CART go to cart
Books
Total
FREE SHIPPING COSTS
FOR ORDERS OVER
35 € TO ITALY
70 € TO EUROPE

Cagliari e i suoi teatri. Compagnie, repertori, autori, attori, pubblico, impresari, cultura e società tra Otto e Novecento nel fondo Amat-Sanjust.

Author:
Publisher: Edizioni dell'Orso.
Date of publ.:
Series: Coll. Sardegna: Memoria e Radici.
Details: cm.17x24, pp.520, 30 ill. in bianco e nero, 20 tavv. a colori ft. brossura copertina figurata a colori. Coll. Sardegna: Memoria e Radici.

Abstract: PARTE I • IL FONDO AMAT-SANJUST: CAP. I – DESCRIZIONE DEL FONDO AMAT DI SANFILIPPO-SANJUST DI TEULADA • CAP. II – I LIBRETTI D’OPERA NEL FONDO AMAT-SANJUST • CAP. III – LE COMMEDIE, I DRAMMI, LE TRAGEDIE • CAP. IV – I QUADERNI MANOSCRITTI DEL SANJUST E L’ELENCO AMAT • CAP. V – ENRICO AMAT ED ENRICO SANJUST: CENNI BIOGRAFICI E PROFESSIONALI • PARTE II • I TEATRI DI CAGLIARI: CAP. I – I LUOGHI DEL TEATRO • PARTE III • COMPOSITORI MUSICALI ED AUTORI DI PROSA NEI MANOSCRITTI AMAT-SANJUST: CAP. I – INDICE DI FREQUENZA DEI COMPOSITORI • CAP. II – IL SECONDO MANOSCRITTO DEL SANJUST • CAP. III – IL TERZO MANOSCRITTO DEL SANJUST • CAP. IV – IL QUARTO MANOSCRITTO DEL SANJUST • PARTE IV • I GENERI TEATRALI: CAP. I – I GENERI TEATRALI PRESENTI NEI TEATRI DI CAGLIARI • CAP. II – I GENERI TEATRALI RIPORTATI NEL SECONDO MANOSCRITTO DEL SANJUST • CAP. III – IL TERZO QUADERNO MANOSCRITTO DEL SANJUST • CAP. IV – IL QUARTO QUADERNO MANOSCRITTO DEL SANJUST • PARTE V • LE COMPAGNIE TEATRALI: CAP. I – LE COMPAGNIE PRESENTI AL TEATRO NUOVO DIURNO • CAP. II – LE COMPAGNIE PRESENTI AL TEATRO CERRUTI • CAP. III – LE COMPAGNIE PRESENTI AL POLITEAMA REGINA MARGHERITA • CAP. IV – LE COMPAGNIE PRESENTI NEI TEATRI CARBONI E NEL TEATRO VALDÈS • PARTE VI: INDICE DEGLI AUTORI • PARTE VII: APPENDICI DOCUMENTARIE • INDICE DEI NOMI DI PERSONA E DEI TEATRI • SEZIONE GRAFICI • TAVOLE FUORI TESTO.

EAN: 9788876944727
EUR 41.32
-44%
EUR 23.00
Available
Add to Cart

See also...

Alessandria, Edizioni dell'Orso 1998, cm.17x24, pp.624, 20 tavole ft. brossura copertina figurata a colori. Coll.Sardegna Memoria e Radici. Seconda edizione ampliata e rivista. Salvatore Vidal nasce a Maracalagonis il 26 ottobre 1581 e muore a Roma il 28 gennaio 1647. Fra le sue opere, il manoscritto della Vida si presenta come una sorta di geometrica costruzione storico-metaforica, giocata sulle parti della Passione di S. Antioco – una vera e propria unità drammatica -, ambientata, prima in un archeologico Nord-Africa del I-II Secolo d.C. e poi nei luoghi deputati d’un Sulcis stupefacente nella sua primigenia bellezza: scenario edenico per l’azione drammatico-martiriale. Sicché i paesaggi e i centri del Sulcis o del nord-Africa, di Cagliari o di Iglesias-Froremundu, di Mara o di Sigerro sono sempre loci geografici definiti, ma, allo stesso tempo, anche stupefacenti archetipi, come dilatati su dimensioni universali, fino a diventare scenari ideali della vicenda agiografica di Sant’Antioco. Nella cornice della contesa delle reliquie fra Sulcis ed Iglesias si evolve la festa di Sant’Antioco: tempo religioso, ma anche occasione ludica e commerciale, dove si ballano «ballus sardus» al suono di «launeddas», ci si cimenta in gare di «strumpa», si vendono e si acquistano le merci più svariate. Ne sono emblematico esempio i Tabarchini che abitano l’Isola di San Pietro. Sulcis la bella, luogo d’esilio ma anche di manifestazione del sacro, mantiene, insieme alla virtù taumaturgica del Santo, la potenza di attrarre le folle, finendo col tramutarsi in spazio paradisiaco: nell’Isola di Sant’Antioco.

