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Stefano Bardini e Wilhelm Bode. Mercanti e connaisseur fra Ottocento e Novecento.

Author:
Curator: Scritti introduttivi di Matteo Renzi, Michele Gremigni, Cristina Acidini, Cristina De Benedictis. Con un saggio di Antonella Nesi.
Publisher: Polistampa Ed.
Date of publ.:
Details: cm.24x31, pp.285, num.ill.a col.e bn.nt. brossura con bandelle, copertina figurata a colori.

Abstract: Il presente studio prende le mosse dal rinvenimento del carteggio privato intercorso tra l'antiquario Stefano Bardini e Wilhelm Bode tra il 1875 e il 1920, un periodo cruciale della storia dell'antiquariato. Il fondo epistolare, che testimonia gli assidui rapporti tra Stefano Bardini e Wilhelm von Bode per quasi mezzo secolo, non solo introduce a un'appassionante ricostruzione della relazione tra i due , ma permette anche di entrare nell'officina internazionale del "gusto Bardini", che attraverso Bode e la Prussia avrebbe raggiunto i musei tedeschi, mentre sul versante opposto veniva esportato negli Stati Uniti e fatto proprio da collezionisti e direttori di musei.

EAN: 9788859606680
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Traduzione di A.Biavasco, V.Guani. Milano, Mondadori 2009, cm.15x24, pp.345, brossura cop.fig. Coll.Oscar Bestsellers. Chi è lo sconosciuto gracile e male in arnese, avvolto in un cappottone nero, in cui Melik, immigrato turco di seconda generazione nato ad Amburgo, continua a imbattersi? Dopo l'11 settembre la vita del giovane, devoto musulmano e promessa della boxe, soffre di equilibri precari, e lui farebbe di tutto pur di non cacciarsi nei guai. Ma sua madre, che considera un dovere prestare aiuto a un compagno di fede, decide di dare ospitalità allo straniero. Lo strano ragazzo, che dice di chiamarsi Yssa Karpov, rivela di essere un profugo ceceno fuggito da un carcere russo e di essere entrato in Germania clandestinamente con l'intenzione di studiare medicina, grazie anche all'aiuto che gli verrà fornito da Tommy Brue. Peccato che Brue non abbia idea di chi lui sia. Il ceceno, però, è in possesso di una misteriosa parola d'ordine capace di ridestare improvvisamente il passato: "lipizzano". Quando Brue sente questo termine per bocca di Annabel Richter, avvocato specializzato nell'assistenza agli immigrati a cui Yssa si è rivolto, sa che non si riferisce alla nobile razza di cavalli di origine slovena. Lipizzano è la parola in codice con cui suo padre indicava ingenti e loschi capitali travasati dall'Unione Sovietica nelle casse della sua banca. John le Carré torna con una storia che si confronta con gli aspetti più ambigui della contemporaneità, ponendo l'accento sulle contraddizioni delle democrazie occidentali e sull'arroganza del potere nei confronti dei più deboli.

EAN: 9788804591719
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Note: Firma a penna alla prima pagina bianca.
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#315084 Archeologia
Traduzione di Lina Castelnuovo e Barbara Tosi.Versione italiana a cura di Giuseppe Tucci. Ginevra, Le Edizioni Nagel 1975, cm.16,5x24, pp.212, 21 tavole a colori e 64 bn. legatura editoriale sopraccoperta figurata a colori. Coll.Archaeologia Mundi-Enciclopedia Archeologica. Collana diretta da Jean Marcadè.
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