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Artusi e gli editori fiorentini. La scienza in cucina e l'arte della stampa.

Author:
Publisher: Olschki Ed.
Date of publ.:
Details: cm 17 x 24, xii-304 pp. con 6 figg. bn n.t., brossura Biblioteca dell''«Archivum Romanicum». Serie I: Storia, Letteratura, Paleografia,515.

Abstract: Continuamente stampata, venduta, tradotta e persino plagiata, La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene di Pellegrino Artusi è oggi considerata il primo long seller della cultura gastronomica italiana. Pubblicata la prima volta nel 1891, la Scienza vede il susseguirsi di quindici edizioni in vent’anni e un continuo lavoro di revisione, di cui oggi non rimane traccia, non essendo stata rinvenuta alcuna bozza di lavoro. Sin dall’esordio, Artusi è affiancato dai tipografi Landi della raffinata stamperia L’Arte della stampa di Firenze e, dagli inizi del Novecento, dalla casa editrice fiorentina R. Bemporad e figlio. Questo volume offre, per la prima volta in un’edizione scientifica e commentata, la corrispondenza intercorsa fra gli editori e stampatori fiorentini e Pellegrino Artusi e la corrispondenza, ancora inedita, intercorsa dopo la morte dell’autore fra la casa editrice Bemporad, poi Marzocco, e gli eredi di Artusi. Oltre a restituire al lettore uno scorcio dell’editoria fiorentina tra Otto e Novecento, questa corrispondenza consente di ripercorrere la prassi editoriale, le fasi di lavoro, le tecniche di stampa che si celano dietro alla Scienza in cucina: di conoscere la vera, formidabile storia del ricettario più amato dagli italiani.

EAN: 9788822267702
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Per una storia della cultura manoscritta in età moderna. Presentazione di Giorgio Montecchi. Firenze, Olschki Ed. 2020, cm 16 x 23, viii-230 pp. con 24 figg. n.t. e 16 tavv. a colori f.t., brossura È di recente cronologia il dibattito intorno al valore contemporaneo della scrittura a mano. In un’epoca dominata dall’interconnessione, nell’intreccio continuo tra le nostre vite e i nostri dispositivi elettronici, immersi in un’infosfera digitale sempre più pervasiva, sembra curioso domandarsi se sia ancora utile e necessario riferirsi alla scrittura ‘manuale’ come strumento indispensabile per ‘comunicare’. In tal senso, certi segnali captati da alcuni paesi (Finlandia, USA), nelle quali l’insegnamento della scrittura a mano è assai ridimensionato, quando non del tutto abolito, sono elementi tanto preziosi quanto preoccupanti, da portare all’attenzione collettiva. Eppure le neuroscienze si affrettano ad affermare che la scrittura a mano stimola particolari zone del cervello, ci rende più attivi e più creativi; al contempo, si stanno affermando sempre di più studi e corsi di calligrafia, di grafo-terapia e altro ancora. Al lettore non sfuggirà, fin d’ora, che orientarsi in un panorama così contraddittorio e stimolante non sia facile. La penna in mano affronta queste e altre dinamiche, cercando non solo di fare il punto della situazione, ma evidenziando mancanze, indicando ipotetiche strade da percorrere e dimostrando l’assoluta necessità di fondare una disciplina (o una meta-disciplina) che dia autorità, continuità e scientificità a tutti questi aspetti della cultura scritta.

EAN: 9788822267009
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