EAN: 9788876942952
EUR 41.32
-46%
EUR 22.00
Available
Premessa di Guido Baldassarri. Alessandria, Edizioni dell'Orso 1993, cm.17x24, pp.VIII,136, br., cop.fig.con bandelle. Allo stato di nuovo. Coll.di Letteratura Italiana. Contributi e Proposte,24. L'opera di Angelo Beolco, autore-attore padovano del Cinquecento, ha per protagonisti i ceti più umili: un mondo oscuro che fornisce, come un'inesauribile miniera, facili ""soggetti letterari"" per rallegrare noiose serate. La carica dissacrante e dirompente delle sue commedie ha origini, prima ancora che dalle contemporanee macaronee, dalla sua personalità polemica e multiforme. La disfatta veneziana di Agnadello, la polemica sulla lingua con il Bembo, la contrapposizione alle teorie antivillanesche del Folengo, costituiscono lo scenario in cui vive il suo personaggio più emblematico: quel Ruzante furbo e, tuttavia, credulone, petulante e, ancora di più, pavido: suicidio ed eternamente famelico. Nel panorama ""regolare"" della commedia del Cinquecento, Angelo Beolco rappresenta Ruzante un elemento di disturbo nel paesaggio letterario, una ""nota stonata"" nell'armonia progettuale di un'arte che strizza l'occhio alla città ideale, e che fa da contrappunto al buon governo del Principe. Con lui il genere comico cinquecentesco perde la sua leggerezza, si rannuvola nella sua solarità, coprendosi di un velo drammatico; e il personaggio, contadino che prima era oggetto di riso, diventa soggetto storico invadendo la scena con la sua cultura, sfidando e offuscando con la sua realtà drammatica il pensiero accademico: le parti, sulla scena, si sono invertite.

EAN: 9788876941412
EUR 12.91
-38%
EUR 8.00
Available
Prima edizione. Alessandria, Edizioni dell'Orso 1997, cm.17x24, pp.252, 20 tavole ft. brossura copertina figurata a colori. Coll.Sardegna Memoria e Radici. Salvatore Vidal nasce a Maracalagonis il 26 ottobre 1581 e muore a Roma il 28 gennaio 1647. Fra le sue opere, il manoscritto della Vida si presenta come una sorta di geometrica costruzione storico-metaforica, giocata sulle parti della Passione di S. Antioco – una vera e propria unità drammatica -, ambientata, prima in un archeologico Nord-Africa del I-II Secolo d.C. e poi nei luoghi deputati d’un Sulcis stupefacente nella sua primigenia bellezza: scenario edenico per l’azione drammatico-martiriale. Sicché i paesaggi e i centri del Sulcis o del nord-Africa, di Cagliari o di Iglesias-Froremundu, di Mara o di Sigerro sono sempre loci geografici definiti, ma, allo stesso tempo, anche stupefacenti archetipi, come dilatati su dimensioni universali, fino a diventare scenari ideali della vicenda agiografica di Sant’Antioco. Nella cornice della contesa delle reliquie fra Sulcis ed Iglesias si evolve la festa di Sant’Antioco: tempo religioso, ma anche occasione ludica e commerciale, dove si ballano «ballus sardus» al suono di «launeddas», ci si cimenta in gare di «strumpa», si vendono e si acquistano le merci più svariate. Ne sono emblematico esempio i Tabarchini che abitano l’Isola di San Pietro. Sulcis la bella, luogo d’esilio ma anche di manifestazione del sacro, mantiene, insieme alla virtù taumaturgica del Santo, la potenza di attrarre le folle, finendo col tramutarsi in spazio paradisiaco: nell’Isola di Sant’Antioco.

EAN: 9788876942952
EUR 25.49
-61%
EUR 9.90
Available
Alessandria, Edizioni dell'Orso 1996, cm.17x24, pp.534, brossura, copertina figurata a colori. Coll.Sardegna Memoria e Radici. La situazione socio-economica della Sardegna tra la fine del XVII e la prima metà del XVIII secolo non era certo florida: le popolazioni, afflitte da continue carestie e pestilenze, conducevano una vita di stenti alleviata soltanto dai rari momenti di festività religiose. L'isolamento geografico e la quasi inesistenza di giornali non favorivano poi la circolazione nell'Isola di notizie dall'esterno. Le tipografie locali erano poche e dedite quasi esclusivamente all'edizione di testi religiosi che costituivano il genere prevalente di cultura. E' in questo contesto che si colloca l'attività drammatico-letteraria di Maurizio Carrus, che si svolge a San Vero Milis tra il 1718 e il 1731. Rispettivamente del 1718, del 1726-'27 e del 1731 sono i suoi tre manoscritti di gosos, componimenti diffusissimi all'epoca che venivano cantati durante le processioni drammatiche nelle quali si trasportavano i simulacri dei santi. Del 1728 è, invece, la prima rappresentazione del suo dramma sacro intitolato Comedia de la Sacratissima Passion de Nuestro Señor Iesu Christo, sacada de los quatro Evangelistas, il cui testo è una particolarissima varietà di sardo culto, a metà tra il campidanese e il logudonese, con didascalie castigliane. Nell'opera del Carrus – fino a questo momento totalmente inedita – si evidenziano frequenti concordanze con Antonio Maria da Esterzili che fanno pensare non a un'influenza esterna diretta, da parte di autori spagnoli o italiani, quanto piuttosto a una trasmissione interna. I suoi manoscritti non sono testimonianze mute di un ormai morto e sepolto gusto teatral-religioso della "Villa" di San Vero Milis del circondario di Oristano, ma costituiscono la registrazione di uno spaccato di vita culturale di un'epoca.

EAN: 9788876942396
EUR 25.82
-45%
EUR 14.00
Available