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La pazienza del giardiniere. Storie di ordinari disordini e variopinte strategie.

Autore:
Editore: Einaudi.
Data di pubbl.:
Dettagli: cm.15x23, pp.198, brossura copertina figurata a colori.

Abstract: Oppressa da una frenetica gestione del tempo, la nostra epoca ha un grande bisogno di pazienza, virtù protagonista in questo libro di Paolo Pejrone, senza alcun dubbio nostro "giardiniere" per eccellenza, principale responsabile della nuova attenzione culturale che circonda piante e giardini. Il lavoro del giardiniere richiede un senso diverso del tempo e del vivere: "in giardino non c'è fretta", come recita uno dei capitoli del libro. Il tempo della natura non può essere forzato e costretto. E, in questo modo, l'astuzia della ragione ci conduce a una sorta di "piccola ecologia del bello": il bello diventa un mezzo per raggiungere il buono. Il curare i fiori, il crescere con delicatezza e attenzione piante e alberi si rivela, nella sua necessaria lentezza, un modo per cambiare il nostro atteggiamento verso il tempo. "La pazienza del giardiniere" vuole chiarire e ribadire la concezione, imperniata sulla semplicità, che Pejrone ha del giardino, aborrendo e esecrando ogni sofisticazione, sia concreta che metaforica. Il libro evidenzia poi il rapporto che la società civile deve avere con il verde pubblico, denunciando il dilettantismo e l'arroganza con i quali spesso si agisce nel costruire e curare giardini e altri spazi comuni. Il nuovo libro di Paolo Pejrone, "giardiniere" per eccellenza, principale e meritorio responsabile della nuova attenzione culturale che circonda piante e giardini. Il lavoro del giardiniere richiede un senso diverso del tempo, dell'agire e del vivere: "in giardino non c'è fretta", come recita uno dei capitoli del libro. Il tempo della natura non può essere forzato, stressato, costretto. Grande spazio hanno nel libro fiori e piante, attraverso l'inimitabile modo di raccontarle e descriverle che ha reso Pejrone celebre, attraverso una brevità lieve ma densa. Tra un capitolo e l'altro si alternano "le guerre del giardiniere": le garbate, ma ferme, denunce sull'incuria, la trascuratezza, o la decisa ostilità nei confronti della natura.

EAN: 9788806199883
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Milano, Feltrinelli Ed. 2004, cm.14,5x22, pp.197, 24 ill.a col.in tavv.ft. brossura copertina figurata a colori , con bandelle. Coll.Varia. Architetto dei giardini, collaboratore di giornali e riviste d'opinione e specialistiche, vicepresidente per l'Italia della International Dendrology Society, Pejrone dedica questo libro all'amore, la disciplina, l'arte di badare a orti e giardini, all'arte di capire le piante. Offre molti esempi del "ben fare" ma anche numerosi esempi del "mal fare", trasferendo nel testo anche una buona dose di polemica, fra politica, estetica e lavoro sul campo.

EAN: 9788807490217
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Illustratore Gionata Alfieri. Milano, Feltrinelli Ed. 2004, cm.14,5x22, pp.197, 24 ill.a col.in tavv.ft. brossura copertina figurata a colori , con bandelle. Coll.Varia. Se è vero che "in giardino non si è mai soli" è ancora più vero che il giardino impone (e fa apprezzare) virtù come la tenacia, la diligenza, la caparbietà. Il rapporto con la terra e le piante è fatto di ostinazione, di prove, di interventi che misurano, molto pragmaticamente, la tenzone fra l'innamorata intelligenza del giardiniere e la stizzosa resistenza, la finta cedevolezza, l'umorale compiacenza di una flora che l'immaginazione, incautamente, dipinge come gentile. Attraverso una serie di ritratti di celebri e meno celebri giardinieri, Paolo Pejrone ci racconta le gesta di professionisti, amatori o semplici ortolani che hanno dedicato la loro vita al giardino.

