Il leone bianco. Viaggi e avventure di un esploratore in Africa.

Con 65 fotografie eseguite dall'Autore. Torino - Catania, Società Editrice Internazionale 1948, cm.15,8x21, pp.(4),320, una cartina in nero all'antiporta e numerose foto in nero nt., brossura, cop. fig. a colori.

Edizione integrale. Tomi I,II,III,IV. Traduz.di Stefano Ticozzi. Independently Published 2021, 4 tomi in 1 volume, cm.15x22, pp.679, brossura, copertina figurata a colori. Viaggi di Ali Bey al-Abbasi in Africa ed in Asia dall'anno 1803 a tutto il 1807 è un trattato che racconta i viaggi dell’esploratore spagnolo Domingo Badia y Leblich, alias Ali Bey al-Abbasi. Suddiviso in 4 tomi (tutti racchiusi in questa edizione) l’opera venne pubblicata nel 1816, non è ancora chiaro se prima o dopo essere stato “smascherato”. Fingendosi musulmano e presentandosi con lo pseudonimo di Ali Bey Abbassi, infatti, esplorò e descrisse il Marocco, Tripoli, Cipro, l'Egitto, l'Arabia, la Siria (che allora comprendeva anche gli attuali Israele, Libano, Giordania e Palestina) e la Turchia tra il 1803 e il 1807. Arrivò alla Mecca apparentemente per eseguire l'hajj – il pellegrinaggio tradizionale alla Sacra Moschea della Mecca – dichiarando di essere un discendente dei Califfi Abbasidi d'Occidente. Parlando con persone che incontrò durante i suoi viaggi, Ali Bey affermava di essere nato ad Aleppo. Più tardi, tuttavia, venne identificato come Domingo y Badia Leblich, e considerato una spia spagnola di Giuseppe Bonaparte, e quando morì in Siria nel 1818 gli venne negata la sepoltura musulmana perché gli fu trovata addosso una croce.

A cura di Vezio Vascotto. Palermo, Antipodes 2022, cm.17x24, pp.352, brossura copertina figurata. Il viaggio che François Levaillant compì tra il 1783 ed il 1785 rappresenta il culmine delle sue attività di esploratore e scienziato. Probabilmente la gratificazione più grande, per il bambino nato e cresciuto tra le foreste del Surinam, è di aver potuto lasciare, grazie ai suoi studi proseguiti fino all'età matura, un'eredità culturale che a tutt'oggi deve essere ancora del tutto valutata. Infatti, per quanto i suoi sforzi maggiori siano stati volti ad ampliare le conoscenze di territori allora solo parzialmente esplorati, il moderno approccio alla ricerca scientifica, basato sull'esame delle nuove scoperte nel loro ambiente d'origine, costituisce il suo più grande contributo al progresso di varie discipline, dalla botanica alla zoologia fino all'etnologia.

Traduzione di F. Contarini. Milano, Martello Editore 1968, 3 volumi, cm12x18, pp.293-299 -,290 con illustrazioni. Brossura copertina figurata e sovraccoperta in acetato trasparente.