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Filosofia

#143465 Filosofia
A cura di Francesco Ghia. Torino, UTET 2005, cm.15x23,5, pp.594, legatura editoriale in tutta tela. Coll.Classici della filosofia.

EAN: 9788802062433
EUR 86.00
-43%
EUR 49.00
Disponibile
#296823 Filosofia
A cura di Angela Taraborelli. Torino, UTET 2007, cm.15x23,5, pp.624, legatura editoriale in tutta tela. Coll.Classici della Filosofia.

EAN: 9788802079028
EUR 92.00
-29%
EUR 65.00
Disponibile
#32574 Filosofia
A cura di Antimo Negri. Torino, UTET 1986, cm.16x23,5, pp.643, 4 tavv.bn.ft.e num.ill.bn.interc.nt. legatura editoriale in tutta tela, fregi in oro al dorso. Coll.Classici della Filosofia. Collezione diretta da Nicola Abbagnano.

EAN: 9788802015248
EUR 73.00
-32%
EUR 49.00
Disponibile
#89478 Filosofia
A cura di Alberto Bosi. Torino, UTET 1999, cm.15,5x23,5, pp.462, 6 tavv.bn.ft. legatura editoriale in tutta tela, fregi in oro al dorso. Collez.Classici della Filosofia.

EAN: 9788802047065
EUR 65.00
-41%
EUR 38.00
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#161176 Filosofia
A cura di Giovanni Moretto e Fulvio Tessitore. Torino, UTET 2004, cm.15x23,5, pp.814, legatura editoriale in tutta tela. Coll.Classici della Filosofia.

EAN: 9788802059990
EUR 98.00
-50%
EUR 49.00
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#32570 Filosofia
A cura di Emanuele Severino. Torino, UTET 1997, cm.16x23,5, pp.520, 3 tavv.bn.ft. legatura editoriale in tutta tela, fregi in oro al dorso. Coll.Classici della Filosofia.

EAN: 9788802052069
EUR 65.00
-20%
EUR 52.00
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#302405 Filosofia
Milano, Edit. Bibliografica 1995, cm.11x18, pp.93, brossura Coll.Storia dei Movimenti e delle Idee,11.

EAN: 9788870754230
EUR 7.00
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#302375 Filosofia
Libri quattro. Firenze, Le Monnier 1873, 2 volumi. cm.12x18, pp.IV,480, 487, rilegature cartonate dorsi telati.
Note: qualche pagina staccata ma senza mancanze.
EUR 34.00
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#302370 Filosofia
Quarta edizione. Milano, Ulrico Hoepli 1896, cm.15x24, pp.XIII,312, legatura editoriale coeva.
Note: cerniera anteriore lesionata, senza mancanze
EUR 20.00
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#302207 Filosofia
Versione italiana di C.Dentice D'Accadia. Con appendice sulla filosofia del XX sec.di Luca Pignato. Firenze, Remo Sandron 1986, cm.15x23, pp.402, brossura. Ristampa Stereotipa.
EUR 16.00
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#278503 Filosofia
Traduzioni di Capararo C., Scaglione M., Katerinov I. Milano, Rizzoli 2006, cm.12x16,5, pp.203, legatura editoriale cartonata. Che cos'è la furbizia? È un difetto, un vizio, una perversione dell'animo? Oppure è una forma di intelligenza, addirittura di saggezza? L'umanità è davvero divisa in truffatori e ingenui? Herzog passa in rassegna la letteratura, la storia e la vita quotidiana per provare a capire la necessità della furbizia nel mondo odierno e come difendersi da quella altrui.

EAN: 9788817014144
EUR 7.90
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#97040 Filosofia
Traduz.di Giorgio Colli, a cura di Giorgio Colli, Mazzino Montinari. Milano, Adelphi Ed. 1970, cm.13x21, pp.XIII,268, legatura ed.in tutta tela, sopracop. Coll.Classici. Opere complete di Friedrich Nietzsche.

