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Vita d'un uomo Poesie. VI: Un grido e paesaggi 1939-1952.

Author:
Curator: Con uno studio di Piero Bigongiari.
Publisher: Arnoldo Mondadori Ed.
Date of publ.:
Series: Coll.I Poeti dello Specchio.
Details: cm.12,5x19,5, pp.75, legatura ed. sopraccop. Coll.I Poeti dello Specchio. Seconda edizione.

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Milano, Arnoldo Mondadori Editore 1948, cm.13x19, pp.123,(9), brossura, copertina figurrata. Coll. Lo Specchio - I Poeti del Nostro Tempo. Seconda edizione.
Usato, molto buono
Note: Firma al frontespizio di Ennio Scalet.
EUR 17.00
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Terza edizione. Presentazione di Benito Mussolini. Edizione illustrata da 20 xilografie di Francesco Gamba. La Spezia, Nella Stamperia Apuana di Ettore Serra 1923, cm.25x35,5, pp.133 (15), brossura editoriale con sopraccoperta rimboccata, illustrata con fregi in bianco e nero, ampia unghiatura. Stampato su carta in barbe di pregio con marca editoriale «E S» [Ettore Serra] in filigrana, appositamente fabbricata dalla cartiera Magnani di Pescia. Cofanetto. Tiratura di 500 esemplari. Il noostro n.131. Edizione in gran parte originale e libro completamente riorganizzato nella sua struttura, anche stilistica, dove l’asciuttezza dell’Ungaretti del 1915 comincia a trasformarsi nel concentrato lirismo del “Sentimento del tempo”. Sontuosa edizione sia per la complessa realizzazione tipografica sia per la bellezza delle illustrazioni che ne fanno forse il più bel figurato del Novecento italiano. Cofanetto editoriale ricostruito sui lacerti di quello originale. Bellissima copia come nuova ad eccezione di lievissime macchioline sulle prime carte. Esemplare impreziosito da una lunga dedica autografa di Ungaretti, strettamente coeva, che non solo commuove per la struggente bellezza del suo dettato poetico ma che anche costituisce un documento letterario di straordinaria importanza che risolve il problema della poesia pura e del rapporto tra Ungaretti ed il movimento ermetico. À Joseph Baruzi À son âme en tourment et très noble Ces quelques images Jaillies de passions, qui se sont efforcées d’être pures. Rome, le 9 juillet 1923. Via del conte rosso, 10. Giuseppe Ungaretti Dalla pesantezza delle passioni alla loro decantazione, distillate in puri suoni: così in sintesi il senso di questa straordinaria dedica in cui Ungaretti, a sette anni di distanza dalla sua prima pubblicazione, riassume in termini memorabili la poetica simbolista del Porto sepolto. Al nobile amico afflitto dai tormenti dell’anima il poeta offre la formula dell’esenzione dal dolore conquistata nelle trincee del fronte di guerra: immagini sottratte alle sofferenze e purificate nell’incolume alterità dei suoni, salvati dal tempo dell’orrore nell’ intemporalità del frammento, reso eterno dalla meraviglia salvifica della sonorità stessa (lezione appresa dal grande maestro del simbolismo francese, Mallarmé). La dedica è un unicum per l’esplicita formulazione di una poetica che Ungaretti nel 1923 stava ancora elaborando e che scaturirà, pienamente realizzata, in Sentimento del tempo. All’amico sofferente per l’assedio delle passioni Ungaretti anticipa, oramai maturata dall’esperienza post-simbolista de L’allegria, la mitografia della parola pura scampata all’effimero della storia e risanata dalla sua stessa, decantata trasparenza: mitologia della “poesia pura” che sarà di grande momento esemplare per i giovani poeti dell’Ermetismo già pronti, negli anni Trenta, a esplorare l’assolutezza del suono combinato con l’analogico nesso tra immagine e alterità. Si tratta dunque di un documento eccezionale, in quanto raramente un grande poeta si dispone ad affidare ad una semplice dedica una sintesi così memorabile e storicamente unica della propria concezione della parola e della sua magia evocativa di una salvezza contro la storia. I fratelli Jean e Joseph Baruzi, e soprattutto il secondo, erano molto legati ad Ungaretti, come dimostra il cospicuo carteggio ancora, a mia conoscenza, inedito. Jean fu Professore di Storia delle Religioni, e si interessò soprattutto di Mistica e di Spiritualità: San Paolo, San Giovanni della Croce, Leibniz e l’organizzazione religiosa della terra. Joseph fu filosofo, storico della Filosofia e musicologo, in queste veste interessato particolarmente a Wagner, e recependo quindi una istanza inerente alla dialettica dei suoni che era una eredità del dibattito simbolista e decadente sul moderno incanto musicale che si era concentrato sulle pagine della celebre Revue wagnerienne. Joseph era attratto anche dallo straniante, e inventivo linguaggio eschileo e dal Misticismo di Platone e Dante, per l’influsso probabile di suo fratello. Era stato alla Sorbona allievo di Bergson e ne aveva ereditato la passione a studiare il rapporto tra l’uomo, la memoria ed il tempo. Tale lavoro di riflessione si concretizzò in uno dei suoi più celebri libri, La Volontè de Mètamorphose, edito nel 1911. Tale opera costituì una fonte molto importante per la genesi della Recherche proustiana, perché permise allo scrittore di chiarire il suo rapporto dialettico con Schopenhauer, facendogli apprezzare il concetto di “memoria involontaria” alla base delle reminiscenze proustiane e delle “intermittences du coeur”. Ma tali rapporti intellettuali furono importanti anche per la genesi della poesia ungarettiana, per la sua propensione a scandagliare i meandri della memoria umana, della percezione interiore e dello scorrere del tempo; erano queste probabilmente le tematiche che nel 1923 accomunavano ancora biografia personale ed esperienze intellettuali dei due amici, e da qui prende le mosse questa intuizione ungarettiana che si concretizza nella dedica, frammento lirico o epigramma consolatorio, con la più potente medicina che Ungaretti, sciamano della Parola, poteva somministrare al suo dolente amico, l’incanto della poesia. Una parola tra [ indice | indici | contiene | volumi ] e due punti finali: ## Tomo 1 // Opzionale, è un titolo, può essere usato più volte. -- Prima voce dell'indice. -- Seconda voce dell'indice // Non inserire altro testo sotto all'indice, inserirlo prima dell'indice.
EUR 9,800.00
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Con un saggio di Alfredo Gargiulo. Milano, Arnoldo Mondadori Editore 1943, cm.13x19,5, pp.156, brossura cop.fig. Coll. Lo Specchio - I Poeti del Nostro Paese. Prima edizione Mondadori.
Da collezione, molto buono
Note: Firma alla prima pagina, piccole mende alla sovraccoperta.
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A cura di Mario Diacono e Luciano Rebay. Milano, Arnoldo Mondadori Editore 1986, cm.11x18, pp.CV,(1),1097,(5) legatura editoriale in tutta pelle, titoli e impress. in oro al dorso, sopraccop. trasparente, custodia figurata Coll.I Meridiani. Prima edizione.

