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Letteratura straniera saggi e critica

The Purple Island 1633 di Phineas Fletcher. Catania, edit 2009, cm.14x21, pp.226, con illustrazioni in bianco e nero. brossura copertina figurata a colori. Coll. Studi,9. Questo volume, affronta l'analisi degli incerti confini di ibridazione e scambio tra anatomia e letteratura nell'Inghilterra elisabettiana. Il tradizionale isolamento britannico rispetto agli esiti macroscopici della Rivoluzione Scientifica viene qui criticato attraverso l'analisi di un cospicuo corpus di testi che dall'anatomia derivano importanti motivi figurali e tematici. Collocandolo in questo panorama testuale, il volume analizza il poema allegorico The Purple Island (1633) di Phineas Fletcher. The Purple Island dimostra che l'anatomia inglese, aprendosi alle più diverse ibridazioni con generi, motivi e modi letterari, agisce non solo sulla struttura profonda del testo moderno, di cui sancisce e inficia la coerenza discorsiva, ma anche sulla natura stessa del corpo poetico, del quale offre una straniante icona visiva

EAN: 9788889726266
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Pisa, Pacini Editore 2012, cm.15x23, pp.229, brossura copertina figurata a colori. Collana Strumenti di Filologia e Critica.

EAN: 9788863154689
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Roma, Salerno Ed. 2000, cm.15x23, pp.270, 36 tavv.bn.ft. brossura copertina figurata a colori. Coll.Piccoli Saggi,7.

EAN: 9788884023087
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Roma, Salerno Editrice 2020, cm.15x21, pp.296, brossura copertina figurata a colori. Coll.Sestante. «Aveva torto e non avevo ragione». Così Fortini in ricordo di un interlocutore la cui grandezza oggi ci si rivela ancor più controversa, ma la cui intelligenza delle questioni e il cui sguardo sulla realtà circostante continuano a offrire un punto di vista con cui è impossibile non confrontarsi. In primo luogo perché, sperimentando soluzioni espressive talvolta addirittura estremistiche, Pasolini ha in fondo sempre cercato il conflitto con l'industria culturale, col senso comune. E poi perché, non rinunciando mai a presentarsi anzitutto come intellettuale civile, egli ha scommesso, senza mai derogarvi, sul valore squisitamente politico della letteratura, dell'arte, della conoscenza. Scrutato in quest'ottica da Antonio Tricomi, il bulimico work in progress pasoliniano dimostra di trovare i propri capisaldi senz'altro nelle "Ceneri" di Gramsci e nella "Meglio gioventù", nei corto e mediometraggi degli anni Sessanta, in testi teatrali come "Orgia" e "Calderón", ma, ancor più, nei suoi esiti ultimi. In particolare, nei propri risvolti saggistici (dagli "Scritti corsari" alle "Lettere luterane" e a "Descrizioni di descrizioni"), in quell'autentico “incubo” cinematografico che è il "Salò o le 120 giornate di Sodoma" e, soprattutto, in "Petrolio". È in tale, apocalittico «centone» che urge con ogni probabilità rinvenire il capolavoro almeno potenziale di Pasolini.

EAN: 9788869733994
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Roma, Salerno Ed. 2013, cm.14,5x21, pp.300, brossura copertina figurata a colori. Coll.Sestante,26. Nell'ultimo cinquantennio Joyce è stato oggetto di voghe critiche momentanee che hanno enfatizzato aspetti secondari o marginali dell'arte dello scrittore, a scapito di altri più sostanziali, perciò stesso deformando e decentrando la realtà della sua scrittura. "Joyce" di Franco Marucci vuole rappresentare un sano ed equilibrato "ritorno alla critica". Dopo avere reinserito Joyce nel suo contesto di origine - la tradizione del Rinascimento civile, politico e soprattutto culturale e letterario di fine Ottocento in Irlanda -nei capitoli centrali e finali Marucci ripercorre il tirocinio poetico e delle "epifanie" e affronta meticolosamente le quattro unità narrative del "corpus" joyciano (più una quinta, drammatica), sia come creazioni estetiche autonome sia come tappe di un'escalation poliglotta e polistilistica che culmina nel "banchetto dei linguaggi" di "Finnegans Wake". Tra i linguaggi partecipanti a questo "banchetto" uno dei primi commensali, dopo l'inglese, è l'italiano, perché quelle cinque opere germinarono, furono scritte o chiuse durante il determinante soggiorno decennale dell'autore a Trieste, dove la sua arte e la sua lingua letteraria si arricchirono e riorientarono. Marucci dedica perciò nuove e più approfondite ispezioni preliminari agli "scritti italiani", critici e giornalistici, e alle traduzioni e alle autotraduzioni joyciane, tra le quali primeggia quella di "Anna Livia Plurabelle" da "Finnegans Wake".

