Lo scarabeo d'oro e altri racconti.

A cura di Maria Cristina Grandi. Milano, Principato 1997, cm.15x23, pp.XXXVII,232, brossura cop.fig.a col. Coll.Leggere Narrativa Straniera.

Introduz.di Attilio Brilli, Traduz.di Maria Gallone. Milano, BUR, Corriere della Sera 1997, cm.13x20, pp.179, brossura cop.ill.a col. Coll.Ediz.Speciale, 50° BUR.

Traduz.di Delfino Cinelli ed Elio Vittorini. Milano, Club degli Editori 1973, cm.14x23,5, pp.VIII,160, legatura ed.cartonata. Coll. Il Laccio Nero,7.

Prefazione di Gabriele La Porta. Traduzioni di Daniela Palladini e Isabella Donfrancesco. Edizioni integrali. Ponte Galeria, Newton Compton Editori 2014, cm.14x20,5, pp.480, legatura editoriale cartonata, copertina figurata a colori. Collana I MiniMammut, 10. "Non c'è racconto degno di questo nome se dalla prima parola non suscita l'interesse del lettore che deve giungere all'ultima riga per comprendere la soluzione finale", scriveva Baudelaire. Tutte le opere di Poe presenti in questa raccolta possiedono una simile caratteristica. Il lettore che, anche solo per caso, si lasci attirare dalla prima parola, non può più tirarsi indietro ed è costretto a proseguire. In questo volume è raccolta la migliore produzione di Poe, da "Ligeia" a "La mascherata della morte rossa", da "I delitti della via morgue" a "Lo scarabeo d'oro". Nei suoi racconti l'analisi e il ragionamento si fondono con l'immaginazione visionaria, creando capolavori indimenticabili nei quali il macabro s'allea col delitto, l'incubo con la follia, l'amore con la morte. Prefazione di Gabriele La Porta.

Traduz.di R.Rinaldi. Milano, Club degli Editori su licenza A.Mondadori Ed. 1974, cm.16,5x23,5, pp.332, 8 tavv.bn.ft. legatura ed. sopraccop.fig. Coll.Fatti e Figure,48.

Contributi di Luigi de Liguori, Michele Prospero, Egidio Zacheo. Lecce, Lares Edizioni 2008, cm.14x22, pp.338, brossura con bandelle. Coll.Politeia.

Prefazione di Riccardo Nencini. Firenze, Mauro Pagliai 2012, cm.12x17, pp.84, brossura copertina figurata a colori. Coll.Le Non Guide. Settembre 2013: la Toscana si appresta a ospitare i campionati del mondo di ciclismo, il più grande avvenimento sportivo dopo i mondiali di calcio e le Olimpiadi. Febbraio 1870: in Toscana si disputa un'altra gara internazionale su due ruote. Il percorso, tra Firenze e Pistoia, è lo stesso, ma questa è davvero la prima volta. È il giorno del debutto per i pionieri del velocipede, un mezzo che sa di progresso, di velocità spericolata, di futuro. Una gara che è anche l'ultimo grande avvenimento di Firenze capitale, capace di attrarre i primi temerari sportsmen, ma anche una folla di nobili e poveracci, anzi un'intera città incuriosita, preoccupata, affascinata. Al di là del fatto sportivo, una storia di emozioni, divertente e commovente come quelle di altri tempi. Perché con quella mattina gelata, con quelle pedalate tra nebbia e fango, ci si congedò da un'epoca e se ne salutò una nuova, che arriva fino ai nostri giorni.

Bologna, Zanichelli Editore 1994, cm.21,5x23, pp.264, illustrazioni. brossura, copertina figurata a colori. Collana Nuovi Classici della Scienza, 18.