Rapato a zero. Le famose «telefonate del Messico» pubblicate da "La Nazione".

Firenze, Vallecchi 1950, cm.14,5x20, pp.578, brossura soprac.fig.a col. Prima edizione con autografo di Carlo Coccioli.

Milano, Ediz.CDE su licenza Rusconi Libri 1991, cm.14,5x22, pp.239, num.tavv.a col.ft. legatura ed. sopraccop.fig.a col.

Prima edizione. Firenze, Vallecchi Ed. 1961, cm.12,5x18,5, pp.275, brossura cop.fig.a col. Prima edizione. "Carlo Coccioli scrisse il gioco nel tempo di due settimane, dopo una soggiorno ad Urbino con il suo amore, una specie di favola in cui non accadde niente, è tuttavia la letteratura più fantasiosa che racconta ben misere banalità a pragone di quello che l"autore vide accadere durante quei pochi giorni, colpito da lei che non vide mai più."

Minutario di San Antonio in Texas. Con una nota sulle "Possibilità di lettura" di Giovanni Bonetto. Milano, Mondadori 1987, cm.14x22, pp.280, legatura ed.soprac.fig.a col. Coll.Scrittori Italiani e Stranieri. Prima edizione.

Pisa, Vallerini 1950, cm.13,5x18, pp.216, 800 ill.in rotocalco, 1 pianta di Roma, 14 piantine di itinerari e 10 piantine varie, legatura ed.in tutta tela.

Illustraz.di Valter Fogato. Milano, CDE su licenza Mondadori Ed. 1989, cm.17x24, pp.389, alcune ill.e tavv.bn.nt. legatura ed.sopraccop.fig.a col.

Prefazione di Dens Mack Smith. Firenze, Passigli 1983, cm.12x21, pp.204, brossura cop.fig.a colori. Coll.Le Lettere,7.

Milano, Guanda Ed. 2022, cm.14x22, pp.456, brossura cop.fig.col. Coll.Noir. Il commissario Bordelli è tornato e con lui il suo genio creatore Marco Vichi. Non tutto è perduto vede l’investigatore in pensione alle prese con il suo passato e con i ricordi di un caso che non lo ha mai abbandonato, neppure nei sogni. Nel 1947 il commissario Bordelli era alle prese con il suo primo caso importante: un giovane uomo ucciso, figlio di un industriale con un passato fascista, mai del tutto lasciato alle spalle. A quel tempo Bordelli dovette chiudere il caso per insufficienza di prove, ma il ragazzo ammazzato non ebbe mai la giustizia che meritava. Per questo il commissario ora vuole provare a tirare le fila di un cold case a cui ha sempre pensato, ma adesso che è in pensione la sola cosa che può fare è risolverlo in vesti non ufficiali. Il passato bussa sempre alla porta e, proprio quando Bordelli sta cercando di ricostruire i tasselli del caso, un vecchio amico lo invita a cena e insieme provano a ricostruire quanto avvenuto, dal ventennio fascista fino a quella tragica serata del 1947. Casualmente, o per pura fortuna, Bordelli si ritrova a bere un bicchiere di vino con una donna che in passato subì molte ingiustizie dai fascisti e che non ha mai dimenticato. Non tutto è perduto è proprio un puzzle del presente e del passato in cui Marco Vichi muove il suo amato commissario fino al dispiegamento finale.