x25, pp.158, tavole a colori ft. legatura editoriale copertina colori. Coll.Dollari. Avventure,9.
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