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La storia senza miti di Agatarchide di Cnido.

Autore:
Editore: Ediz.ETS.
Data di pubbl.:
Dettagli: cm.14x21, pp.64, br,cop.con bandelle.

Abstract: Nei primi estratti dal De mari Erythraeo conservatici da Fozio Agatarchide di Cnido tratta a lungo del valore che il mito può avere nella ricostruzione del passato, cioè nella storia: si tratta di un problema col quale gli storici greci si sono sempre misurati, alcuni anche sul piano teorico, tutti su quello pratico. Da questo punto di vista Agatarchide non fa niente di nuovo. Tuttavia questo suo testo rappresenta per noi un documento prezioso non solo in rapporto alle discussioni storiografiche del suo tempo (II a.C.) e per le fonti utilizzate (materiali provenienti da commentari, da diatribe di filosofi, da repertori di miti): per affermare le sue posizioni, infatti, l'autore guida il lettore attraverso una lunga galleria di figure mostruose, eroi e divinità del mondo greco e gli fa conoscere una delle testimonianze di critica al mito tra le più radicali che il mondo antico ci abbia tramadato.Attualmente non è disponibile per il lettore italiano in libreria nessuna traduzione del De mari Erythraeo di Agatarchide di Cnido (a una traduzione italiana dell'intero testo l'autrice sta lavorando e questo volume costituisce il primo frutto del suo lavoro) né esiste alcun commento, neanche in altre lingue, alla sezione dell'opera che viene presentata, tradotta e commentata in queste pagine.Il volume costituisce dunque una novità per più motivi.Anna Santoni è ricercatrice di Storia greca presso la Scuola Normale Superiore di Pisa. Fra i suoi lavori: Senofonte. I Memorabili, Milano 1989; Plutarco, Le vite. Pericle e Fabio Massimo, Milano 1991; Aristotele. La costituzione degli Ateniesi, Bologna 1999; Palefato. Storie incredibili, Pisa 2000.

EAN: 9788846705181
EUR 7.23
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#189235 Filologia
Testo greco a fronte. Pisa, Ediz.ETS 2000, cm.13x20, pp.140, brossura cop.fig. La mitologia greca conta una quantità innumerevole di storie incredibili. In questa operetta, molto nota nella tarda antichità, Palefato parte dal presupposto che ogni mito racconti un fatto veramente accaduto, perfettamente credibile e confrontabile con la realtà contemporanea. Armato di questa convinzione, ci fornisce le sue interpretazioni di molti miti greci, a volte bizzarre, a volte divertenti, sempre coerentemente del tutto libere da ogni aura di mistero e di soprannaturale. Il testo a fronte e le note permettono un uso scolastico del volume a diversi livelli e sia per l’apprendimento della lingua che per la conoscenza dei miti greci e della loro critica razionalistica. Si continua in questo senso una tradizione antica, secondo la quale già nel XVII secolo e fino al XIX, il P.A. è stato proposto ai giovani europei come libro di testo per lo studio del greco e per la conoscenza della mitologia, aspetto fondamentale della civiltà greca.

