Oeuvres complètes. Tome VII: Oeuvres d'Italie. (1864-1869). Brand.

Traduzione di P.Faggioli. Prefazione di P.E.Pavolini. Firenze, Sansoni Ed. 1932, cm.11x16,5, pp.130, brossura Coll.Biblioteca Sansoniana Straniera.

mare-Edda Gabler-Il costruttore Solness-Il piccolo Eyolf-Giangabriele Borkman-Quando noi morti ci destiamo. A cura di Alfhild .Motzfeldt Tidemand-Johannessen. Introduzione di Francis Bull. Milano, Mursia Ed. 1986, cm.13,5x20,3, pp.818, legatura editoriale copertina figurata a colori, cofanetto. Coll.I Grandi Scrittori di Ogni Paese-Serie Nordica.

Torino, Edizioni del teatro di Genova 1981, cm.11,5x18, pp.234, alcune figure bn. nel testo, brossura, copertina figurata Buon esempl. Coll.Diretta da Ivo Chiesa, Alessandro D'Amico, Carlo Repetti,n.26.

Milano, Fratelli Treves Editori 1920, cm.11,2x16,3, pp.(8),188, rilegatura coeva in cartone bicolore, tassello in pelle con titolo in oro al dorso. Prima edizione, 2° migliaio.

Roma, D.F.De Fonseca Editore 1946, cm.13x20, pp.256, brossura

Numero monografico della rivista Cahiers du Cinéma. Paris, Les Editions de l'Etoile 1982, cm.21,5x27,5, pp.142, numerose ill.e tavv.in bn.nt., brossura, cop.fig. (piccoli segni d'uso alla cop. ma copia in discreto stato.)

Milano, Edizioni d'Arte Garzanti 1965, cm.28,5x38, pp.38, num.ill.bn.nt.e XVI tavv.a col.applicate. fascicolo, sopraccop.con tav.a col.applicata. Coll.Club del Libro d'Arte.

Firenze, Polistampa 2016, cm.22x24, pp.216, brossura copertina figurata. Cantore di Praga e poeta nazionale del popolo ceco, Jaroslav Seifert (1901-1986) ha svolto un ruolo di primissimo piano nel panorama letterario europeo del Novecento. I suoi versi, qui accompagnati dagli scatti di Francesco Jappelli, fanno rivivere una Praga di altri tempi fatta di strade e piazze, palazzi e scuole, chiese e cimiteri perlopiù lontani dai circuiti del turismo e pressoché sconosciuti al normale visitatore. "Gli scorci di città in bianco e nero", scrive Dario Massini nel suo testo introduttivo, "quasi sempre senza figure, senza elementi che possano definirne il tempo, sono il giusto contrappunto alle parole di Seifert e così come il poeta trasforma la materia reale del ricordo in una invenzione artistica, così lo sguardo del fotografo trasforma un angolo reale di una città a noi contemporanea in un'astrazione che, in una sorta di finzione artistica, ci riporta indietro di decenni".