EAN: 9788845900235 Note: Mende alla sovraccop.trasparente, leggere e sparute sottolineature a lapis.
EUR 28.00
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#301754 Filosofia
Traduzione e cura di Riccardo De Benedetti. Milano, Medusa Edizioni 2018, cm.12x15, pp.92, brossura con bandelle. Collana Le Api,44. Due interviste, solo in apparenza tra loro lontane nel tempo. La prima del 1986, in tv, con Didier Cahen di "France-Culture"; l'altra, due mesi prima della sua morte, apparsa su "Le Monde" il 19 agosto 2004 con Jean Birnbaum. In realtà vicine per i temi discussi e lo spirito con cui il lavoro filosofico di Jacques Derrida viene affrontato per il pubblico vasto e indifferenziato della tv e del maggior quotidiano francese. Nella prima il congedo, lungo e articolato, dalla tradizione filosofica metafisica si intreccia con le precisazioni, molto chiare, sul modo di intendere la "decostruzione". Nella seconda, quando Derrida è in vista dell'ultimo vero congedo, quello dalla vita, un certo velo di malinconia sorregge la descrizione della fragilità e insieme della finezza di tutto il lavoro concettuale fino ad allora svolto. Emerge una visione della filosofia orgogliosa del proprio lascito e nello stesso tempo consapevole della precarietà con cui ogni tradizione, anche quella che apparentemente ne vorrebbe volentieri fare a meno, deve fare i conti, a partire dalla lingua stessa con cui cerca di esprimersi. Due testimonianze dell'intensità di un pensiero spesso frainteso.

EAN: 9788876984327
EUR 12.00
-33%
EUR 8.00
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#301745 Filosofia
Traduzione di Antonio Barbieri. Milano, Medusa Edizioni 2019, cm.12x15, pp.92, brossura con bandelle. Collana Le Api,55. Come lo stesso Merton osserva nell'ultima parte di questo libro, il segno principale da cui si riconosce il cristianesimo di Pasternak nella sua opera creativa è la libertà, che è anche una diversa concezione della storia rispetto alla visione sovietica che, già nel momento in cui Pasternak scrive "Il dottor Zivago", mostrava le prime crepe. Che per Pasternak sia una «idea della libertà personale e della vita come sacrificio», è soltanto una piena declinazione della verità, che molti suoi contemporanei nell'Urss hanno sperimentato e pagato di persona. Lungi dall'essere un'apologia cristiana di Pasternak, questo saggio del monaco Merton continua a sorprendere per la sua capacità di lettura trasversale fra le ragioni dell'arte e della letteratura e il grado di testimonianza che esse rendono al proprio tempo. Le qualità - estetiche del "Dottor Zivago" non sono una sovrastruttura borghese, come non lo è il senso religioso che vi spira dalla prima all'ultima pagina, ma una trasparente e fedele resa artistica della vita e della possibilità di far comprendere all'uomo quanto sia necessaria per allontanare dal nostro orizzonte le ombre di quella che già allora Merton definiva «l'alba fumosa di un'era apocalittica». Un monito anche per l'Occidente di oggi.