EAN: 9788807490262
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A cura di Francesco Perfetti. Milano, Il Giornale su Licenza Einaudi 2015, cm.13,5x21, pp.XXX,776, legatura editoriale copertina figurata. Coll.Biblioteca Storica. Il Giornale. La monumentale biografia di De Felice rimane un punto di riferimento imprescindibile per i lettori e gli studiosi non solo italiani. Mussolini il rivoluzionario, pubblicato per la prima volta nel 1965, ha inaugurato un’innovativa ricerca che in otto tomi racconta, senza pregiudizi storici o ideologici, la parabola del fascismo. Agitatore, scrittore, ribelle, pacifista, interventista, volontario: l’autore mette insieme i diversi aspetti del giovane Mussolini e li ricostruisce dagli anni dell’infanzia alla nascita del regime. In appendice sono raccolti i documenti relativi al periodo considerato: le lettere di Mussolini, il manifesto-programma del Partito politico futurista, il programma dei fasci di combattimento e quello dannunziano per la marcia su Roma.
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#238517 Architettura
Fotografie di Achim Bednorz. Traduzione di Andrea Panaccione. Koln, Konemann 2003, cm.27x32, pp.520, numerose figure a colori nel testo, legatura editoriale sopraccoperta figurata a colori.

EAN: 9783829025652
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Trieste, Edizioni Italo Svevo 1982, cm.25x34,5 pp.112, con foto in bianco e nero. Legatura editoriale con sovracopertina figurata a colori. Trieste anni trenta e un sommario di cronaca cittadina, che ripropone in una sorta di «mostra retrospettiva» memorie d’epoca non ancor spente nelle generazioni del primo dopoguerra, se pur sbiadite dal tumultuoso trascorrere di mezzo secolo di avvenimenti, e ha per sottotitolo, «Momenti di vita triestina e cronaca delle trasformazioni edilizie», che per se stesso precisa i termini e fissa i limiti del lavoro. Cronaca di profondi mutamenti di crescita e di fisionomia d’una città che, spezzati i secolari legami con l’Austria degli Absburgo, viveva l’euforia del suo primo ricongiungimento alla Madrepatria, lungamente auspicato e tenacemente voluto dalle sue componenti etniche e culturali più cospicue. Trieste, superato il primo impatto con una realtà nuova, inconsueta, – diversa, forse, da quella romanticamente sognata – sembrava presa da una rinnovata smania di fare; da un’arcana interiore spinta di realizzare quanto era nei suoi sogni; quanto la guerra aveva interrotto; quanto i suoi amministratori s’erano riproposti decine e decine d’anni prima, dovendosi al?ne arrendere di fronte a insormontabili problemi politici, tecnici e finanziari. Trieste non solo ebbe la sua Università nel 1924, ma la si volle maestosa, completa, «punto di convergenza di tante genti diverse». Il porto fu ricostruito e potenziato; il grande silo granario, realizzato nel 1937, rese concorrenziale con gli scali nordici, il commercio dei grani. Da Trieste partì la prima linea aerea civile, mentre i cantieri di Monfalcone producevano la prestigiosa serie degli idrovolanti «Cant Z». Il grande acquedotto del Randaccio sciolse l’annoso nodo del problema idrico. Fu parimenti risolto il problema della fognatura. Con la creazione dei CRDA, nati dalla fusione di prestigiosi cantieri preesistenti, l’industria navale prese nuovo impulso, donando alla marineria italiana navi passeggeri da leggenda, come la «Saturnia», la «Victoria», il «conte di Savoia»; e a quella militare gli incrociatori «Trieste» e «Cadorna», le navi da battaglia «Vittorio Veneto» e «Roma». La città fu migliorata nelle sue strutture e nei suoi servizi. Sorsero nuovi quartieri popolari. Fu operato il risanamento della città vecchia, aperte nuove arterie cittadine, costruite scuole, sistemati musei, operati ricuperi del patrimonio archeologico.
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18 illustrazioni di Guttuso e Treccani. Firenze, L'Indiano 1976, cm.14x22, pp.146, brossura Seconda edizione.
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Note: Esemplare con dedica autografa di Piero Santi.
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