Modernizzazione riflessiva. Politica, tradizione ed estetica nell'ordine sociale della modernità.

Milano, Franco Angeli 1994, cm.14x21, pp.262, brossura. Coll. La Società Moderna e Contemporanea,1501.40. In questo studio il termine modernizzazione delimita un periodo storico ed un tema. Il periodo storico coincide con il decollo industriale italiano fra l'ultimo decennio del secolo e la grande guerra. Il tema investe la questione dell'organizzazione e della rappresentanza degli interessi agrari nell'Italia liberale. Questo secondo aspetto è analizzato attraverso lo studio dell'unica associazione nazionale della proprietà fondiaria: la Società degli agricoltori italiani, fondata a Roma nel 1895 e sciolta nel 1920. In questo arco temporale evolve rapidamente verso la funzione di gruppo di pressione e di mobilitazione parlamentare e nei confronti del governo. Essa mantiene ferma, tuttavia, la filosofia che vede nell'agricoltura la sede fondamentale degli interessi della nazione e perciò rifiuta il principio stesso dell'organizzazione di parte che dia adito a forme di rappresentanza sociale e politica diverse da quelle di tipo individuale peculiari dell'Italia post-unitaria. Si tratta quindi di un organismo che accompagna la modernizzazione dell'Italia liberale e che ben si presta ad essere analizzato come test di laboratorio di essa e della sua crisi.

Macerata, Quodlibet 2015, cm.21,5x21,5, pp.438, illustrazioni. brossura copertina figurata a colori. Collana Quodlibet Habitat, 3. Il quindicennio della ricostruzione postbellica è stato segnato, tra i tanti avvenimenti, dalla rinascita dell'architettura e urbanistica italiane che, sebbene avessero prosperato anche tra i due conflitti mondiali, si arricchirono ulteriormente di nuove componenti e varianti grazie a un più libero confronto con le esperienze internazionali. Il testo di Carlo Melograni, testimone diretto di quegli avvenimenti, è quanto di più distante da uno stile manualistico o storicistico: è infatti un saggio, forse l'unica forma letteraria in grado di restituire quel singolare crogiuolo di esperienze architettoniche senza precedenti, probabilmente irripetibili, del dopoguerra italiano che ha prodotto modelli fondamentali per l'edilizia sociale e industriale, la museografia, le infrastrutture e il restauro. Nel novero di tali esperienze vanno infatti ricordate anche le corpose riflessioni critiche e i commenti sollecitati e pubblicati dalle riviste di settore ("Urbanistica" di Adriano Olivetti e Giovanni Astengo, "Metron" e "L'architettura. Cronache e storia" di Bruno Zevi, "La casa", "Zodiac" o la "Domus" di Gio Ponti e la "Casabella" di Ernesto Nathan Rogers), nonché le polemiche culturali e politiche comparse sulla stampa generalista. Inoltre l'autore, nelle pieghe del suo discorso, periodicamente porta in primo piano alcune figure - che ha avuto modo di conoscere di persona grazie anche alle numerosissime occasioni di confronto pubblico...

Torino, Bollati Boringhieri 2001, cm.14,5x21,5, pp.XVII,248, brossura copertina figurata. Coll.Nuoiva Didattica. Storia, Filosofia e Scienze Sociali. Un'ampia raccolta di studi, in parte inediti, tematicamente organizzata in funzione dell'insegnamento universitario secondo i nuovi programmi, che comprende in particolare un approccio comparato allo studio dei fascismi in Europa, con particolare riguardo alla problematica della modernizzazione; una rivisitazione dell'antifascismo di Giustizia e Libertà, confrontato con la stessa problematica e infine una corposa sezione dedicata ai problemi di metodo e storiografia, utile oltre che agli studenti alla formazione degli insegnanti. In quest'ultima sezione sono trattati problemi pratici come quello dell'uso delle fonti audiovisive nell'insegnamento della storia.

Firenze, Polistampa 2014, cm.17x24, pp.229, brossura. Coll.: Universitario. Storia. 2. Gli anni Sessanta segnano una trasformazione della società italiana senza precedenti, con un rapido sviluppo economico e i primi effetti della cosiddetta società dei consumi. Il decennio è denso di eventi di grande rilevanza religiosa, culturale e diplomatico-militare, e vede mutare linguaggi, argomenti e riflessioni di una generazione. Questo saggio si concentra sui rapporti tra la classe politica democristiana e il mondo della cultura cattolica, analizzando i grandi temi del dibattito culturale e sociale: dalla musica alla tecnologia, dalle migrazioni interne allo sviluppo industriale, dal "benessere" al nuovo ruolo che sta assumendo la famiglia, dalla protesta alla "violenza". Basata su un'ampia documentazione d'archivio, in gran parte inedita o poco conosciuta, la ricerca di Cioncolini si sofferma sulle difficoltà culturali e pastorali del pensiero cattolico nel decifrare i grandi cambiamenti di quegli anni, facendo emergere nuove letture delle principali ideologie del Novecento e ampliando la riflessione su alcuni protagonisti di quell'epoca come Giorgio La Pira, Amintore Fanfani, Corrado Corghi e monsignor Giuseppe D'Avack.