EAN: 9788876984471
EUR 11.00
-36%
EUR 7.00
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#301743 Filosofia
Traduzione di Claudiana Fumagalli. Prefazione di Marcel Jouhandeau. Milano, Medusa Edizioni 2017, cm.12x15, pp.130, brossura con bandelle. Collana Le Api,30. “Nato il 10 agosto 1900 a Parigi da genitori parigini, il che gli permette di avere l’aria slava. Liceo, Sorbona, facoltà di diritto. Servizio militare fino alla fine del 1923, da qui l’impressione di vivere veramente soltanto dopo alcuni mesi. Non è stato né in Tibet, né in Groenlandia e neppure in America, ma i viaggi non fatti in superficie ha cercato di farli nel profondo. Così può vantarsi di conoscere bene certe strade e i loro alberghi di giorno e di notte. Ha orrore di tutti gli estetismi, sia che si tratti di quello di Oxford e dei pantaloni larghi, sia di quelli dei rimorsi di cinema con le loro case di traverso, quello dei negri e del jazz, delle sale da ballo e dei pianoforti, ecc. Per i romanzi futuri vorrebbe trovare personaggi così nudi, viventi come i coltelli e le forchette che rappresentavano gli uomini e le donne nelle storie destinate a rimanere inedite ma che lui raccontava quand’era bambino. Aveva iniziato le ricerche per una tesi di dottorato in lettere su “Diderot romanziere” quando, con Marcel Arland, Jacques Baron, Georges Limbour, Max Morise, Roger Vitrac, fondò una rivista, “Aventure”, che gli fece dimenticare l’ottocento e il novecento. Fu allora che conobbe Louis Aragon, André Breton, Paul Éluard, Philippe Soupault, Tristan Tzara e un giorno, davanti a un quadro di Giorgio de Chirico, ebbe la visione di un mondo nuovo. Trascurò definitivamente il vecchio granaio logico-realista, capendo che era da vigliacchi rinchiudersi in una mediocrità ragionevole e che, nei veri poeti, non trovava né giochi di parole, né giochi d'immagini, ma li amava – e fra tutti in particolare Rimbaud e Lautréamont – per il loro potere liberatorio. Ha partecipato alle prime esperienze ipnotiche da cui André Breton trasse spunti per il suo “Manifesto del Surrealismo”. Ha quindi potuto constatare di persona che il surrealismo era il meno letterario e il più disinteressato dei movimenti e, persuaso che non c'è vita morale possibile per chi non è docile a seguire le vie sotterranee o si rifiuta di riconoscere la realtà delle forze oscure, ha deciso una volta per tutte e col rischio di passare per un Don Chisciotte, un arrivista o un pazzo, di cercare, attraverso le sue azioni e gli scritti, di abbattere le barriere che limitano l'uomo e non lo sostengono” (Dall’“Autobiografia” di René Crevel). Prefazione di Marcel Jouhandeau.

EAN: 9788876983627
EUR 13.50
-37%
EUR 8.50
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#301658 Filosofia
Cura e introduzione di Riccardo de Benedetti. Milano, Medusa Edizioni 2018, cm.12x15, pp.118, brossura con bandelle. Collana Le Api,47. Queste tre conversazioni con Max Horkheimer intrecciano i temi consolidati del suo pensiero con i nuovi problemi che si affacciavano con intensità all'inizio degli anni Settanta del secolo scorso. La contestazione studentesca, già in parziale riflusso ma i cui effetti non voluti cominciavano a essere visibili; l'idea di rivoluzione e il suo inaspettato, e pericoloso, rilancio dopo i fallimenti lucidamente riscontrati dalla Scuola di Francoforte; il ruolo della scienza e la critica al positivismo. In queste pagine, rischiarate da una insospettabile capacità di sintesi e raccoglimento intorno al nucleo essenziale del suo pensiero, scorre il senso di una ricerca che sfocia, inaspettatamente, nella riscoperta delle categorie teologiche. Non come indice di una verità da contrapporre a quella scientifica bensì come nuovi ed essenziali punti di riferimento per l'azione dell'uomo. Se saltano questi, come ormai era chiaro che stava accadendo, si modifica il modo stesso dello stare al mondo dell'uomo, il suo significato e la sua comprensibilità. Nell'ultima delle interviste emerge il ritratto di un uomo che nell'attesa serena della morte raccoglie il senso di un'esistenza nell'affetto portato al ricordo della moglie e agli amici di un tempo che si allontana velocemente verso l'incognito.