EAN: 9788804114598
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Traduz.di C.Doveri. Milano, Jaca Book Ed. 1997, cm.13x21, pp.110, brossura cop.fig.a col. Coll.Per una Storia d'Occidente. Chiesa e Società. Il "Cammino di perfezione" di Santa Teresa fu scritto per le carmelitane del monastero di San Giuseppe d'Avila, che la santa aveva fondato nel 1562, nello spirito di un ritorno alle fonti dell'ordine. Questo testo della Riforma cattolica possiede una portata universale, autenticata dalla Chiesa che nel 1970 riconobbe la Madre come uno dei suoi Dottori.

EAN: 9788816437043
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Traduzione e cura di Martino Doni. Milano, Medusa Edizioni 2017, cm.14x22,5, pp.178, brossura, sopraccoperta figurata a colori. Coll.Le Porpore,106. È Alice che ha sognato le sue avventure o lei stessa non che una parvenza nel sogno del Re Rosso? La domanda con cui si conclude “Al di là dello specchio” ricorda quella che più di duemilatrecento anni fa il filosofo taoista Zhuang-zi si pose dopo aver sognato di essere una farfalla. Era lui ad aver sognato di essere una farfalla era la farfalla che aveva sognato di essere Zhuang-zi Questa analogia è il primo indizio in un'indagine sull'opera di Lewis Carroll che oltre al taoismo coinvolge per citare solo alcuni dei territori in cui si inoltra, la logica dei paradossi e la teologia negativa, l'ambiente della Oxford vittoriana e il dibattito occidentale sul concetto di Nirvana, la tradizione filosofica inglese e 1a poesia del sufismo persiano. Con Zhuang-zi, tra le dramatis personae si fanno notare il vescovo filosofo George Berkeley e Jorge Luis Borges, il capitano Ahat e Gordon Pym, Giobbe e Thomas Hobbes, James Legge, traduttore di Zhuang-zi, e F. C. S. Schiller, il filosofo pragmatista che, nascosto dietro allo pseudonimo Snarkophilus Snobs, commentò nel 1901 l'enigmatico poema di Carroll “La caccia allo Snark”. La scommessa è quella di trovare il senso dei nonsensi carrolliani ricostruendo l'orizzonte culturale del loro autore con gli strumenti della storia e della filologia, senza rinunciare tuttavia a prendere atto di misteriose convergenze avvenute su un piano "sottile" della realtà di cui il sogno resta la migliore metafora. A un certo punto dell'indagine, grazie alla Bibbia utilizzata secondo il suggerimento di Northrop Frye come Grande Codice, lo Snark assume i tratti del Leviatano, inteso secondo l'esegesi protestante come un simbolo della potenza e della sapienza divine. In conclusione, viene confermata l'intuizione di Snobs che “La caccia allo Snark” sia una parabola sulla ricerca dell'Assoluto, mentre i paradossi dei libri di Alice, a cominciare dal Paradosso del Sogno da cui l'indagine ha preso il via, si rivelano dei koan che già alludono al grande tema metafisico che Carroll svolgerà nel poema.

EAN: 9788876983535
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Presentazione di Elena Gianini Belotti. Firenze, Giunti Editore 2001, cm.15,5x22,5, pp.85, brossura. Collana: Saggi Giunti.

EAN: 9788809022089
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#328056 Archeologia
Traduzione di Donatella Pini. Milano, SugarCo 1964, cm.14x21, pp.370 ill.bn. legatura editoriale cartonata con sopraccoperta figurata.
Usato, molto buono
EUR 9.50
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