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#330893 Storia Medioevo

L'isola che non c'è. Geografie immaginarie fra Mediterraneo e Atlantico.

Author:
Publisher: Il Mulino.
Date of publ.:
Details: cm.16,5x22, pp.350, illustrazioni. legatura editoriale cartonata con sopraccoperta figurata a colori. Collana Biblioteca Storica.

Abstract: Le Isole Fortunate, l'Ultima Thule, l'isola di San Brendano, Antilia, Hy-Brasil, e con esse molte altre, non sono unicamente elementi geografici: sono luoghi simbolici e fantastici che per secoli hanno attratto gli uomini del Mediterraneo animati dal desiderio di dare forma alla propria immaginazione Semplici scogli, atolli, ampi agglomerati, veri e propri continenti: la vicenda delle isole e del loro ritrovamento ha animato i viaggiatori e affascinato i letterati. Cristoforo Colombo afferma d'averne incontrate 1.400, secondo una lettera di papa Alessandro VI; 1.700, stando, invece, a un messaggio inviato ai reali iberici. Numeri, questi, assai inferiori rispetto a quelli contemplati per l'Oceano indiano da Marco Polo - ben 12.700 - o dal domenicano Guglielmo Adam - 20.000. Questo libro ricostruisce la storia avventurosa e fantastica della ricerca delle isole in età medievale, in un Oceano che era il luogo del possibile e dell'impossibile. Ne emerge un grande racconto sospeso tra immaginario e conoscenze che si ampliano, tra «scoperte», «conquiste» - spesso devastanti - e reiterate delusioni, legate al desiderio, utopico e mai sopito, di vedere mutata in realtà la sostanza dei propri sogni.

EAN: 9788815387639
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#310607 Storia Medioevo
Roma, Salerno 2021, cm.13x20, pp.170, brossura copertina figurata. Coll.Aculei,46. Collana diretta da Alessandro Barbero. Templari e francescani nacquero dal tentativo di fornire un orizzonte nuovo alla religiosità laicale. Entrambi, benché in tempi diversi, mantennero uno stretto legame con la Terrasanta, custodendone i luoghi in favore dei pellegrini, armati e non. Dal loro confronto emergono notevoli somiglianze ma anche differenze sostanziali, pur nella continuità e nella tensione tra crociata e missione, che entrambi incarnavano. L’ideale “passaggio di testimone” dall’uno all’altro ordine avrebbe portato, nei primi decenni del Trecento, alla fondazione della Custodia Terrae Sanctae – ancora oggi attiva –, istituzione che avrebbe raccolto il legame profondo instaurato coi Luoghi Santi dal Tempio sino alla sua soppressione, nel 1312. Per entrambi gli ordini, la Terrasanta rivestiva un ruolo particolare; un ruolo troppo spesso banalizzato nel tradizionale accostamento degli uni alla guerra e alla difesa del territorio, degli altri alla pace (se non a un anacronistico “pacifismo”). Questo libro mostra come la realtà fosse piú complessa, raccontando la storia del rapporto fra templari e minori, tra laicato cristiano, crociata e Terrasanta..

EAN: 9788869735936
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A cura di Giuseppe C.Rossi. Torino, UTET 1939, cm.14x18, pp.154,1 tav.bn.ft. legatura ed. Coll.I Grandi Scrittori Stranieri.
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Pisa, Ediz.ETS 2002, cm.14x22, pp.224, brossura cop.fig.con bandelle. Coll.Letteratura Italiana,6. Poeti, pensatori e pittori di ogni tempo ripropongono materiali mitologici, in cerca del divino e di quell’«immediato» che – secondo Hölderlin – «sfugge non solo agli uomini ma anche agli dèi». Così la letteratura, e in generale l’arte, è custode dei miti e depositaria delle verità in essi riposte. Nel libro si discute dell’inventio poetica e dell’esegesi mitica; si riflette sulla mitopoiesi e sulla tradizione mitologica nella cultura letteraria dal Trecento al Seicento. Gli dèi e i misteri pagani mostrano la loro metamorfosi nelle migliori pagine di Boccaccio, Petrarca, Poliziano, Campanella, Bruno e Marino, presentando la “differenza” nel manifestarsi ai moderni. La rivisitazione delle favole antiche acquista pregnanza sapienziale nelle opere di Boccaccio, mentre nel Rinascimento «si vive» l’esperienza del mito. La favola di Atteone è utile alla poetica dell’eroico furore di Bruno, e quella di Prometeo alla comunicazione profetica di Campanella. Il racconto di Adone, poi, soddisfa il gusto e l’immaginazione delle corti europee del XVII secolo. Anna Cerbo insegna Letteratura italiana presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Istituto Universitario Orientale di Napoli. Studiosa del Trecento e del Cinquecento, si è anche occupata della poesia di Leopardi e di Luzi. Tra le sue pubblicazioni: Ideologia e retorica nel Boccaccio latino (Napoli 1984); Il teatro dell’intelletto (Napoli 1990); «Theologiza et laetare». Saggi sulla poesia di Campanella (Napoli 1997); Poesia e scienza del corpo nella «Divina Commedia» (Napoli 2001). Ha curato l’edizione critica del Ragionamento chiamato l’academico, overo della bellezza di Iacopo di Gaeta (Napoli 1996) e il volume miscellaneo Pensiero e immagini. Tradizione e innovazione nelle opere di Bruno e Campanella (Napoli 2001).

EAN: 9788846704801
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Firenze, Electa Editrice 1947. cm.24x31, pp.96, , 233 figg.bn.ft. e 1 tav.a col.ft. legatura ed.mz.tela. Cofanetto. Seconda edizione di 500 esemplari. Il nostro reca il n.68.
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Traduzione di Giuseppe Montanucci. Roma, Editori Riuniti 1962, cm. pp. legatura in tutta tela. Coll. Orientamenti.
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