EAN: 9788884028266
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Roma, Bulzoni Ed. 1990, cm.15x21, pp.308, brossura Coll.Biblioteca di Cultura,415.

EAN: 9788871191492
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Note: Lievi fioriture alla copertina e ai tagli.
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Traduzione di Masolino D'Amico. Milano, Mondadori 1987, cm.14x21, pp.267, brossura con sovracopertina figurata. Coll. Passaggi,11. La vita e le opere di D.H. lawrence raccontate dall'autore di "Arancia meccanica".
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A cura di Antonella Ippolito. Palermo, :duepunti edizioni 2010, cm.13x19,5, pp.342, brossura copertina figurata. Due generazioni a confronto - un giovane inquieto e un vecchio dal passato ingombrante - tra i terminal degli aeroporti e i corridoi dei grattacieli, nella Babele metropolitana, tra la folla degli sconosciuti ai quali, stranieri, in occasione di incontri che non si ripeteranno mai più, riescono a rivelare segreti inconfessabili, e forse a far rinascere l'amore e la speranza.

EAN: 9788889987377
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Seconda ristampa dell'ediz.Firenze,1884 con l'aggiunta di un indice di nomi. Firenze, Sansoni Ed. 1956, cm.15x24, pp.XII,550+18nn. brossura. Intonso
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Note: Nastro adesivo alla seconda di copertina
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Pisa, Pacini Editore 2017, cm.15,5x23, pp.214, brossura. CollI Libri dell'Associazione Sigismondo Malatesta. Studi di Letterature Comparate,23. Perseguitati ed esiliati dal cristianesimo, gli dèi di Atene e Roma sono scomparsi da secoli; la letteratura e le arti, tuttavia, sembrano averne conservato un’immagine di eterna giovinezza e splendore, fin quasi a rimuovere il trauma della loro caduta. Quasi, poiché nell’Ottocento alcuni autori – tra cui Prosper Mérimée, Henry James, Heinrich Heine, Vernon Lee, Walter Pater, Gerhart Hauptmann – hanno scritto racconti in cui gli dèi tornano col loro carico di sofferenza e di odio, non sospesi nell’atemporalità del mito, ma feriti e trasformati dalle ingiurie della storia. Veneri spettrali, Apolli cadaverici, statue assassine e reincarnazioni sinistre vengono a inquietare il presente, a ricordare che, sebbene la storia sia stata scritta dai vincitori, i vinti hanno ancora qualcosa da dire. E se gli dèi sono sineddoche della civiltà classica scomparsa, immaginare il loro ritorno significa anche porre il problema dei rapporti che legano il nostro mondo all’antichità, a valori e forme di pensiero che troppo spesso vengono banalmente indicati come «i nostri», e che è forse più proficuo osservare con la lente dello straniamento e del perturbante.

EAN: 9788869952944
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New York, Columbia University Press 1986, cm.15,5x23,5, pp.316, legatura ed. sopracop.fig. Testo in inglese.

EAN: 9780416924503
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Note: Sopraccoperta con piccole mende. Lievi tracce di umimidtà agli angoli delle pagine.
EUR 12.00
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Brighton, The Harvester Press 1988, cm.14x22,5, pp.211, legatura ed. sopracop.fig. Testo in inglese.

EAN: 9780391035911
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Note: Piccola imperfezione alla sopraccoperta, altrimenti come nuovo.
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Roma, Salerno Editrice 2019, cm.15x21,5, pp.408, brossura copertina figurata. Coll.Piccoli Saggi. Nella vita di Emily Brontë accadono pochi fatti reali: tutto accade nella forza della sua immaginazione e nei silenzi invalicabili dietro i quali lei osserva l’esterno. E cosí estorce racconto dal vento e dall’erica, dall’amato paesaggio di brughiera che non vorrà mai lasciare: il «mio mondo interiore» o il «dio dentro il mio petto» delle grandi liriche generano anche quel romanzo unico e sconvolgente che è Wuthering Heights. Di là dal mito letterario creato dopo la sua morte, l’intreccio tra vicenda biografica e concezione dell’opera, l’equilibrio tra realtà e passione, l’attualità di una giovane donna che lotta per essere «se stessa» e «libera», emotivamente e spiritualmente, ci restituiscono una straordinaria voce lirica. La sua vita breve, difficile ed estatica tocca il lettore moderno con un senso di perdita e insieme d’immensità e potenza, perché Emily sussurra al nostro orecchio l’aspirazione alla felicità e il fuoco delle paure: «Con le dita sporche / d’inchiostro, sorregge mondi illimitati», ha scritto Rosie Garland. E quei «mondi illimitati» Emily Brontë ha saputo – questa biografia lo racconta – annodarli alla terra mortale e farcene dono.

