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Tipografi romani del Cinquecento. Guillery, Ginnasio Mediceo, Calvo, Dorico, Cartolari.

Autore:
Editore: Olschki Ed.
Data di pubbl.:
Collana: Coll. Biblioteconomia e bibliografia - Saggi e studi, 17.
Dettagli: cm.15x21, 184 pp., Coll. Biblioteconomia e bibliografia - Saggi e studi, 17.

EAN: 9788822231345
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Edizione critica a cura di Giuseppe E.Sansone. (II edizione riveduta). Roma, Zauli Ed. 1995, cm.17x24, pp.CII,320, brossura con sopraccoperta figurata a colori. Coll.I Topazi. Testi Volgari Antichi,3.

EAN: 9788886441070
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A cura di Francesco G.b. Trolese, Chiara Ponchia, Daniela Goldin Folena, Sandro Bertelli. Roma, Salerno 2016, cm.21x27,5, pp. 172, con 56 pp. di tavole f.t. a colori. brossura sopraccoperta figurata a colori. Collana: Opere fuori collana, 5. Il manoscritto noto come l’Officiolo di Francesco da Barberino, di cui a lungo è stata rimpianta la temuta perdita, fino al fortunoso ritrovamento nella primavera-estate del 2003, non solo ha riportato di attualità un tema di eccezionale interesse – la figura e l’opera di uno straordinario intellettuale toscano vissuto tra il secondo Duecento e il primo Trecento, Francesco da Barberino, recuperate in collegamento con il suo lavoro piú celebrato e piú suggestivo –, ma ha schiuso orizzonti nuovi nel campo dell’alta cultura dell’Italia mediana, tosco-emiliano-veneta, tra la fine del XIII e gli albori del XIV secolo, focalizzata sui nomi illustri di Giotto per l’arte figurativa, di Dante sul piano linguistico e letterario (con tutto ciò che si muove intorno a loro). L’Officiolo di Francesco si distingue come il piú antico “libro d’ore” italiano conosciuto a quella altezza cronologica (1304-1309): il primo libro di preghiere, costruito « nell’uso di Roma », cui viene aggiunto in fine un originale (e finora inedito) trattato allegorico sulla Speranza (ai ff. 165r-172v), che dà una connotazione del tutto inusuale a tale tipo di compilazioni. Si aggiunga che, nella prospettiva dell’alta cultura linguistica e letteraria italiana in formazione, mentre si va plasmando la nuova lingua volgare e Dante, operando la sua ardita, geniale opzione per il toscano contro il latino, fonda la letteratura italiana con quella che resterà la piú complessa e fascinosa opera letteraria di tutti i tempi, la Commedia (poi La Divina Commedia); Francesco – già noto come il primo che ne abbia lasciato menzione (ante 1314), forse il primo che ne abbia avuto conoscenza diretta, almeno dell’Inferno, quando ancora il poema era in corso di scrittura – si scopre ora autore di quell’Officiolo che si segnala come il probabile primo documento della suggestione esercitata dagli scenari infernali di Dante sull’immaginario dei suoi lettori contemporanei e postumi. Al tempo stesso, mentre nelle aree piú avanzate dell’Italia mediana e settentrionale (ma non solo di queste) si sviluppa una vivace dialettica tra l’arte figurativa e la scrittura, mentre Giotto va elaborando nuove forme espressive che porteranno a un rivoluzionario rinnovamento della pittura italiana sullo scorcio del Medioevo, l’Officiolo di Francesco da Barberino offre la prima attestazione del fascino esercitato da Giotto, soprattutto l’affrescatore della Cappella degli Scrovegni, sull’arte pittorica contemporanea impiegata a illustrazione del discorso verbale. La riproduzione in facsimile dell’Officiolo, fedelissima all’originale, offre una preziosa documentazione, aperta alla fruizione del grande pubblico, della piú spettacolare invenzione iconografica nell’arte della miniatura italiana fra Due e Trecento: il capolavoro, imprevedibile nella sua magnificenza, di uno straordinario intellettuale dell’autunno del Medioevo. Questo Commentario, affidato alle cure di studiosi tra i piú esperti nei diversi settori di indagine, tenta di operare una prima focalizzazione storica del manoscritto, ormai definito come l’Officiolo di Francesco da Barberino, e dei suoi possibili o probabili rapporti con la piú alta cultura letteraria e figurativa contemporanea.

