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Origine della socialità e della cultura umana.

Author:
Publisher: Laterza.
Date of publ.:
Series: Coll.Storia e Società.
Details: cm.14x21, pp.376, numerose figure bn. nel testo, legatura editoriale con sopraccoperta figurata a colori. Coll.Storia e Società.

EAN: 9788842023616
ConditionsUsato, buono
Note: copertina brunita.
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Con contributi di Annalisa Bebi, Alessandro Lucchesini, Ugo Melotti, Monica Zavattaro. Firenze, Vallecchi 1992, cm.13,5x21,5, pp.139, alcune tabb.nt. brossura con bandelle,cop.fig.a col. Coll.Saggi Viola.
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S.Domenico di Fiesole, Cultura della Pace 1991, cm.13x19,5, pp.189, alcune ill.e cartine bn.nt. brossura con bandelle. Coll.Problemi.10.

EAN: 9788809603325
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#323152 Filosofia
Firenze, Pontecorboli Ed. 1993, cm.14x22, pp.180, br.cop.fig.

EAN: 9788885207219
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A cura di C. Fahy. Firenze, Olschki Ed. 1998, cm.17x24, 400 pp. con 12 tavv. f.t., Coll. Storia della tipografia e del commercio librario, 1. Si tratta dell’unico manuale italiano per tipografi sopravvissuto dal periodo della stampa manuale. L’autore, che lavorò sotto Bodoni nella Stamperia Reale di Parma, spiega nel suo manuale quali devono essere il comportamento e le conoscenze del proto di This work is the only known Italian printer’s manual from the hand-printing period. The author, who worked under Bodoni in the Stamperia Reale at Parma, deals in his manual with the qualities and knowledge required of the master-printer.

EAN: 9788822245717
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Reggello, FirenzeLibri 2007, cm.17x24, pp.229, alcune figg.in bn.nt., brossura, cop.fig. Stato di nuovo. Coll.Cose Fiorentine e Toscane,8.

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Firenze, Palazzo Strozzi, 4/05-30/06/1985. A cura di Kirsten Aschengreen Piacenti, Guido Vergani, Stefania Ricci. Firenze, Centro Di Ed. 1985, cm.21,5x23, pp.263, 202 ill.bn.e a col.nt. brossura con sopraccoperta trasparente. Testo italiano/inglese.

EAN: 9788870381023
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Traduzione di Maria Grazia Bosetti, Luca Vanni. Segrate, Arnoldo Mondadori Editore 2018, cm.16x24, pp.251, alcune tavole bn.ft. legatura editoriale cartonata con sopraccoperta figurata a colori. Collana Le Scie. Eroe di guerra. Patriota. Ubriacone. Imperialista. Politico. Depresso. Scrittore. Visionario. Aristocratico. Voltagabbana. Pittore. Nel maggio del 1940 queste erano solo alcune delle «credenziali» con cui Winston Spencer Churchill si presentava alla Camera dei Comuni per assumere l'incarico di primo ministro del Regno Unito. La nazione era in guerra da otto mesi e le cose non stavano andando affatto bene. Più che un nuovo capo del governo, il paese invocava un condottiero, e pochi, in quei giorni cupi, avrebbero scommesso sull'ormai sessantacinquenne primo lord dell'Ammiragliato. Bastarono invece quattro settimane perché i sudditi di Sua Maestà scoprissero in lui il grande leader, l'uomo capace di commuovere e spronare, il comandante in grado di salvare l'esercito britannico dalla catastrofe di Dunkerque e di decidere così le sorti del conflitto. Eppure, nei giorni drammatici in cui le inarrestabili armate tedesche si impossessavano dell'Europa occidentale e sembravano pronte a sferrare il colpo finale contro la Gran Bretagna, nella sala del Gabinetto di guerra Churchill meditava seriamente sulla possibilità di avviare trattative di pace con Hitler. Ma fino a che punto il leader britannico si spinse sulla via di un accordo con il Führer? Fino a un punto pericoloso, come sembrano rivelare i verbali delle riunioni del Gabinetto di guerra conservati presso i National Archives di Londra. In quelle ore fatali di incertezza ed esitazione, Churchill parve davvero a un passo dal prendere una decisione che avrebbe cambiato i destini del mondo. Perché non lo fece? Perché non diede ascolto a quanti ritenevano che quella fosse l'unica strada per evitare la disfatta? Con "L'ora più buia" lo scrittore e sceneggiatore Anthony McCarten ricostruisce gli eventi di quelle settimane, restituendoci un'immagine di Winston Churchill del tutto inedita, lontana dall'icona dello statista sicuro di sé e certo della vittoria. Da queste pagine emerge invece un uomo lacerato dal dubbio, quasi schiacciato dal peso della responsabilità e ridotto all'angolo dall'incalzare degli eventi, ma che, nonostante tutto, seppe trovare il coraggio di presentarsi davanti al proprio paese, per convincere, ispirare, instillare nel cuore del popolo britannico sentimenti che esso stesso non sapeva di possedere. Fu in quei giorni tormentati che Churchill ruppe gli indugi, respinse ogni ipotesi di trattativa e rivolse alla nazione uno dei discorsi più celebri di tutti i tempi, utilizzando quella che allora sembrava essere l'unica arma a sua disposizione: le parole. Si dice infatti che nell'ora più buia egli seppe mobilitare e mandare in battaglia la lingua inglese. Non è solo una bella metafora. Quel discorso fu indubbiamente un magnifico saggio di arte oratoria, un'arte che Churchill aveva appreso dai greci e latini, in particolare da Cicerone. Ma, soprattutto, fu il suo modo di restare dalla parte giusta della Storia.

EAN: 9788804685906
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