EAN: 9788869733826
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Milano, Mondadori 1995, cm.14,5x22,5, pp.277, legatura editoriale cartonata con sopraccoperta. Prima edizione.

EAN: 9788804398462
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Note: Piccola firma a penna nera in antiporta.
EUR 10.00
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Dal sommario: Diario (di Enzo Siciliano); In cosa consista l'essere ebreo (di Giorgio van Straten); Oceano Canada; Scritture; Ritratti dal sottosuolo; Mario Tobino; Cantiere; Giornali di bordo.Parente, Daniele Boccardi, Alessio Caliandro, Giovanni Heidemberg, Francesco Macrì, Giordano Meacci. N. 14, Quinta serie, aprile - giugno 2001. Milnano, Mondadori Ed. 2001, cm.12x20, pp.382, brossura copertina figurata a colori. Coll.Nuovi Argomenti.

EAN: 9788804489504
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Premessa di Allen Ginsberg. Ediz.italiana a cura di Luca Fontana. Milano, Il Saggiatore Ed. 1996, cm.14x21, pp.362, brossura con bandelle e copertina figurata a colori. Coll. Scritture,42. La cultura americana proprio in questi mesi rivaluta il proprio passato recente, gli anni Sessanta. Ne sono segno la grande mostra itinerante sulla Beat Generation, inaugurata nel marzo 1996 al Whitney Museum di New York e questa antologia: entrambe le iniziative ricevute con grande successo di pubblico. Riflesso di tale rivalutazione è anche l'interesse suscitato dalla pubblicazione di Saluti cosmopoliti di Ginsberg e il clamore che ha accolto la presenza del poeta in Italia.

EAN: 9788842803904
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Note: Lievi fioriture ai tagli delle pagine.
EUR 14.98
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Coll.diretta da Enzo Orlandi. Milano, Arnoldo Mondadori Ed. 1974, cm.16x21,5, pp.136, con ill.e tavv.bn.e col.nt. legatura editoriale cartonata. Coll.I Giganti delle Letterature Straniere.
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Traduzione di Elena De Angeli. Torino, Einaudi Ed. 1988, cm.16x21, pp.344, brossura soprac.fig.col. Coll.Saggi.712.

EAN: 9788806600013
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Introduzione di Enrico Milani. Milano, Medusa Edizioni 2016, cm.12x15, pp.109, brossura con bandelle. Collana Le Api,23. Per Thomas Merton la soluzione dei problemi politici e sociali della condizione dei neri d'America implicava, necessariamente, ascoltare la voce "pura e profetica" dell'uomo nero in quanto nero, in mezzo ai clamori dei falsi profeti "scettici e ridicoli" della modernità capitalistica. Perché solo nell'ascolto di quelle voci, nel rispondere al loro appello, il peccato originario della civiltà occidentale, il fatto di essersi costituita grazie alle ingiustizie perpetrate su razze considerate inferiori, poteva essere espiato e superato. Questo riconoscimento della funzione quasi provvidenziale dei neri, la loro vera rivoluzione, in realtà suona come l'ennesima conferma della condizione di peccato nella quale versa la società dei bianchi. Era la stessa battaglia che combatteva Martin Luther King e che nella sua lettera dal carcere diventa epitome di una condizione universale di ingiustizia e sopraffazione. Ma il latente e mai sopito conflitto razziale negli Stati Uniti ci dice molto più di quanto la semplice storicizzazione di quegli eventi potrebbe insegnarci. Viene in mente la chiusa del libro di Alasdair MacIntyre, "Dopo la virtù", nella quale viene evocato il momento in cui "uomini e donne di buona volontà si distolsero dal compito di puntellare l''imperium' romano e smisero di identificare la continuazione della civiltà e della comunità morale con la conservazione di tale 'imperium'". È la necessità che queste pagine indicano come un compito ancora irrealizzato, ma non irrealizzabile.

