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#323921 Dantesca

La Sicilia nella Divina Commedia.

Autore:
Editore: Aurora Boreale Ed.
Data di pubbl.:
Collana: Coll.Simboli & Miti.
Dettagli: cm.13x18,5, pp.64,ill.col.nt. brossura copertina figurata a colori. Coll.Simboli & Miti.

Abstract: La Sicilia, terra di sole, di miti, di tradizioni e di civiltà, centro simbolico e geografico del Mediterraneo e da sempre punto d'incontro tra Africa e Europa, tra Oriente e Occidente, con la sua storia ed i protagonisti delle sue vicende è stata rappresentata in numerose opere letterarie, dall'antichità fino ai nostri giorni. A molti però sfugge quanto l'isola di Trinacria, che vide il peregrinare di Odisseo, il genio di Archimede e di Empedocle, il dramma del ratto di Kore e le imprese dello Stupor Mundi Federico II, sia presente e narrata in numerosi canti della Commedia dantesca, l'opera più importante e significativa della nostra letteratura. Achille Mazzoleni, nato a Bergamo nel 1864 e laureatosi in Lettere a Pavia, insegnò in Sicilia, ad Acireale, dal 1890 al 1893. Nello stesso 1993 scrisse La Sicilia nella Divina Commedia, un saggio fondamentale per la comprensione della geografia storica, mitico-simbolica e allegorica della somma opera dantesca. Un libro, unico nel suo genere, che mette in luce, a più livelli interpretativi, la costante presenza della Sicilia, dei suoi miti e dei suoi protagonisti storici nei canti della Divina Commedia e nella visione escatologica, esoterica, umana e cosmogonica di Dante Alighieri. Con prefazione di Nicola Bizzi.

EAN: 9791255042594
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Bari, Laterza 1942-1943, 3 volumi. cm.12,5x20,5, pp.XIV,396,320,358, brossure. Biblioteca di Cultura Moderna.
EUR 54.00
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A cura di Simonetta Bartolini. Firenze, Mauro Pagliai Editore 2011, cm.17x24, pp.64, ill.bn.e a col.nt., brossura cop.fig.a col. “Lasciatemelo dire: l’umiltà italiana è veramente esemplare. Non sentirete mai uscire dalla nostra bocca una parola vanagloriosa; noi siamo poveri, noi siamo falliti, noi non abbiamo né buoni generali, né buoni soldati di mare, né buone leggi, né buoni amministratori, né galantuomini, né Capitale definitiva. Una volta almeno gli Italiani potevano vantare il bel cielo d’Italia. Oggi è sparito anche quello”. Così scriveva nel 1871 Carlo Lorenzini (1826-1890), in arte Collodi, reso immortale dalla storia del burattino di legno che diventa uomo più che dall’attività di giornalista, sagace polemista, critico di costume, fustigatore dei vizi e delle contraddizioni italiche. Almeno fino a quando l’artista Sigfrido Bartolini, che di Pinocchio nel 1983 fece una monumentale edizione illustrata, non raccolse numerosi scritti giornalistici accompagnandoli con un saggio, Attualità di Carlo Lorenzini, destinato a mostrarne l’attualità e il valore. Pubblicato purtroppo dopo la morte di Sigfrido Bartolini, a cura della figlia Simonetta, questo volume contiene sia il saggio che l’antologia di articoli, corredati dalle xilografie del maestro. La riflessione di Bartolini nasceva da una quantità di appunti e annotazioni raccolte durante la lettura dell’opera di Collodi, in particolare degli articoli scritti per vari fogli dell’epoca come «Il Lampione» e «Lo Scaramuccia», da lui stesso fondati, o «Il Fanfulla» e «La Nazione». Ironico, arguto e senza peli sulla lingua (già in epoca granducale si era visto chiudere un giornale da lui diretto), Collodi, ex combattente nelle patrie battaglie, osservava con un misto di stupore e costernazione le manovre dei politici nell’Italia appena unita e ne denunciava le storture. L’artista pistoiese, anche lui grande scrittore e polemista, ha finalmente mostrato la stupefacente modernità della visione di Lorenzini sui temi della società italiana e della gestione della politica.

EAN: 9788856401479
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Presentazioni di Edoardo Speranza, Antonio Paolucci, Beatrice Paolozzi Strozzi. Firenze Polistampa 2007 cm 21,5x31, pp.XXII,120, 8 tavv.a col e 110 bn..ft. legatura ed.soprac.fig.a col. In questo volume sono classificate e descritte le monete emesse in Toscana (esclusa la città di Firenze, zecca che è stata oggetto del secondo e terzo volume, rispettivamente con le monete della Repubblica di Firenze e le monete del Granducato di Toscana), nelle Marche e in Umbria. Nella collezione del Museo Nazionale del Bargello le zecche di Lucca e Pisa sono numericamente bene rappresentate, anche con esemplari di rilievo, ma è la zecca di Siena, con ben 451 esemplari, la più importante tra quelle comprese in questo volume. Delle zecche non toscane sono presenti esemplari interessanti, e spesso in metallo prezioso, di Pesaro e Urbino, a testimonianza dei buoni rapporti dei granduchi medicei con quelle signorie. Nel complesso, sono presenti in questa parte della collezione del Museo alcune monete del tutto inedite e molte altre che risultano essere delle varianti a quelle fino ad oggi pubblicate. Le 1235 monete descritte nel volume sono state classificate sulla base dell'opera "Corpus Nummorum Italicorum" e per ciascuna di esse la scheda tecnica riporta dati e riferimenti bibliografici.

EAN: 9788859602385
EUR 85.00
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Disponibile
#333277 Arte Saggi
Milano, Guerini e Associati 1997, cm.13,5x20,5, pp.193, brossura. Collana Scenari dell'Arte, 7. Copia fuori commercio.

EAN: 9788878027817
EUR 14.00
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