EAN: 9788846703668
EUR 10.33
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#114153 Arte Pittura
Firenze, Galleria dell'Accademia, 10 giugno- 2 novembre 2008. A cura di Daniela Parenti. Firenze, Giunti Ed. 2008, cm.25x32, pp.325, numerose figure a colori nel testo, brossura copertina figurata a colori , con bandelle. Coll.Firenze Musei. Proseguendo nella valorizzazione della pittura "primitiva" intrapresa negli ultimi anni con le mostre dedicate a Giotto, all'Arte a Firenze nell'Età di Dante, a Puccio di Simone e a Lorenzo Monaco, la Galleria dell'Accademia di Firenze intende ora rendere omaggio ad uno straordinario pittore "straniero", Giovanni da Milano, che fu protagonista della scena fiorentina toscana alla metà del Trecento, negli anni caratterizzati tristemente dalla terribile peste nera del 1348. Nativo di Caversaio, un paese del comasco, Giovanni iniziò la propria attività in Lombardia, nei territori dominati dalla potente signoria dei Visconti, alla cui corte soggiornarono fra gli altri Giotto, intorno al 1335, e Francesco Petrarca, nel 1353. In questo clima colto e sofisticato avvenne probabilmente la formazione di Giovanni da Milano, che seppe armonizzare la lezione giottesca con influenze gotiche di provenienza transalpina. Gran parte dell'attività venne tuttavia svolta dal pittore a Firenze, dove egli figura nel 1346 fra i maestri stranieri presenti in città, e dove lasciò i suoi maggiori capolavori, fra i quali il polittico per la chiesa di Ognissanti, gli affreschi della Cappella Guidalotti-Rinuccini nella chiesa di Santa Croce, la Pietà firmata e datata 1365 della Galleria dell'Accademia. La mostra, la prima di taglio monografico dedicata a Giovanni da Milano, mira a ricostruire nel modo più esaustivo possibile il percorso artistico del maestro, il cui catalogo annovera circa 25 opere, e a far conoscere al grande pubblico le doti straordinarie del pittore, evidenti sia in opere monumentali come il Polittico del Museo Civico di Prato, che in lavori di destinazione privata. Partendo dal catalogo messo progressivamente insieme da Pietro Toesca (1912), cui va il merito di aver riportato in luce i caratteri lombardi del suo linguaggio, e, fra gli altri, da Miklòs Boskovits (1966) e Mina Gregori (1980; 1995), si cercherà di riavvicinare i frammenti dei polittici dispersi oggi fra collezioni diverse, offrendo l'occasione irripetibile di una verifica tecnica e stilistica delle ipotesi. Si rimanda alla mostra "gemella" degli Uffizi il compito di illustrare i riflessi dell'attività di Giovanni da Milano a Firenze e documentare le influenze reciproche, ma anche le profonde differenze, che intercorrono fra il pittore lombardo e i coevi maestri fiorentini, Così legate, le due mostre offrono una eccezionale panoramica sulla pittura fiorentina del tardo Trecento e sulla ricchezza e varietà di quella che possiamo considerare l'eredità di Giotto non solo a Firenze, ma anche in Italia settentrionale, consentendo un bilancio complessivo alla luce dei numerosi studi usciti sull'argomento negli ultimi anni.

EAN: 9788809059788
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Firenze, Vallecchi Ed. 2007, cm.12x16, pp.63, legatura cartonata ad anelli, cop.fig.a col. Coll.I Quaderni del Mangiar Sano. Strano ortaggio la melanzana, con quel suo nome che non si capisce bene da dove provenga. Gli arabi la chiamavano "badinjan", e a partire dalI'VIII secolo ne hanno sparso i semi in tutto il bacino del Mediterraneo. In epoca medievale dalla Sicilia la fecero entrare in Italia, dove a lungo è stata ritenuta la causa di tremende malattie: si diceva infatti che la "mela insana" rendesse malinconici e lussuriosi, e che consumarla facesse addirittura venire la peste o diventare folli. Rivalutata oggi sul piano nutrizionale, la melanzana sta riscuotendo un enorme successo gastronomico. Grazie al suo scarso apporto calorico e ai molti metodi di cottura cui si presta risulta perfetta per le esigenze dietetiche della vita moderna e permette di scatenare la fantasia ai fornelli.

EAN: 9788884271938
EUR 5.50
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EUR 2.90
Disponibile
A cura di Mario Merlino. Milano, Franco Angeli cm.14x22, pp.414, alcune tavole bn.ft. brossura copertina figurata.

EAN: 9788820455323
EUR 33.57
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Traduzione di Andrea Terzi. Milano, Mondadori Ed. 1979, cm.14x21, pp.288, legatura ed.soprac.fig.a col. Coll.Omnibus.
Note: Timbro all' interno della parte posteriore della coperta
EUR 7.00
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