EAN: 9788876984402
EUR 13.00
-23%
EUR 9.90
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#301654 Filosofia
Traduzione di Luana Salvarani. Milano, Medusa Edizioni 2017, cm.12x15, pp.92, brossura con bandelle. Collana Le Api,35. «Quanto è sempre stato facile per Derrida "decostruire" i testi filosofici, ovvero rivelare le loro crepe, le faglie, le contraddizioni, gli oblii, i non-detti, a causa dei quali sono molto più fragili di quanto vorrebbero, altrettanto il suo metodo di commento filosofico dei testi letterari non può essere in nulla una "decostruzione". Solo la filosofia è oggetto della decostruzione. E la decostruzione della filosofia, giustamente, si fa quasi sempre a partire dalla letteratura. Questa asimmetria permette di misurare l'importanza dell'errore che consisterebbe nel vedere in Derrida un autore non veramente letterario, né veramente filosofo, situato in uno spazio intermedio piuttosto vago» scrive Charles Ramond. Ed è con Artaud che questa asimmetria emerge in tutta la sua forza, e anzi Derrida «mostra anche come i filosofi e i commentatori che hanno cercato di cogliere Artaud, di pensarlo, di farne un "caso", sono sempre stati compresi da ciò che credevano di comprendere, situati da ciò che credevano di situare. Ma (questa sarebbe forse la lezione paradossale e inattesa della lettura di Artaud fatta da Derrida) questa decostruzione a senso unico, ben lungi dal confondere la differenza tra letteratura e filosofia, potrebbe al contrario rivelarsi come uno dei tratti che la rimarcano con il massimo della nettezza».

EAN: 9788876984105
EUR 12.00
-25%
EUR 9.00
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#301630 Filosofia
Traduzione di Alice Venditti. Milano, Raffaello Cortina Editore 2018, cm.15x21, pp.249, brossura con bandelle e copertina figurata. Coll. Scienza e Idee,298. Affermare una teoria e vivere il contrario è una contraddizione, una menzogna, una libertà? E se un genio, maligno, animasse la produzione dei grandi pensieri? Rousseau scrive un trattato sull'educazione, non malgrado, ma grazie all'abbandono dei suoi cinque figli. Kierkegaard redige i suoi testi religiosi mentre vive da libertino. Simone de Beauvoir fonda la filosofia del femminismo pur godendo di una relazione servile con il suo amante americano. Foucault celebra il coraggio della verità e organizza il segreto della sua malattia... Nessuna compensazione, ma scissione di un pensiero che si nutre con la forza del diniego. Chi siamo quando pensiamo? Molteplici, senza dubbio. Invece di denunciare le loro ipocrisie, Francois Noudelmann mostra come i grandi filosofi possano creare le loro personalità multiple grazie alle loro teorie. Analizza la menzogna più complessa, quella che si dice a se stessi, attraverso le angosce, le fughe e le metamorfosi di questi pensatori dal doppio Io

EAN: 9788832850437
EUR 21.00
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EUR 13.50
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#301627 Filosofia
Traduzione e introduzione di Laura Madella. Milano, Medusa Edizioni 2021, cm.11,5x20, pp.105, brossura cop.fig. Coll.Argonauti,45. «Se dovessimo segnalare al lettore di oggi una parola chiave di questo libro - scrive Riccardo De Benedetti nella postfazione -, capace di indicare il senso di un percorso possibile all'interno della sua scrittura febbricitante eppure orientata alla consapevolezza più nitida di ciò che accade all'uomo moderno, questa potrebbe essere reintegrazione. Parola attraverso la quale è possibile indicare buona parte della stessa produzione poetica di Milosz, posta sotto la luce di ciò che è stato chiamato "l'amore mistico delle cose". Di fronte alla lacerazione dell'esperienza moderna le cose conservano al fondo di sé stesse una "verità silenziosa" che solo la voce del poeta è in grado di risvegliare e ripresentare alle orecchie sorde dell'uomo. Fedele alla sensazione, che, almeno in questa dimensione, non tradisce, l'uomo attento, il poeta, è come "avvolto di tenera polvere/ Come questi vecchi libri fruscianti che sanno di vento/ E del sole dei ricordi". E questo è possibile perché "fisicamente, il cosmo scorre in noi tutto intero: ma se il mare primitivo, che fu uno dei nostri primi habitat e la cui respirazione regola tuttora quella del nostro cuore, se il mare ricorda, noi, noi abbiamo dimenticato"». Ars Magna fa parte delle opere filosofiche di Milosz, opere - come scrive nell'introduzione Laura Madella - «ermetiche ed esoteriche, ragionamenti serrati cui il lettore accede solo con una chiave - come quella dell'Apocalisse -che quasi mai si trova al suo posto, nello svuotatasche della Logica; la chiave di lettura va cercata, e ancora, tuttavia, la ricerca lucida e scrupolosa non garantisce di per sé il ritrovamento. Come nelle migliori quest epiche e letterarie, gli indizi e a volte lo stesso tesoro si intuiscono, o si rivelano come per illuminazione».

