The Solo Keyboard Music. Vol. 21. Six Sonatas with Varied Reprises. Miklos Spanyi - clavichord.

A cura di Antimo Negri. Torino, UTET 1978, cm.15x24, pp.742, 8 tavv.bn.ft. legatura editoriale in tutta tela, fregi in oro al dorso. Collez.Classici della Filosofia. Collezione diretta da Nicola Abbagnano.

Miklos Spanki - clavichord Genere: Classical - General. BIS 2012, 1 CD, Playing Time: 72 min. AudioCD, The Solo Keyboard Music,24.

Seconda versione italiana eseguita sulla terza edizione tedesca con aggiunte e note del Dott. G.Rummo. Napoli, Giovanni Jovene Librajo-Editore 1882, cm.16x23, pp.VI,822,VII-XIV,41,(1), rilegatura coeva in mz.pelle, titoli, filetti e fregi in oro al dorso. (fioriture al taglio; un quartino allentato.)

Accompanies the exhibition at the National Gallery, London 1 October 2018 – 27 January 2019 and Gemäldegalerie, Staatliche Museen zu Berlin 1 March – 30 June 2019. With contributions by Andrea De Marchi, Jill Dunkerton, Babette Hartwieg, Katharina Weick Joch. National Gallery Publications 2018, cm.24x28, pp.304, ill.col. paperback cover colour. Andrea Mantegna (c. 1431–1506) and Giovanni Bellini (active c. 1459; died 1516) each produced groundbreaking paintings, marked by pictorial and technical innovations, that are among the masterpieces of the Italian Renaissance. Exploring the fruitful dynamic between Mantegna’s inventive compositional approach and interest in classical antiquity and Bellini’s passion for landscape painting, this fascinating volume examines how these two artists, who were also brothers-in-law, influenced and responded to each other’s work. Full of new insights and captivating juxtapositions—including comparisons of each of the artist’s depictions of the Agony in the Garden and the Presentation to the Temple—this study reveals that neither Mantegna’s nor Bellini’s achievements can be fully understood in isolation and that their continuous creative exchanges shaped the work of both.

Prato, Aurora Boreale 2022, cm.14,8x21, pp.136, brossura. Collana I Simboli Eloquenti. Sogno, visione, profezia: questo continuum ci giunge dalle tradizioni e dalle mitologie più lontane, ma al tempo stesso, in un annullamento del tempo lineare, vicine e presenti. Il sogno simbolico, da cui muove l'intensa e ossimoricamente limpida narrazione di L'Arco e la Lucerna proviene dalle immutate regioni dell'Umano. Anch'esso si fa carico, come narra il poeta, attraverso la visione, che semplicisticamente definiamo onirica, di una promessa, di una profezia, di indicare un percorso sul quale è sospinto colui che ha aperto le porte al sogno. Matteo Maragna si mostra, in questa pregevole raccolta, confidente con gli strumenti della parola poetica e ci lascia, prima ancora del quadro complessivo dell'opera, componimenti di alto valore, unendo - a proposito di symblum - la musicalità del verso al succo semantico del testo.