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Avanti, Jeeves.

Autore:
Curatore: Traduzione di S. Spaventa Filippi.
Editore: Bietti Editore.
Data di pubbl.:
Dettagli: cm.14x21, pp.335, brossura copertina figurata,

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Traduzione di Caterina Longanesi. Milano, Arnoldo Mondadori Ed. 1970, cm.11x18,5, pp.217, brossura copertina figurata a colori. Collana Oscar,290.
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Traduzione Adriana Motti. Nota introduttiva di Franco Cavallone. Milano, Mondadori 1979, cm.13,5x19, pp.203 brossura copertina figurata a colori. Oscar Umorismo. Di ritorno da una breve vacanza, il fidato maggiordomo Jeeves scopre con grande orrore che l’imprevedibile Bertram Wooster si è fatto crescere i baffi in sua assenza! Florence Craye, una fiamma passata, sembra essere l’unica ad apprezzare questo cambio di stile, cosa che fa ingelosire il suo attuale fidanzato Stilton e ogni volta mette a repentaglio l’integrità delle ossa di Bertram. Come se non bastasse, alla storia con Florence e a una notte in prigione si aggiungono gli affari di zia Dahlia, che rivolge al nipote le richieste più assurde, fino a fargli impersonare un ladro di perle... Riuscirà Jeeves a superare la sua avversione per i baffi di Wooster e ad aiutarlo nell’ora del bisogno, evitandogli ancora una volta di finire a pezzettini e incastrato in un matrimonio quanto mai funesto?
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Traduzione Anna Cecchi. Roma, Newton Compton 1974, cm.12x19,5, pp.382, brossura con copertina figurata a colori. Coll. Paperbacks Narratori.
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Das Manifest Der 93 Und Die Anfange Der Kriegspropaganda Im Ersten Weltkrieg. Mit Einer Dokumentation. Stuttgart, Franz Steiner Verlag 1996, cm.17x24, pp.247, brossura. Collana HMRG. Beihefte,18. Testo in tedesco. Am 4. Oktober 1914 wurde der Aufruf aAn die Kulturwelt!o veroffentlicht. Seine 93 Unterzeichner, herausragende Gelehrte und Kuenstler von Max Planck bis Gerhart Hauptmann, wollten mit ihm fuer Deutschlands Sache eintreten - mit dem gerade entgegengesetzten Effekt: Der Aufruf ist zu dem Schluesseldokument geworden, das wahrend des Ersten Weltkrieges und noch heute die Problematik der deutschen Kriegspropaganda symbolisiert, deutsche (Professoren-)Arroganz belegen sollte und weiterhin belegt. Die genaue Beschaftigung mit den Verfassern wie mit der Genese des Dokuments stellt dieses freilich in den Kontext des deutschen Kulturliberalismus mit seiner Opposition gegen die wilhelminische Kulturpolitik und zugleich in den Kontext der Kriegspropaganda auch der Ententemachte, wobei auch die Wirkungsgeschichte mit beruecksichtigt wird. Ausgehend von der Beteiligung amtlicher Stellen am Zustandekommen des Aufrufs werden in einem zweiten Teil die Anfange der Institutionalisierung der deutschen Kriegspropaganda dargestellt, die bisher nur sehr in Ansatzen erforscht waren. Die Dokumentation bietet den Wortlaut wichtiger Tagebuecher, Briefe und Zeitungsartikel, sowie der amtlichen Akten. Der Aufruf selbst wird in vier Textstufen vom Autograph bis zum Druck prasentiert. "Obwohl gerade zu diesem Aufruf wichtige Monographien vorliegen, eroffnet die Verbindung der Kombinationsfahigkeit eines Literaturwissenschaftlers und der lange Blick des Althistorikers ein tieferes Verstandnis fuer die Entstehungsbedingungen dieses Manifests der Identifikation." FAZ "Die Studie ist insgesamt gerade auch mit ihren Abbildungen, den in groaem Umfang abgedruckten Dokumenten und dem ausfuehrlichen Quellen- und Literaturverzeichnis ein wichtiger Beitrag nicht nur zur Geschichte des 1. Weltkriegs, sondern auch zur Geistes- und Universitatsgeschichte am Anfang unseres Jahrhunderts." Das Historisch-Politische Buch "Der Band gibt Einblick in eine weithin verdrangte Episode deutscher Wissenschaftsgeschichte. Aktuell bleibt die Nachzeichnung der Mechanismen der Verfuehrbarkeit und der Verfuehrung von Intellektuellen durch den Einflua wissenschaftsfremder Interessen." Universitas "Die Autoren dieses Bandes konnen fuer sich in Anspruch nehmen, die Genese des Aufrufs umfassend erforscht und in allen wesentlichen Einzelheiten dargestellt sowie in einem hochinteressanten, vielgestaltigen Anhang dokumentiert zu haben." Militargeschichtliche Mitteilungen.

EAN: 9783515068901
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Milano, Arnoldo Mondadori Editore 2019, cm.13x20, pp.232, illustrazioni. Brossura copertina fgiurata a colori. Collana Oscar Bestsellers. La Grande Guerra non ha eroi. I protagonisti non sono re, imperatori, generali. Sono fanti contadini: i nostri nonni. Aldo Cazzullo racconta il conflitto '15-18 sul fronte italiano, alternando storie di uomini e di donne: le storie delle nostre famiglie. Perché la guerra è l'inizio della libertà per le donne, che dimostrano di poter fare le stesse cose degli uomini: lavorare in fabbrica, guidare i tram, laurearsi, insegnare. Le vicende di crocerossine, prostitute, portatrici, spie, inviate di guerra, persino soldatesse in incognito, incrociano quelle di alpini, arditi, prigionieri, poeti in armi, grandi personaggi e altri sconosciuti. Attraverso lettere, diari di guerra, testimonianze anche inedite, "La guerra dei nostri nonni" conduce nell'abisso del dolore. Ma sia le testimonianze di una sofferenza che oggi non riusciamo neppure a immaginare, sia le tante storie a lieto fine, come quelle raccolte dall'autore su Facebook, restituiscono la stessa idea di fondo: la Grande Guerra fu la prima sfida dell'Italia unita; e fu vinta. L'Italia poteva essere spazzata via; dimostrò di non essere più "un nome geografico", ma una nazione. Questo non toglie nulla alle gravissime responsabilità, che il libro denuncia con forza, di politici, generali, affaristi, intellettuali, a cominciare da D'Annunzio, che trascinarono il Paese nel grande massacro. Ma può aiutarci a ricordare chi erano i nostri nonni, di quale forza morale furono capaci, e quale patrimonio portiamo dentro di noi.

EAN: 9788804718123
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