EAN: 9788876984389
EUR 14.00
-28%
EUR 10.00
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#301602 Filosofia
Prefazione di Goffredo Fofi. Introduzione di Enzo Paci. Milano, Ediz.Medusa 2022, cm.11,5x20, pp.105, brossura cop.fig. Coll.Argonauti,48.

EAN: 9788888130323
EUR 14.00
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#301600 Filosofia
A cura di Roberto Peverelli. Milano, Medusa 2020, cm.14x22, pp.122, brossura copertina figurata a colori. Coll.Hermes,28. Simone Pétrement ha dedicato la sua vita allo studio dello gnosticismo e, più in generale, delle esperienze religiose e filosofiche del mondo antico. È l'esperienza del bene, del carattere enigmatico della sua luce dal punto di vista di chi sia immerso nella mediocrità e nell'oscurità del mondo, a costituire la radice della sua riflessione e, a suo dire, di tutte le concezioni dualiste che alimentano da sempre, a partire dal mazdeismo di Zarathustra e dall'insegnamento di Platone, la vita dello spirito, i cammini delle religioni e delle filosofie. Del dualismo Pétrement ricostruisce i cammini tra Mediterraneo e Oriente; identifica le derive e gli slittamenti che in modo irresistibile lo trasformano e lo deformano nel corso del tempo; evidenzia i caratteri di fondo che lo svelano irriducibile a un sistema, a una metafisica, a un dogma, e più simile invece all'espressione di un sentimento della vita e del mondo, a un annuncio di salvezza - di una salvezza che si aggrappa a una verità incomprensibile e aliena. Nelle sue pagine, dal mondo antico risale viva fino a noi l'idea che le grandi esperienze religiose, la grande filosofia vogliano sempre parlare alla nostra vita, trasformarla, e mai ridursi soltanto a laboriose, intricate costruzioni teoriche.

