Carte dell'archivio arcivescovile di Pisa. Fondo Luoghi Vari 1 (954-1248).

Firenze, Edizioni Polistampa 2005, cm.15x21, pp.78, alcune figg.bn.ft. brossura Quaderni del Servizio Educativo,11.

Edizione critica integrale a cura di David Giovanni Leonardi. Udine, Pizzicato 2008, cm.24x32, pp.78, brossura cop.fig. Serie. Coro "Giovanni Battista Candotti" di Codroipo (Series).

A cura di Mauro Lombardo. Roma-Catania, Ediz.d'Arte La Vite 1993, cm.21x28,5, pp.nn.ca30, 159 tavv.bn.e col.ft. brossura cop.fig.a col.

Prefaz.di Umberto Cecchi. Firenze, Edizioni Polistampa 2007, cm.18x24,5, pp.141,(3), ca 30 foto a col.nt., legatura ed.cartonata, sopraccop.fig. a colori. A 25 anni dalla sua prima apparizione esce una nuova edizione di Ratafià e ghirighio. Queste due parole, apparentemente così oscure, indicano l'alfa e l'omega della cucina pratese: il "ratafià", bevanda di dame e cavalieri del Settecento modestamente alcolica e molto fruttata, e il "ghirighìo", termine che ricorda formule di maghi e stregoni e invece non è altro che l'indimenticabile castagnaccio. Fra le prelibatezze descritte si citano anche i berlingozzi, gli zuccherini di Vernio, il cinghiale alla montepianina, la mortadella di Prato e i famosi sedani ripieni. Il libro di Vestri e Mannucci ha però anche il merito di rompere una prolungata lacuna nella memoria, riproponendo non solo l'idea del cibo, ma anche gli usi, i costumi e le tradizioni di una città unica nel suo genere.