Carl Jacob Lindstrom e l'illustrazione di costume a Napoli.

A dura di Giuliana Bertelloni, Simone Berti e Pier Giorgio Ciuti. Pisa, ETS 2007, cm.14x22, pp.138, brossura copertina figurata. Coll.Percorsi di Psicoanalisi,VI,2007. I sintomi sono familiari da sempre. Potremmo dire che li troviamo già lì ad attenderci, al nostro primo vagito. Ci anticipano e costituiscono delle potenti vie di facilitazione già tracciate. I sintomi si fanno in famiglia, e possono dirsi familiari in più di un senso. Sintomi familiari perché legati a doppio, triplo filo alla struttura della famiglia luogo di elezione dei complessi tipici dello sviluppo psichico. Sintomi familiari perché diffusi, a volte in modo endemico, nella società, così abituali da risultare asintomatici. I sintomi sono talmente "noi" che spesso non ne vogliamo sapere niente di "guarire". L'essere umano è fatto di parole e dunque saranno le parole che lo precederanno, lo guideranno e gli consentiranno di esistere. Decisive sono allora quelle parole che gli rivolgerà il padre o che gli porgerà la madre. I sintomi sono familiari anche perché senza l'altro si muore. Fin dalla fase dello specchio senza l’aiuto dell’Altro, il soggetto non sa chi sia e se non è nel desiderio dell'Altro vive l'angoscia di morte. Così, quando "l’inquietante estraneità" dell’invecchiamento colpisce il soggetto, questi nel suo inconscio sa che corre il rischio di non essere più nel desiderio dell'altro e può morirne. Sintomi familiari infine ai quali corrispondono diverse strutture soggettive: nevrosi o psicosi, sublimazioni o perversioni, inibizioni o angosce. Tutte cose che si imparano in famiglia e che occorre provare ad ascoltare. Così questo testo diventa un'occasione per ascoltare ed elaborare la ricchezza delle storie personali, i differenti sintomi familiari, con l'auspicio di poter mantenere aperta un'interrogazione critica della psicanalisi.

Roma, Ediz.Scipioni 1990, cm.17,5x25, pp.VII-424, alcune tavv.bn.ft. legatura ed. sopracop.fig.a col. Responsabilità della Chiesa nella sconfitta della Rivoluzione Napoletana e guerra d'Indipendenza antispagnola 1647-48.

Impruneta, Sismel -Edizioni del Galluzzo 2001, cm.17,5x24,5, pp.XII,650, legatura editoriale in tutta tela, sopraccoperta figurata a colori. Coll.Millennio Medievale,30. Dagli studi raccolti in questo volume emergono nuovi aspetti della personalità e del pensiero teologico di Bernardo di Clairvaux e di Goffredo d'Auxerre. Lo studio su san Bernardo si basa su un'attenta analisi storica e psicologica delle sue lettere, delle sue biografie (in particolare dei Fragmenta Gaufridi) e della sua predicazione (dei sermoni scritti e di quelli solamente predicati di cui rimane eco nei riassunti tramandatici). Al corpus dell'epistolario si aggiungono tre nuove lettere; si delinea una storia del concetto di 'teologia monastica' ed emerge un nuovo atteggiamento dell'abate di Clairvaux rispetto alla questione dell'Immacolata Concezione, che ribalta completamente quello negativo tramandatoci dalla storiografia di nove secoli. Di Goffredo d'Auxerre, personalità complessa e implicata nelle lotte politico-ecclesiastiche, l'Autore si impegna a rivalutare la controversa figura messa all'indice dalla storiografia vecchia e recente. La pubblicazione di diversi testi inediti mette in luce il suo forte impegno a combattere la decadenza dell'Ordine cisterciense nello spirito delle origini e nel ricordo di Bernardo, nonché le sue più innovative concezioni mariologiche, per le quali Goffredo può essere definito precursore delle definizioni dogmatiche degli ultimi due secoli e il più grande mariologo del suo tempo.

Del signor dottore Saissy medico chirurgo a Lione. traduzione dla francese. Pisa, Presso Sebastiano Nistri 1823, cm.11,5x18, pp.220, rilegatura in mezza pelle, tassello al dorso, carta marmorizzata.

Dall'indice: Inrtroduzione della sifilide in Europa, e dell'uso dei mercuriali per curarla. Gravissimi sconci e talora micidiali dall'uso del mercurio cagionati. Altri rimedj tentati per la sifilide. Metodo di usare la Salsapariglia con evidente profitto. Vari esperimenti che assicurano il felice riuscimento dell'esposto metodo. Casi di sifilide prima trattata co' i rimedi mercuriali con tristo esito. Casi di Lue vergine cioè non mai avanti tocca dai mercuriali, medicata colla Salsapiglia solamente. Casi d'altre malattie non veneree, nelle quali la Salsapariglia fu usata con buon evento. Brescia, Presso Foresti e Cristiani 1819, cm.10,5x14, pp.VIII,188, brossura originale. Edizione originale.