EAN: 9788876982385
EUR 16.00
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EUR 15.00
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#256779 Filosofia
Prefazione di Andrè Balanchine. Traduzione di Bianchina Fumagalli. Milano, Ediz.Medusa 2017, cm.14x22, pp.90, brossura sopracop.fig.a col. Coll.Le Porpore,110. «Da Grunewald a Dali, dal Cristo putrefatto all'asino putrefatto, nell'eccesso di certe fermentazioni, in fondo ai più venefici splendori - scriveva René Crevel poco prima di morire nel 1935 -, la pittura ha saputo trovare ed esprimere delle verità nuove che non erano soltanto di ordine pittorico. Ma questo apporto di conoscenze, questo aiuto in vista della trasformazione di un mondo non potrebbero bastare affinché l'uomo munito di pennello aspiri al ruolo di mago che, dopo il Romanticismo, l'uomo di penna ha osato pretendere di essere, non senza rendersi ridicolo. Troppi spettacoli sollecitano gli occhi che sanno vedere affinché vogliano ubriacarsi della bellissima opale corrotta, cielo diurno offerto ai fantasmi della notte, a quei mostri che, secondo Goya, genera il sonno della ragione. Al museo Gustave Moreau, davanti a una tela splendida e tuttavia limitata al suo splendore, basandosi, forse, su ricordi intimi di quel pittore che aveva conosciuto personalmente, il custode pronunciò queste parole che valevano tutti i ragionamenti più o meno teorici: "Si tratta di bella pittura, ma è pittura da egoista". Adesso però non è più il tempo della pittura egoista. Il padre del purismo austero, come amava definirsi, Amedée Ozenfant, deciso a non rinnegare i suoi fratelli maggiori, impressionisti, fauves, cubisti, costruttivisti, astrattisti, le cui opere rappresentano ammirevoli inventari dei metodi dell'arte, sempre pronta comunque a tener conto delle esperienze dell'avanguardia, dichiara che la ricerca della purezza fine a se stessa è un lavoro sterile. Ed esclama: "L'ossessione dell'abisso scavato tra il popolo e se stesso finisce per provocare una vertigine paralizzante". Questo fatto, enunciato sotto una forma antitetica, è sostenuto dalla tesi di André Derain, secondo cui non è compito dell'artista educare il popolo, ma è il popolo che deve educare l'artista. Andando contro tutti gli estetisti, Derain dà ragione al tizio che sta disegnando sui muri con un carboncino, perché considera i graffiti l'origine delle opere più belle e perché ha imparato molto guardando un marinaio che ridipingeva la sua barca, e insiste: "È il popolo che crea le parole e dà a esse spessore, così come è il poeta che gli dà il ritmo".» (Dall'autobiografia di René Crevel)

EAN: 9788876983634
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#301560 Filosofia
Prefazione e traduzione di Riccardo De Benedetti. Milano, Medusa 2018, cm.12x15, pp.128, brossura con bandelle. Collana Le Api,48. Descrivere una potente ideologia come illusione durevole, questo l'intento dello studio di Roger Caillois. Quando l'oggetto della descrizione stessa è il marxismo, il presunto nucleo teorico del pensiero del filosofo tedesco di nome Karl Marx, ideologia e illusione suonano però oggetti meritevoli di un interesse specifico. Occorre mostrarne il reale funzionamento, la struttura dottrinaria e, soprattutto, la loro trasformazione in un'ortodossia esigente e inconfutabile, proprio come fosse una scienza. L'argomentazione di Caillois, in realtà, tocca il nervo scoperto del Novecento politico: il rapporto necessario e pure contraddittorio con la scienza del complesso dottrinario sostenuto allora dal blocco statuale sovietico e dai potenti partiti comunisti occidentali. Oppure da chiunque potenzialmente avesse voluto approfittare delle certezze che offre il metodo scientifico per affermare una visione del mondo o una tattica politica di dominio e potere. A cosa serve un'ortodossia se non a confermare con il ricorso a una scienza piegata ai dogmi di partito qualcosa che appartiene di diritto alle libere scelte politiche degli uomini nel loro comporsi e disfarsi in partiti e fazioni? Dalla "philosophia ancilla theologiae" a una "scientia ancilla politicae" il passo è breve e il marxismo ha cercato di compierlo fino a dissolversi. Prefazione di Riccardo De Benedetti.

EAN: 9788876984501
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#301557 Filosofia
Milano, Medusa 2006, cm.12x21,5, pp.116, brossura sopraccoperta con bandelle. Coll.Argonauti,27. Caratteristica irriducibile della vita privata e sociale degli uomini è la costruzione di immagini che comunicano senso ed emozioni. In questo libro Rodney Needham dà prova della sua originale prospettiva intellettuale: dall'antropologia culturale alla filosofia, dalla semiotica alla biologia, dalla psicologia alle scienze sociali, il tema portante è la natura umana nelle sue radici simboliche elementari: i "caratteri originari" dell'espressività umana segnano il tracciato che conduce alla disamina dei simboli che attraversano le epoche e le culture delle "fantasie evasive", come le chiama Needham, che spingono le società a costruire narrazioni collettive, miti, leggende, forme d'arte.

EAN: 9788876980824
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