EAN: 9788869732195
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Introduzione di Gugliemo Cappelletti. Vicenza, Neri Pozza 1975, cm.15,5x21,5, pp.148, con 8 illustrazioni. brossura copertina figurata.
Usato, molto buono
Note: copertina lievemente scolorita.
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#334139 Angolo Antico
Il nome del curatore, Federico Ubaldini, si ricava della prefazione. In Roma, Nella Stamperia di Vitale Mascardi 1640, cm.17,5x24,5, Legatura in pieno marocchino rosso, con filetti dorati ai piatti, dorso con incisioni e dorature, 5 nervi. Esemplare collazionato, completo.volume costituito da 23 carte non numerate con 3 incisioni, pp.376, (140 di indice degli autori volgari e provenzali e di tavola delle voci, e maniere di parlare più considerabili usate nell'opera). Marca tipografica incisa in fine. Capilettera, testatine e fregi xilografici. Fra le carte non numerate: frontespizio raffigurante Cupido che prende un'ape, inciso da C.Bloemaert su disegno di A.Camas, ritratto del poeta inciso da S.Vouillemont e un altra tavola pure incisa da Boemaert. Nel testo numerato sono presenti altre 13 tavole che seguono la numerazione, a pagina 7, 91, 171, 185, 197, 211,225, 307, 319, 327, 337, 349, 357. Tavole incise in rame opera del Boemaert, del Greuter, del Della Cornia e di altri valenti incisori di quel tempo. Nell'indice alla carta i3 vi è una curiosa lapide incisa. Prima edizione. Uno dei libri figurati più belli del seicento italiano.
Usato, buono
Note: La legatura è danneggiata al dorso in quanto mancante di una piccola porzione nella parte superiore. All'unghiatura superiore sono presenti delle abrasioni, e al piatto posteriore è presente una ampia macchia copre una parte cospicua del piatto che scurisce e rovina la pelle. Internamente lo stato di conservazione è buono, solamente qualche macchietta alle ultime carte.
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Firenze, Olschki Ed. 1986, cm.17x24, pp.396, con 3 figg. ft., brossura Coll. Accademia toscana di scienze e lettere «La Colombaria» - Serie Studi, 81.

EAN: 9788822234223
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Il ventennio berlusconiano tra fascismo e populismo. Milano, Baldini Castoldi Dallai Editore 2008, cm.15x21, pp.234, legatura editoriale rigida con sovraccoperta figurata. Coll. Saggi. Le ultime cinque legislature saranno ricordate come il Ventennio berlusconiano: Silvio Berlusconi è infatti riuscito, sia da capo del governo che da leader dell'opposizione, a dettare la propria agenda di priorità. A questo atteggiamento la sinistra non ha saputo far altro che opporre delle risposte ondivaghe: a volte attraverso un antiberlusconismo intransigente, gridando al "regime", e giudicando Berlusconi un "politicante" inadeguato a guidare il Paese; altre volte offrendo un'ambigua disponibilità a creare insieme regole condivise ma uscendone sempre sconfitta. Questi comportamenti si sono rivelati inadeguati dopo la vittoria elettorale del Popolo della libertà alle elezioni del 13 aprile 2008. Da quel momento si è aperta una nuova stagione: Berlusconi ha costruito un blocco elettorale solidissimo. In questo saggio, Giannini analizza il fenomeno Berlusconi secondo una metodologia nuova: rileva i tratti di originalità rispetto al passato del nuovo governo berlusconiano e dimostra come l'idea di una comunanza di modi tra il regime fascista e quello berlusconiano non sia per nulla peregrina, ma abbia delle solide basi. Infine si rivolge anche alla sinistra, e in particolare al Partito democratico, invitandolo a riflettere seriamente sulla sconfitta elettorale e a ricominciare da capo, perché Berlusconi si può battere solo se lo si comprende davvero, senza banalizzare lui e l'elettorato che rappresenta e allo stesso tempo sapendo rinnovare se stessi.

EAN: 9788860734754
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