EAN: 9788876983641
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Introduzione di Riccardo Campi. Traduzione di Franca Ruggieri. Milano, Medusa 2014, cm.15x23, pp.144, brossura sopraccoperta figurata a colori. Coll.Le Porpore,118. È dal fondo dei primi anni Venti che riemerge l'immagine di Parigi in cui s'imbatte, per prima cosa, il lettore di questo libro di Arthur Power - scrive Riccardo Campi nell'Introduzione -. Nulla vi manca: l'incontro con la metropoli del giovane straniero (irlandese) con aspirazioni artistiche che vi giunge solo e sconosciuto; la sua progressiva scoperta dei diversi quartieri della città - a piedi, beninteso, «perché Parigi è troppo interessante per essere visitata in auto o in metropolitana»; Montmartre, ormai disertata dagli artisti... il nuovo quartiere degli artisti, Montparnasse, dove il giovane stringe amicizia (al caffè, naturalmente) con lo scultore Ossip Zadkine; l'ombra di Amedeo Modigliani, che la miseria sta ormai uccidendo. Non mancano neppure spogli studi di artisti, con vaste vetrate che danno su umidi giardini o, alternativamente, raggiungibili inerpicandosi su ripide scale (Parigi senza vecchie mansarde con vista sui tetti sarebbe come Roma senza Colosseo)... È la Parigi degli ambienti cosmopoliti che il lettore che conosce il VII capitolo dell'Autobiography of Alice B. Toklas si attenderebbe di ritrovare anche nelle pagine di Power - e che puntualmente ritrova... Questa cartolina seppiata della Parigi della Lost Generation è lo sfondo su cui, nelle pagine di Arthur Power, si staglia, isolata, estranea, la figura di James Joyce: «Sembrava che gli splendori e le attrazioni della vita francese attorno a lui gli fossero indifferenti e nutrissero il suo talento solo nella misura in cui egli apprezzava la propria libertà intellettuale e la propria 'convenienza'. Tutto quel che gli veniva da dire su Parigi, quando qualcuno gli chiedeva il suo parere in proposito, era: 'È una città molto conveniente', anche se io non sono mai riuscito a scoprire cosa volesse dire con questa espressione». Se non è dato sapere con certezza come si debbano interpretare queste parole di Joyce, si potrà almeno dire che Parigi fu per certo, come scrisse Borges, una di quelle «città dell'esilio / che fu per te l'odiato / ed eletto strumento, / l'arma della tua arte» - per questo, forse, Parigi appariva a Joyce «molto conveniente»: fu proprio a Parigi, infatti, che, nei mesi che seguirono l'incontro con Power, venne portato a termine e pubblicato l'Ulisse.

EAN: 9788876984112
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A cura e prefazione di Alessandro Zaccuri. Milano, Medusa Edizioni 2010, cm.11,5x20, pp.272, brossura, copertina figurata. Coll.La Zattera,25. «A differenza di altri critici portati all'applicazione della giustizia sommaria in ambito letterario, Giuseppe Bonura non invocava mai la regola del "non l'ho letto e non mi piace". Leggeva tutto, al contrario, specialmente quello che prevedeva non gli sarebbe piaciuto. Leggeva nella speranza di essere smentito, di scoprire che un narratore era cresciuto oppure che un critico aveva meglio focalizzato interessi e metodo di lavoro. E leggeva nel timore di essersi sbagliato, di aver operato un'eccessiva apertura di credito nei confronti di un autore che, invece, si era affrettato a capitalizzare la propria reputazione in chiave commerciale. Di tutti i peccati che in letteratura si possano commettere, l'unico che Bonura non era disposto a perdonare era infatti l'asservimento (intenzionale o, peggio ancora, involontario) alle regole del mercato, l'omologazione a un modello di intrattenimento "aeroportuale", il ricorso peloso alla ruffianeria e al compiacimento. Gli articoli raccolti in questo libro apparecchiano un dossier vasto quanto sorprendente, nel quale, pur ricorrendo frequentemente la stroncatura - un'arte oggi assai poco praticata, che Bonura sapeva rendere con sferzante ironia - non mancano gli esercizi di ammirazione, né le ammissioni di lealtà e valore pur in un contesto di aperto dissenso. Una lezione di "critica militante" esemplare e rara in questa società dove, anche e più che mai fra scrittori, vige il "politicamente corretto"».

EAN: 9788876982019
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Traduzione di Claudina Fumagalli. Introduzione di Pasquale di Palmo. Milano, Medusa 2021, cm.12x15, pp.132, brossura con bandelle. Collana le Api,63. Remy de Gourmont, definito da Apollinaire "Herpes Trismegisto" a causa di un lupus che lo aveva sfigurato costringendolo a un isolamento forzato, è una di quelle figure atipiche di cui è costellato il firmamento letterario francese a cavallo tra Ottocento e Novecento. Amico di Mallarmé, Huysmans, Mirbeau, Jarry, con il quale condivise l'esperienza della rivista "L'Ymagier", fondò con Alfred Vallette il "Mercure de France"”. Nel primo dei tre testi qui presentati, Dante, Beatrice e la poesia amorosa, uscito nel 1908, Gourmont passa in rassegna alcune espressioni della lirica medievale, soffermandosi in particolare sul rapporto tra l'autore della Commedia e Beatrice. Quest'ultima non viene considerata una donna in carne e ossa ma rappresenta l'archetipo della donna angelicata, con tratti che ne fanno una «statua aureolata», a cui idealmente viene contrapposta l'immagine di Francesca che, nonostante si trovi come ombra che vaga «per l'aere maligno» con il suo Paolo, ancora rimpiange «il tempo de' dolci sospiri». Viene qui raccolto in volume anche il saggio Dante, Beatrice e Platone del 1883, dove si possono cogliere sottili differenze interpretative rispetto al primo scritto. Il libro si chiude con Le donne e il linguaggio del 1902 in cui Gourmont, senza rinunciare ad alcuni tipici pregiudizi dell'epoca, riconosce alla donna un ruolo primario nello sviluppo linguistico umano.

EAN: 9788876983450
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Traduzione di Luana Salvarani. Milano, Medusa 2018, cm.12x15, pp.116, brossura con bandelle. Collana le Api,39. Queste interviste a Susan Sontag, raccolte in un arco di tempo che va dal 1975 al 2002, si propongono come un cammino lungo l'evoluzione del pensiero della scrittrice americana. Nella gran varietà dei suoi interessi culturali e politici e nel costante aggiornamento delle prospettive, vi spiccano alcuni punti fermi. Forse il più rilevante è il rapporto col testo e l'esercizio della scrittura come un dovere interiorizzato, come forma necessaria di impegno umano prima ancora che sociale. Le letture più amate, spesso di classici europei - da Gide a Dostoevskij -, l'esercizio costante della citazione e della rielaborazione critica, tutto ci parla di un rapporto con il reale sempre mediato dall'esercizio della scrittura, non come interpretazione, ma come autentico codice in cui la realtà umana si esprime. Il segreto dell'impatto di uno scrittore "impegnato" diventa quindi non l'eteronomia ma una radicale e perseguita autonomia dell'arte, l'unica in grado di percepire le autentiche continuità culturali. La militanza della Sontag in molti temi cruciali del Ventesimo secolo, dal pacifismo al femminismo, fino alle politiche statunitensi dopo 1'11 settembre, è a volte esplicitata, più spesso implicita sotto il tono apparentemente disimpegnato di queste interviste. In realtà le sue risposte seguono il rigoroso senso strutturale di chi è abituato a governare i propri pensieri rispetto a un ideale formale (che coincide con il senso morale), senza preoccuparsi di compiacere l'interlocutore. Come riassume la Sontag a chiusura di una di queste interviste: «Non scrivo perché c'è un pubblico. Scrivo perché c'è la letteratura».

EAN: 9788876983962
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Available
Milano, Medusa Ed. 2017, cm.12x15, pp.118, brossura copertina figurata. Coll.Le Api,31. La presente antologia raccoglie saggi di critici e studiosi dell'opera di Georges Simenon come Francis Lacassin (1931-2008) che a più riprese ha indagato la narrativa del papà di Maigret. Tra gli altri autori che danno vita a questo volumetto Giuseppe Bonura, scrittore e critico letterario scomparso nel 2008, Robert J. Courtine (1910-1998), scrittore e giornalista gastronomico, Ralph Messac (1924-1999), giornalista e avvocato. Il volume si completa con una breve antologia di brani degli scrittori François Mauriac, Jean Paulhan, Henry Miller e André Gide.

EAN: 9788876983993
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EUR 8.20
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